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I MIGLIORI
Vladimir Weiss Jr: Avevamo imparato a conoscerlo già un paio di anni fa, quando con i suoi connazionali della Slovacchia ci buttava fuori dal Mondiale del 2010; allenatore di quella squadra era suo padre, ma guai a dargli del raccomandato, perché ad appena vent'anni il giovane centrocampista faceva vedere numeri molto interessanti. Del resto, Weiss ha già alle spalle alcune esperienze importanti in giro per l'Europa nonostante la giovane età: acquistato giovanissimo nel Manchester City, ha giocato in Inghilterra, Scozia (con i Rangers di Glasgow) e Spagna (nell'Espanyol). Acquistato con uno sforzo importante dal Pescara, non aveva convinto tutti fino ad esso, tanto da andare in panchina nelle ultime gare. Contro il Palermo, però, è arrivato il suo momento di gloria: con il suo gol, infatti, il giovane slovacco ha regalato la prima vittoria del torneo agli abruzzesi, e forse si è riguadagnato la fiducia di mister e compagni. Di sicuro, può essere un valore aggiunto nella corsa alla salvezza del Pescara. Voto 7.
Edinson Cavani: Se a Napoli nessuno sembra rimpiangere l'addio dell'amatissimo Lavezzi è soprattutto per merito del bomber uruguaiano, che continua a segnare con medie impressionanti e si dimostra uno dei migliori talenti del nostro campionato. Nello scontro diretto con la Lazio, rivale per la corsa Champions e primo vero ostacolo verso lo scudetto, Cavani ha dato spettacolo con una tripletta, mostrando tutte le sue doti di bomber tecnico, potente e al tempo stesso spietato sotto porta. Con le reti di mercoledì ha superato due mostri sacri come Cané e Vinicio tra i bomber azzurri di sempre, salendo a 72 gol in poco più di due anni sotto il Vesuvio. Il tutto nonostante un lavoro di continuo e sfiancante pressing a tutto campo sugli avversari, il che dimostra le sue eccellenti doti fisiche. Meriterebbe una piccola tirata d'orecchi per il rigore sprecato, ma dopo una prestazione del genere chi avrebbe il coraggio di rimproverarlo per questo? Voto 8,5.
Stephan El Shaarawy: La maledizione di San Siro è finalmente sfatata, e il merito è del giovane attaccante rossonero, che ha messo a segno la sua prima doppietta in Serie A. Un segnale di continuità importante per il ragazzo, che già aveva messo a segno un gol (poi inutile) qualche giorno prima a Udine, e che si candida a un posto da titolare fisso, nonostante la concorrenza dei rientranti Robinho e Pato. Con la partenza di un uomo importante come Ibrahimovic, la società non ha mai fatto mistero di puntare su di lui come uno dei migliori giovani di prospettiva della formazione milanista. Dopo un inizio un po' timido, Stephan sta rispondendo presente con grinta e prestazioni sempre più convincenti, oltre a una rinnovata efficacia sotto porta. Contro il Cagliari ha dimostrato tutte le sue doti di realizzatore, sfruttando nel modo migliore gli assist dei suoi compagni e sfiorando addirittura la tripletta con una clamorosa traversa. Il Faraone è tornato, e il Milan potrebbe aver trovato l'uomo giusto per risalire la china. Voto 8.
Francesco Totti: Nella Roma dei tanti giovani di prospettiva, lui sembra tornato un ragazzino per la voglia e la grinta con cui insegue ogni pallone e partecipa alla manovra. A vederlo giocare, non si direbbe proprio che ha appena compiuto 36 anni e che alle spalle ha 21 stagioni, 505 partite e 216 gol in Serie A. Nonostante il passare degli anni e i sempre più frequenti acciacchi che hanno limitato le sue ultime stagioni, Francesco non ha nessuna intenzione di lasciare il calcio e la sua Roma, e lo dimostra in ogni partita con le sue giocate e con la sua classe, che rimane cristallina. Contro la Sampdoria ha giocato un'altro match di altissimo livello, coronando la sua prestazione con il gol che gli ha permesso di raggiungere Meazza e Altafini al terzo posto della classifica marcatori di tutti i tempi del nostro campionato. Peccato che la squadra non sia riuscita a portare a casa la vittoria alla fine, ma adesso arriva la Juve, una formazione contro cui Totti ha disputato ottime partite: i bianconeri sono avvisati. Voto 7.
I PEGGIORI
Andrea Pirlo: Alzi la mano chi, appena un paio di mesi fa, si sarebbe sognato di dire qualcosa contro il centrocampista juventino, che stava disputando una delle migliori stagioni della sua carriera e molti volevano in lotta per il Pallone d'Oro. L'arrivo alla Juventus aveva ridato linfa alla carriera di Pirlo, scaricato con troppa fretta dal Milan perché considerato vecchio e ormai pronto alla pensione e deciso perciò a prendersi la rivincita. La sua prima annata a Torino è stata fantastica, sotto la sua guida è arrivato uno scudetto a lungo atteso e sognato, e l'Europeo estivo ha confermato la grandissima qualità e classe del giocatore. Poi, con l'inizio del nuovo anno, qualcosa è accaduto a Pirlo, che sembra aver perso un po' di smalto e brillantezza, e non basta parlare della costante marcatura a uomo su di lui per giustificare questo calo. E' probabile che un calendario così fitto non abbia giovato al suo rendimento, e che forse avrebbe bisogno di un minutaggio diverso per rendere al meglio. Di sicuro, contro la Fiorentina si è visto un giocatore spento, a tratti quasi assente, e senza di lui la Juve non ha girato a dovere. Conte e Carrera devono fare di tutto per ridargli energia e lucidità, perché senza il miglior Pirlo non si va da nessuna parte. Voto 5.
Mariano Andujar: Se il Catania ha portato a casa tre punti contro l'Atalanta, il merito non è sicuramente del suo portiere argentino, che ha anzi rischiato di diventare il protagonista in negativo della sfida. Tornato in Sicilia dopo il clamoroso addio dello scorso gennaio, quando era stato messo fuori rosa e rispedito in Argentina fino a giugno per dissidi con la società, il portiere si è riguadagnato un posto da titolare e la fiducia del tecnico Maran con le sue prestazioni. Contro l'Atalanta, però, ha rischiato di perdere nuovamente tutta la stima che si era appena riguadagnato con un errore grossolano, sciagurato: al momento di rinviare, ha letteralmente passato il pallone a Moralez, che ha ringraziato e ha segnato il gol del vantaggio bergamasco. Una papera colossale, resa meno grave solo dai gol di Spolli e Barrientos, che hanno ribaltato il punteggio finale e probabilmente sono valsi ai due argentini una bella cena gratis, offerta ovviamente dallo sciagurato Andujar. Voto 4,5.
Michael Ciani: Al suo arrivo a Roma si è presentato dicendo di voler diventare il nuovo Thuram, e appena prima di lasciare il suo Bordeaux aveva disputato un ottimo match contro il PSG di Ancelotti, annullando in quell'occasione un certo Ibrahimovic. La Lazio ha puntato molto su questo esperto difensore francese per puntellare ulteriormente la sua retroguardia, ma purtroppo le prime gare non sono state all'attesa delle premesse. Con lui in campo, due sconfitte consecutive in campionato per i biancocelesti, e se non gli si può imputare molto nello 0-1 casalingo contro il Genoa, ben altro discorso merita la sua prestazione a Napoli. Protagonista sfortunato del vantaggio azzurro con la deviazione sul tiro di Cavani, non si è più ripreso e ha continuato a commettere errori, fino al goffo e inutile fallo da rigore su Insigne. Una partitaccia per Ciani, che sembra ancora lontanissimo dal poter essere il nuovo Thuram. Voto 4.
Maarten Stekelenburg: Che i portieri non abbiano mai vita facile nelle squadre di Zeman è ormai una storia nota, ma in questo caso è difficile dare colpe al boemo. L'errore dell'estremo difensore olandese nella sfida interna contro la Sampdoria è da insufficienza piena, perché rovina la prestazione di tutta la squadra e la priva di una vittoria che sembrava ormai alla portata, con l'avversario in dieci che non sembrava in grado di rendersi pericoloso. Solo due anni fa Stekelenburg era considerato uno dei migliori portieri al Mondo, reduce dal secondo posto ai Mondiali con la sua Olanda e da un torneo ad altissimo livello. Dal suo arrivo in italia, però, l'olandese non ha mai convinto del tutto, e forse si spiega anche in questo modo l'arrivo a Roma del giovane argentino Goicoechea, che piace molto a Zeman e che adesso potrebbe avere una chance da titolare. Voto 4.
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