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Eppure, se si dovesse fare un sondaggio tra i fan della Formula 1 e chiedere quali sono stati, secondo loro, i più grandi e i più amati di sempre, probabilmente il "Professore" terminerebbe lontano dai primi. Questo perché, a differenza di tanti suoi colleghi, Prost non si è mai distinto per i sorpassi spericolati, le manovre imprevedibili, i duelli all'ultimo sangue e le gare sul bagnato, suo vero tallone d'Achille. Il vero talento del francese era soprattutto quello meccanico e tattico, aveva una capacità straordinaria di lavorare sulla macchina e gestire i momenti topici di una corsa. Questo, soprattutto in un periodo in cui rotture e inconvenienti tecnici erano all'ordine del giorno, gli ha permesso di ottenere sempre il massimo dalla sua vettura, preservandola da rischi eccessivi e azioni azzardate, e ritrovandosi al posto giusto nel momento giusto in più di un'occasione. La serenità della sua guida però non deve ingannare: il carattere del francese è sempre stato tutt'altro che tranquillo, e lo sanno bene tutti coloro che hanno diviso il box con lui. In Ferrari ricordano ancora il suo allontanamento e le sue parole ben poco diplomatiche sul mezzo, definito un "camion" senza troppi complimenti. Altrettanto la pensavano i suoi tanti avversari, alcuin anche suoi compagni di scuderia come Arnoux, Mansell, Lauda, e soprattutto Ayrton Senna, colui che più di tutti ha incarnato la sua esatta antitesi ed eccitato a dismisura il suo spirito competitivo. Parlare dell'uno senza citare l'altro è praticamente impossibile, la loro è stata una delle rivalità più celebri nella storia dello sport, paragonabile a Larry Bird-Magic Johnson nel basket, o a Coppi-Bartali nel ciclismo. Caldo, impetuoso ed estroverso il brasiliano, freddo, razionale e riservato il francese, due stili di guida e due personalità diversissime e completamente incompatibili, unite solo dalla voglia di primeggiare e di superare in ogni occasione l'avversario. Tanti duelli in pista, titoli contesi sul filo di lana e conquistati anche con contatti e manovre al limite, un detestarsi assoluto dentro e fuori dal circuito. Fino ad Adelaide 1993: ultimo podio e ultimo Gran Premio della carriera di Prost, ultima vittoria dello sfortunato Senna, scomparso solo sei mesi dopo a Imola. Al momento della premiazione, l'abbraccio sincero tra i due rivali, un bellissimo gesto per chiudere definitivamente una rivalità sportiva e umana incredibile.
Un personaggio complesso, insomma, un campione vero e un vincente nato, a volte ostico e non semplice da prendere, non amatissimo nei paddock e tra la gente, ma con un carisma riconosciuto e incontestabile. Uno che anche oggi, che ha appena festeggiato le 60 candeline, farebbe la sua figura in questa Formula 1 moderna, dove i personaggi faticano a venir fuori, e duelli come quello tra lui e Senna sono ormai ricordi di un periodo fantastico e, per certi versi, irripetibili.
Auguri Alain, bon aniversaire!
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