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ITALIA
Buffon: Punito oltre misura in occasione del rigore, non può fare nulla sugli altri gol. Con un paio di buoni interventi tiene in piedi la squadra quando rischia di affondare. Voto 6.
Maggio: Lanciato titolare da Prandelli, non sfrutta a dovere l'occasione, soffrendo tremendamente Kagawa e spingendo poco. Il ruolo di terzino non fa proprio per lui. Voto 5.
Abate: Entra e fa un po' meglio del suo compagno di reparto. Voto 5,5.
Barzagli: Altra serata difficile per il centrale italiano, messo in crisi come tutti i difensori azzurri dai veloci avversari. Se la cava con esperienza in alcune situazioni ma non basta. Voto 5,5.
Chiellini: Spostato con eccessiva facilità da Kagawa in occasione del raddoppio nipponico, appare più volte in difficoltà contro gli ostici avversari. Deve migliorare come tutta la difesa. Voto 5,5.
De Sciglio (il peggiore): Dopo gli elogi della partita precedente, un brutto passo indietro per lui. Sbaglia il retropassaggio costringendo Buffon al fallo da rigore e soffre gli avversari tutta la partita. Dottor Jekyll e Mister Hyde. Voto 5.
De Rossi: Segna il gol che riapre la partita, fa legna in mezzo al campo e innesca l'azione del definitivo vantaggio. Pur non giocando la sua miglior partita fa la differenza. Ammonito, salterà il Brasile. Voto 6,5.
Pirlo: Rispetto alla sfida con il Messico sembra che in campo ci sia il suo gemello scarso. Sbaglia passaggi anche elementari e non riesce mai a far cambiare passo alla squadra. Voto 5,5.
Montolivo: Aiuta poco e male Pirlo in fase di impostazione, non riesce a dare ordine al centrocampo. Si perde Okazaki in occasione del pareggio giapponese, in generale non è la sua serata. Voto 5.
Aquilani: Sostituisce Marchisio in tutti i sensi, compreso il pessimo rendimento in campo. Spaesato e fuori posizione, sostituito per scelta tecnica dopo mezz'ora di nulla. Voto 5.
Giovinco: Da sempre l'idea di essere un po' troppo leggero per questo livello, ma si procura il generoso rigore del pari e segna il gol che decide la sfida, oltre a rendersi pericoloso in altre occasioni. Voto 6,5.
Giaccherini (il migliore): Inizia in sordina, poi come contro il Messico cresce e si rivela importante. Palo a fine primo tempo, nella ripresa costringe all'autogol Uchida e non molla un pallone. Caparbio. Voto 6,5.
Marchisio: Entra e non si vede molto, ma indovina il corridoio giusto per mandare in rete Giovinco. Voto 6.
Balotelli: Passo indietro rispetto alla prestazione precedente. Assistito poco e male dalla squadra, si perde a volte in dribbling e giocate eccessive. Il gol su rigore conferma la sua infallibilità dal dischetto. Voto 6.
Prandelli: Riesce a riprendere per i capelli e vincere una partita che sembrava persa, e che forse meritavamo di perdere. Questo modulo continua a non convincere, dovrà rivedere qualcosa contro il Brasile e in futuro. Voto 5,5.
GIAPPONE
Tattica: Dopo la batosta contro il Brasile, Zac decide di inserire Maeda come punta allargando Okazaki sulla destra. Ottiene un'ottima risposta dai suoi, che in attacco e in fase di palleggio a tratti danno lezione di calcio al centrocampo azzurro. Paga una difesa non all'altezza, ma alla fine gli applausi meritati sono tutti per i nipponici.
Il migliore: In settimana era stato aspramente criticato in patria, così Kagawa decide di zittire tutti con una prestazione fantastica. Segna il secondo gol e fa letteralmente ammattire Maggio con le sue giocate e la sua tecnica. Lui e Honda in coppia sembrano davvero i protagonisti di un noto anime giapponese sul calcio. Voto 7,5.
Il peggiore: L'autogol lo segna Uchida, ma l'errore è tutto del suo collega Yoshida, che commette un'ingenuità incredibile facendosi rubare palla da Giaccherini. Discontinua la prova del centrale nipponico, che quando viene attaccato va spesso in enorme difficoltà. Voto 5,5.
Curiosità: Terzo confronto e seconda vittoria per gli azzurri contro il Giappone, entrambe ottenute in campo neutro. L'altro successo risale al 1936, quando durante le Olimpiadi di Berlino l'Italia di Pozzo si impose con un sonoro 8-0. Finì pari invece la sfida in terra nipponica del 2002, con Doni a rimontare l'iniziale svantaggio.
BRASILE
Tattica: Squadra che vince non si cambia, dice il detto, e Scolari lo segue alla lettera. Mantenuto il modulo con pochi giocatori difensivi e molto talento offensivo, anche se con il Messico soffre di più rispetto alla sfida con il Giappone. Non convincono Oscar e Hulk, mentre Neymar è già un idolo della torcida.
Il migliore: Dicono che la sua crescita negli ultimi anni sia rallentata, eppure Neymar continua a regalare numeri incredibili. Tecnica sopraffina, sblocca la gara con un gran gol e poi la chiude con uno splendido assist per Jo. Per i difensori messicani è un vero incubo, aspettiamo tutti di vederlo in coppia con Messi. Voto 7,5.
Il peggiore: Da promessa per il futuro si sta trasformando in una sorta di oggetto misterioso. Oscar non convince nel ruolo di interno di centrocampo, fatica a trovare la posizione giusta e non entra mai nel vivo del gioco. Deve cambiare passo al più presto, Hernanes è già pronto a prendere il suo posto. Voto 5.
MESSICO
Tattica: Il tecnico De la Torre, sempre più in bilico, rispetto al match con l'Italia avanza un po' la posizione di Dos Santos e avanza Flores come esterno di centrocampo per coprire meglio. Anche stavolta gli va male, l'attacco combina poco e la difesa soffre le accelerazioni del Brasile, che sostanzialmente controlla la partita.
Il migliore: Forse stimolato dal palcoscenico internazionale, forse dalle sue origini (il padre è brasiliano), Giovani Dos Santos si conferma il migliore dei suoi anche contro i verdeoro. Prova a creare qualcosa e a coinvolgere i compagni, ma ancora una volta non è assistito e finisce per predicare nel nulla. Voto 6,5.
Il peggiore: Contro l'Italia era riuscito a farsi vedere segnando un rigore, stavolta Javier Hernandez non lascia mai il segno nella partita. Unico riferimento offensivo dei compagni, il Chicharito non si vede praticamente mai, annullato da David Luiz e Thiago Silva. Sfigura a confronto con Dos Santos. Voto 5.
Curiosità: Quella tra Brasile e Messico è una delle sfide che più si sono ripetute nella Confederations Cup. Questo è il quarto confronto tra le due squadre, il bilancio ora è di due vittorie a testa, l'ultimo incontro si era verificato nel 2005 in Germania, durante il girone: avevano vinto i messicani grazie ad un gol di Borgetti.
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