Video tratto da youtube.com
A chi di voi è capitato di emozionarsi e di rimanere particolarmente colpito guardando un film sullo sport, o in cui comunque lo sport ricopriva un ruolo importante? A me è successo diverse volte, soprattutto nel recente passato, e c'è un film in particolare che, a primo impatto, mi ha lasciato davvero il segno, mi ha fatto riflettere. Si tratta di Invictus, diretto qualche anno fa da Clint Eastwood, e interpretato in maniera superba da Morgan Freeman e da Matt Damon. La trama è tutta incentrata sul periodo della Coppa del Mondo di rugby del 1995, tenutasi in Sud Africa e fortemente voluta ed auspicata da un uomo che puntava a questo grande evento sportivo per iniziare la sua opera di pacificazione e unificazione di un Paese tremendamente diviso al suo interno.
L'uomo, l'avrete capito tutti, era Nelson Mandela, uno dei personaggi secondo me più importanti e più significativi del secolo scorso, un esempio inimitabile di forza d'animo, amore di patria e desiderio di armonia e pace tra cittadini della stessa nazione. Madiba, come è stato sempre soprannominato dai suoi concittadini, si è distinto in particolare per il suo ruolo politico e sociale, per la lotta convinta e incessante per i diritti civili dei neri e contro il vergognoso regime dell'apartheid, che l'ha portato a trascorrere un lungo periodo della sua vita in carcere, subendo sulla sua pelle tutte le angherie e le sofferenze del suo popolo, sostanzialmente sottomesso dalla minoranza bianca. Il suo più grande merito è stato quello di non cercare il potere per una sorta di rivincita o di vendetta, bensì per promuovere con forza e convinzione il processo di parificazione dei diritti tra le diverse etnie del Paese e di pacificazione tra bianchi e neri, avviando una convivenza pacifica e una netta crescita economica per il Sud Africa. Il "veicolo" scelto da Mandela per trasmettere nel miglior modo possibile il suo messaggio, guarda caso, è stato proprio lo sport. Subito dopo la sua elezione a Presidente del Sud Africa, ha concentrato tutta la sua attenzione nell'organizzazione della Coppa del Mondo di rugby, primo grande evento sportivo a cui la nazione africana era ammessa a partecipare dopo le esclusioni dovute alla politica dell'apartheid.
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Immagine tratta da britannica.com |
Un anno dopo, il Sud Africa coronerà anche il sogno di vincere per la prima volta la Coppa d'Africa di calcio, in un altro evento fortemente voluto dal Presidente e ospitato in casa, a coronamento di un biennio che a livello sportivo sarà irripetibile per la Nazione. Lasciata la carica a più di ottant'anni, Mandela rimarrà comunque una figura di rilievo per il Sud Africa e per il Mondo in genere, continuando la sua battaglia contro l'oppressione e in sostegno dei diritti umani e civili da dietro le quinte, con la sua presenza silenziosa ma al tempo stesso possente. Nel 2010, quando il suo Sud Africa è diventato la prima Nazione del Continente Nero ad ospitare una Coppa del Mondo di calcio, tutti gli occhi del Mondo saranno puntati su di lui, che a oltre novant'anni riesce a presenziare alla Finale, con la solita incrollabile forza di volontà che tante volte lo ha trascinato e spinto ad andare avanti nella vita. Sarà proprio quella l'ultima apparizione pubblica di Madiba, che se n'è andato nella notte di mercoledì, a oltre novantacinque anni, padrone del suo destino, capitano della sua anima, proprio come recita la poesia Invictus, che tanto ha apprezzato e a cui si è ispirato nei durissimi anni della prigionia, titolo del film da cui siamo partiti per questo nostro racconto. Arrivederci Madiba, ci mancherai.
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