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- Prosegue la marcia di testa di Juventus e Roma, che passeggiano allegramente su quel che resta del ricordo del Parma e del Toro della scorsa stagione. Avversari impauriti, arrendevoli e sempre più rassegnati ad ogni rete subita. E le big di casa nostra ne approfittano. Interessante il cambio di modulo di Allegri, che pare aver rivitalizzato le punte bianconere: da verificare con avversari più probanti. La retroguardia parmigiana è sembrata realmente troppo molle per essere vera.
- Il Napoli ha ingranato. La vittoria a Firenze può lanciare con forza le ambizioni partenopee per il terzo posto. Non perde da 8 partite, ma rimane a -4 dalla Roma e a -7 dalla Juve, distanze ancora proibitive per coltivare speranze tricolori. E' la squadra più forte alle spalle del duo di testa, l'unica ad aver vinto nel gruppetto degli inseguitori.
- Milano anche in questa 11a giornata resta incompiuta. Sulla sponda rossonera si esulta per il 2-2 ottenuto con la Sampdoria, si sono esaltati progressi di gioco rispetto alla disfatta del k.o. contro il Palermo. La realtà è distante, anche nel match di Genova si è segnato in contropiede e senza dimostrare "pulizia" o chiarezza di gioco. Bisogna trovare qualcosa di diverso, un'idea che renda più compatti e più squadra gli undici di Inzaghi. A Mazzarrilandia invece si è sempre sulle montagne russe. Ormai il barometro è impostato sul rosso di "esonero", e galleggia ogni gara un po' di più e un po' di meno, ma sempre su quella fascia. Nessuno riuscirebbe a lavorare in una situazione del genere, e men che meno Mazzarri, che soffre la pressione e lo stress più del normale. O lo si tenga, esponendosi pubblicamente in tal senso, senza ultimatum, o lo si mandi via, ma subito. Probabilmente riuscire bene o male a tenere questa situazione a galla, veleggiando comunque in zona europea, è una nota di merito per l'allenatore. Che avrà grandi colpe, magari tattiche e di gestione degli uomini, ma che almeno da un mese e mezzo sembra abbandonato alla deriva anche dalla sua dirigenza.
- Si legge che il Cesena pensa di sostituire Bisoli. Va bene che non vince dal 30 agosto, e che la squadra romagnola si è adagiata in zona B a -3 dalla salvezza, ma non penso che qualsiasi altro allenatore possa far meglio di così. La squadra c'è, lotta, riesce a rimontare dagli svantaggi, è tatticamente accorta e preparata. Paga un deficit di uomini: è una squadra da Serie B. La società la scorsa estate era sull'orlo del fallimento, e in questa stagione è riuscita a chiudere solo prestiti e parametri zero discretamente vecchiotti. Questo è il materiale a disposizione, e con Bisoli sta lottando, vende cara la pelle a ogni gara e non ha mai preso imbarcate, segno che lo spogliatoio è compatto e sul pezzo. Hai voglia di dare la scossa in panchina, ma se la rosa è questa, anche Guardiola non riuscirebbe a fare miracoli.
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