Immagine tratta da sport.sky.it
Il boemo e i suoi ragazzi terribili si presentavano ai nastri di partenza della serie B 2012 come una formazione in grado certamente di divertire e regalare bel calcio, ma nessuno avrebbe mai immaginato che la loro si sarebbe presto trasformata in una cavalcata trionfale verso la promozione. Anche perché l'organico a disposizione di Zeman non sembrava certamente in grado di competere con le altre squadre, più organizzate e dichiaratamente costruite per ottenere la serie A, come Torino, Padova, Sampdoria e Brescia. C'era una base di calciatori rimasti dopo la scorsa stagione (Sansovini, Soddimo, Cascione, Gessa, Zanon, Verratti), a cui sono stati aggiunti giovani interessanti, in prestito da grandi club perché facciano esperienza; come i difensori Brosco e Romagnoli, cresciuti nella Roma e nel Milan, l'ivoriano Kone, centrocampista proveniente dall'Atalanta, e soprattutto gli attaccanti Immobile e Insigne, rispettivamente scuola Juve e Napoli. Oltre a loro, sono arrivati anche alcuni giocatori d'esperienza, come il portiere Anania, prima riserva ma poi titolare inamovibile, e il difensore Bocchetti, centrale solido e affidabile.
Con questa rosa, la stagione del Pescara è iniziata in modo un po' altalenante, con belle vittorie interne alternate a sconfitte in trasferta, anche se presto la squadra ha dato maggiore continuità ai suoi risultati, tanto da chiudere il girone di andata al quarto posto, a soli tre punti dal Torino capolista. A gennaio, il mercato ha portato all'Adriatico due nuovi centrocampisti, il danese Nielsen e l'esterno romano Caprari, che hanno aggiunto quantità e qualità in mezzo al campo, consentendo al tecnico di provare nuove soluzioni. Nel girone di ritorno, molti pensavano che il Pescara sarebbe calato, ma i ragazzi di Zeman hanno chiarito subito che non sarebbe stato così: alla venticinquesima giornata, gli abruzzesi hanno guadagnato addirittura il primo posto in classifica, alternandosi poi con il Torino nelle successive partite. Tra marzo e aprile, è arrivato il periodo più difficile della stagione, con un pareggio e 4 sconfitte consecutive, l'ultima il giorno della tragica scomparsa di Morosini. Sembrava arrivato il calo che tutti aspettavano, invece il Pescara ha saputo trovare nuove energie ed è ripartito alla grande: escludendo il recupero con il Livorno, la squadra ha vinto le ultime 7 partite di campionato, battendo avversarie quotate come Padova (0-6 in trasferta), Torino (2-0 all'Adriatico) e Sampdoria (1-3 a Genova, nella partita che ha sancito la promozione) e riconquistando il primo, meritatissimo posto in classifica, e con esso la serie A.
I numeri finali parlano chiaro: 26 vittorie, appena 5 pareggi e ben 90 gol fatti, con i soli Immobile (capocannoniere), Insigne e Sansovini che hanno segnato più di tutte le altre squadre di B. La difesa, storico tallone d'Achille delle squadre di Zeman, ha subito molto, ma nelle ultime e decisive partite il passivo si è ridotto a soli 3 gol, e anche questo ha contribuito molto alla promozione e al successo finale. Oggi, come detto, il ciclo del boemo giunge purtroppo alla sua conclusione: benché molti sperassero nella sua permanenza anche in A, l'allenatore ha deciso di tornare ad un suo vecchio amore, la Roma. Un duro colpo per i tifosi abruzzesi, che però non smetteranno mai di ringraziarlo e di ricordare con gioia questa magnifica stagione, in cui il Pescara ha mostrato bel calcio in tutti gli stadi d'Italia e ha dimostrato a tutti che non sempre c'è bisogno di spese folli e campioni importanti per diventare grandi ed entrare nella leggenda.
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