giovedì 2 agosto 2012

PUNTO OLIMPICO N. 5

Immagine tratta da tafter.it
Eccoci arrivati al quinto appuntamento con la nostra rubrica sui migliori e i peggiori di questa giornata delle Olimpiadi di Londra 2012. Vediamo chi sono i promossi e i bocciati di oggi.
I MIGLIORI
Greg Searle (canottaggio): Più delle sue connazionali Glover e Stanning, che hanno rotto la maledizione dell'oro vincendo la gara del due senza, merita la copertina questo "ragazzino" britannico, che a 40 anni si è tolto la soddisfazione di vincere il bronzo nell'otto. Autentico veterano del canottaggio, Searle ha alle spalle una carriera lunghissima, in cui ha partecipato già a tre Olimpiadi oltre a questa; ha vinto un oro a Barcellona 1992 nell'ultima edizione del due con in coppia con il fratello, battendo i nostri Abbagnale, e un bronzo nel quattro senza ad Atlanta 1996, mentre a Sidney 2000 è arrivato quarto nel due senza. Si era ritirato, subito dopo questa delusione, aggregandosi all'equipaggio britannico dell'America's Cup, salvo fare marcia indietro e tornare alle gare nel 2010, e conquistare questa nuova, incredibile medaglia olimpica, vogando con ragazzi che potrebbero essere tranquillamente suoi figli.
Kristin Armstrong (ciclismo): Parlando di veterani, merita una citazione questa ciclista statunitense, che a quasi trentanove anni ha ottenuto un incredibile bis nella cronometro olimpica, confermando l'oro conquistato  a Pechino. Autentica specialista della disciplina, in cui ha vinto due ori, un argento e un bronzo nei Mondiali, l'americana ha disputato un'altra gara fantastica contro il tempo, mettendosi dietro rivali agguerrite come la Arndt, la Zabelinskaya, la Villumsen e la Vos. Una grande conferma per lei, che vale ancora di più se si considera che la Armstrong, dal 2009 al 2011, aveva lasciato temporaneamente il ciclismo per dare alla luce il suo primo figlio. Spesso confusa con la ex-moglie del grande campione americano Lance Armstrong (anche lei si chiama Kristin), da oggi siamo sicuri che nessuno commetterà più errori del genere.
Daniele Molmenti (canoa): Nel buio di questi ultimi giorni di gare, finalmente per la spedizione azzurra è arrivato un lampo d'oro. A regalarci la nona medaglia di questi giochi è stato questo ragazzone di Pordenone, dal fisico imponente e dal grande sorriso. Specialista nel K1 slalom, Molmenti è arrivato a queste Olimpiadi come uno dei grandi favoriti per la vittoria, avendo già ottenuto un oro mondiale e tre europei, ma si sa che la pressione può giocare brutti scherzi. Lui è rimasto freddo, ha ottenuto la finale con un buon terzo tempo, e poi nel momento decisivo ha tirato fuori una prestazione strepitosa, che gli è valsa una vittoria meritatissima e indiscutibile. Ottenuta tra l'altro nel giorno del suo ventottesimo compleanno, e 20 anni dopo il successo del suo allenatore Pierpaolo Ferrazzi, oro a Barcellona 1992 nella stessa disciplina. Verrebbe quasi da dire, insomma, che quest'oro era già scritto nel destino...
Ruben Limardo (scherma): La scherma continua a regalarci, giorno dopo giorno, storie incredibili da raccontare. Dopo l'argento dell'egiziano Abdouelkassem nel fioretto, ecco a sorpresa l'oro di questo ragazzo venezuelano nella spada maschile. Alla sua seconda Olimpiadi, dopo aver preso parte a quelle di Pechino nel 2008, e senza piazzamenti di rilievo al di fuori dei giochi Panamericani, Ruben ha sorpreso il mondo intero con una serie di prestazioni e di vittorie sempre più convincenti, arrivando fino al gradino più alto del podio con pieno merito. Il suo successo è a dir poco storico: è la prima medaglia del Venezuela nella scherma, la seconda d'oro dopo quella conquistata nel 1968 da Rodriguez nella boxe, e la seconda in assoluto per un sudamericano dopo la vittoria del cubano Fonst nel 1904. Insomma, questa vittoria è già entrata nella storia.
I PEGGIORI
Paolo Pizzo (scherma): Quando ti presenti ad un'Olimpiade da campione del Mondo in carica, anche se senti un po' di emozione perché è il tuo debutto in questa competizione, ci si aspetta sempre tanto da te. Oggi invece il nostro spadista catanese ha deluso notevolmente le aspettative, rischiando l'eliminazione fin dal primo turno contro un atleta di Hong Kong e arrendendosi ai quarti al venezuelano Limardo, poi oro olimpico. Tradito dalla tensione e forse anche dalla pressione per le vittorie recenti, Paolo non ha espresso il meglio della sua scherma, e nello scontro decisivo si è praticamente bloccato, subendo sette stoccate consecutive che lo hanno escluso dalla corsa per le medaglie. Un vero peccato per lui, anche perché nella spada non c'è la prova a squadre, e a ventinove anni è difficile pensare di rivederlo in pedana a Rio de Janeiro nel 2016, anche se nello sport non bisogna mai dire mai.
Le partite truccate (badminton): In un periodo in cui lo sport italiano fa i conti con il caso-scommesse nel calcio, sentir parlare di gare truccate o quanto meno falsate anche nei Giochi Olimpici mette davvero una grande tristezza. Stavolta i protagonisti di questa brutta storia non vengono dal nostro Paese, bensì dall'estremo oriente: otto atlete, due cinesi, quattro sudcoreane e due indonesiane, sono state squalificate per aver cercato di perdere di proposito i loro incontri, tirando il volano fuori o contro la rete. Il perché è presto spiegato: con gli incontri divisi in gironi, una sconfitta avrebbe aiutato le coppie ad evitare avversarie difficili nel turno successivo, per esempio avrebbe permesso alle cinesi di non incontrare le loro fortissime connazionali. Fischiate dal pubblico, richiamate invano dall'arbitro, alla fine le quattro coppie hanno ricevuto la meritata squalifica, con tanto di reprimenda da parte del Comitato Olimpico per la scarsa sportività. Davvero una pessima pagina di sport.
Cesar Cielo Filho (nuoto): Giornata amara per il campione del nuoto brasiliano, arrivato a Londra per tenere alta la bandiera del suo Paese ma uscito dalla gara dei 100 metri stile con un pugno di mosche in mano. Sappiamo che la sua vera specialità sono i 50 metri stile, in cui detiene la medaglia d'oro di Pechino 2008 e che ha vinto due volte nei Mondiali di nuoto, a Roma nel 2009 e a Shangai nel 2011. Bisogna anche dire, però, che Cielo nei 100 stile aveva vinto il bronzo quattro anni fa a Pechino, e a Roma 2009 aveva ottenuto vittoria e record del Mondo sulla stessa distanza, per cui anche in questa gara aveva sempre detto la sua. Questa sera, invece, si è arreso abbastanza presto allo strapotere dell'americano Adrian e dell'australiano Magnussen, subendo l'inesorabile rimonta dei suoi avversari e finendo addirittura al sesto posto, ben lontano dal podio. Da un campione del suo livello ci si aspetta ben altro, adesso lo attendiamo sui 50 stile libero per vedere la sua risposta.
Uruguay giovanile (calcio): Dopo la Spagna, il torneo olimpico di calcio fa un'altra vittima illustre. La squadra sudamericana si era presentata ai Giochi con un organico di tutto rispetto, impreziosito dai giovani talenti Coates, Ramirez e Lodeiro, dai fuoriquota di lusso Cavani, Suarez e Arevalo, e dalla guida tecnica del "maestro" Oscar Tabarez. Dopo una soffertissima vittoria contro gli Emirati Arabi, però, l'Uruguay ha subito una pesante sconfitta contro il sorprendente Senegal, e nella sfida decisiva contro i padroni di casa della Gran Bretagna è stato nuovamente battuto, di misura, senza riuscire a concretizzare mai le numerose occasioni da rete. Con questa sconfitta è arrivata così l'eliminazione per i sudamericani, che erano arrivati qui con ben altre speranze, ovvero contendere una medaglia olimpica e sperare addirittura nell'oro. D'altronde, le Olimpiadi hanno spesso insegnato che non basta avere grandi campioni in squadra per vincere, soprattutto quando ti trovi davanti avversari con maggiori motivazioni.

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