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Immagine tratta da repubblica.it e modificata su cartoonize.net |
In seguito Hamilton avrà tutti i problemi del mondo, cronici problemi di assetto (comparsi da quando ha firmato per Mercedes), gomme cotte, e nell' ultima parte di gara anche un tappetino d'erba sintetica nella pancia destra con cui arriverà al traguardo, mestamente 10°.
Massa giunge 4°, con il perentorio ordine di mantenersi a distanza da Alonso seppure girava 3-4 decimi più forte dello spagnolo.
Tradotto in soldoni. Seb +6 su Alonso a quattro gare dalla conclusione. Terzo Raikkonen (5°oggi) a 48 lunghezze.
Così la Red Bull non si batte. Adrian Newey ha tirato fuori il coniglio dalla lattina nel momento decisivo della stagione. Doppio Drs, modifiche agli scarichi soffiati e pance laterali. Un restyling netto. Il tris di vittorie di Vettel fa da contraltare ai 2 terzi ed uno zero del ferrarista.
Domenicali si dice soddisfatto e ricorda che i conti si faranno alla fine. E questa probabilmente sarà una frase boomerang. Mancano sempre meno gare, India, Abu Dhabi, Stati Uniti e Brasile, e i segnali lanciati da Maranello sono di un timido miglioramento, ma non tale da immaginare a breve termine di mettere le ruote davanti alla Red Bull.
La Ferrari non vince da fine luglio, tre mesi ormai. Massa è ritrovato ed oggi ha fatto una gara maiuscola, la migliore dell' anno, ma non basta se la vettura non è al livello della Red Bull.
Alonso per tre quarti di stagione ha guidato ad un livello altissimo, sopraffino, una spanna sopra per maturità e concretezza a tutte le sue versioni dal 2001 ad oggi. Ma non è sufficiente.
Webber si comporta da perfetto scudiero e leva punti importanti.
Vettel si sta involando ad un clamoroso tris iridato, consecutivo per giunta.
Ma il personaggio è spento, timidino, ragazzino. Da videogame insomma, 25 vittorie e mirino puntato al terzo Mondiale in una maniera totalmente anonima. Di gare mostruose da occhi spalancati ne ha fatte ben poche, manovre che restano nell' immaginario idem.
A 3 Mondiali si ergono mostri sacri come Senna, Lauda, Stewart e anche Brabham e Piquet. Insomma il piccolo Seb non ci sta tra loro. Per nulla. Non fa nè meraviglie nè porcate. E' piatto. Vince quando la vettura è perfetta.
E allora tutto lo spettacolo invocato in questi anni tra regolamenti cambiati, scappatoie e gomme da masticare va a farsi benedire.
La macchina vince sull' uomo.
E Vettel vincerà su Alonso.
Pagelline: 1°Vettel 10; 2°Webber 8; 3°Alonso 6; 4°Massa 7; 5°Raikkonen 6; 6°Hulkenberg 8; 7°Grosjean 6; 8°Vergne 8; 9°Ricciardo 7,5; 10°Hamilton 6; 11°Perez 5; 12°Di Resta 6; 13°Schumacher 5; 14°Maldonado 6; 15°Senna 5; 16°Petrov 6,5; 17°Kovalainen 5,5; 18°Glock 6; 19°Pic 5,5; 20°Karthikeyan 6; RIT.De la Rosa 6; RIT.Kobayashi 3,5; RIT.Rosberg 6; RIT. Button 6.
PS1. Stavolta in partenza i tamponatori pazzi son stati i due della Sauber, sia Perez che Kobayashi lanciati in stile kamikaze su prima e seconda curva: vittime Button con gomma e sospensione squarciata e Rosberg con radiatore affondato. Allo start troppi stanno spegnendo il cervello. Non va bene.
PS2. Organizzazione del circuito della Corea pessimo. 5 giri per rimuovere la Mercedes di Rosberg in posizione defilatissima in rettilineo. E erba sintetica che si stacca e va a brandelli incastrandosi nelle vetture. Ridicolo.
PS3. Mercedes vergognosa. Schumacher chiude a 1 minuto e mezzo dalla vetta. Cuoce gomme e dignità. Ma che cavolo aveva Hamilton in testa quando ha firmato con loro? Monetine? Mi sa di sì, e pure tante.
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