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Immagine tratta da oltreilcalcio.forumcommunity.net
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È da
tempo una consuetudine molto diffusa tra gli addetti ai lavori del mondo del
calcio quella di paragonare i giovani talenti a grandi campioni del passato o che
sono ancora in attività. Come se ogni campione in erba in cui si scorge un
grande potenziale debba obbligatoriamente essere l’erede di qualcuno. In realtà
spesso si ha scarsa fantasia nel definire le caratteristiche di un giocatore e
lo si accosta ad altri che sono diventati col tempo una sorta di prototipo. Ad
esempio, ci ricordiamo tutti dell’ Ibrahimovic un po’ sgraziato e impacciato
sotto porta che all’inizio della sua carriera veniva avventatamente definito il
nuovo Van Basten. In realtà, questi paragoni rischiano di creare delle crisi
d’identità (calcistica) a queste giovani promesse, limitando o condizionando la
loro crescita e la loro definizione secondo le proprie caratteristiche.
Ibrahimovic, poi lo si è capito, è un giocatore unico ed è finito anche lui per
diventare un prototipo a cui molti vengono paragonati; uno su tutti il buon
Arnautovic. In effetti, è facile cadere in clamorosi svarioni; ricordiamo i
vari D’Alessandro – Maradona, Gourcuff – Zidane, Sissoko – Vieira, Paloschi –
Inzaghi e tanti altri ancora.
Ma
chissà come i grandi campioni vivono questi continui accostamenti … saranno
narcisi e gelosi del loro modo di giocare o felici che qualcuno segua le loro
orme? Il paragone che va per la maggiore di questi tempi è quello tra il
giovane Verratti e il grande regista campione del mondo Pirlo. Ovviamente noi
auguriamo a questo talento di diventare altrettanto forte, cercando di non
limitarsi ad imitare l’originale. Tuttavia, un nostro inviato è riuscito a
catturare nel seguente video la reazione di Pirlo dopo aver visto giocare
Verratti.
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