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lunedì 9 dicembre 2013

UNO SCHIAFFO PER REAGIRE

Immagine tratta da cagliaricalcio.net e modificata su befunky.com
Il match: seconda partita casalinga di fila per il Cagliari, stavolta impegnato contro il Genoa di Gasperini. I sardi sono reduci da una mini striscia positiva di 3 gare (1 vinta e 2 pari), i rossoblù liguri da 5 (3 vinte e 2 pari). Nel Cagliari fuori ancora Agazzi ed Ariaudo per "scelta tecnica", Perico e la pantera Ibarbo per infortunio, nel Genoa manca il solo Matuzalem, squalificato. Diego Lopez lascia a sorpresa in panchina Cossu e Murru, preferendogli Ekdal ed Avelar nel solito 4-3-1-2. Gasperini con il suo 3-4-3 con Lodi regista e Kucka e Feftatzidis a supportare il bomber Gilardino. Il Cagliari inizia bene, ma, al solito, viene trafitto alla prima azione avversaria, disattenzione abominevole in marcatura di Rossettini e Gila al 16' porta i suoi avanti. La reazione dei sardi è sterile, ma la Dea Bendata ci mette una pezza e l'arbitro al minuto 43 regala una doppia ammonizione al genoano Manfredini: episodio quantomeno discutibile. Da lì in poi è un assedio del Cagliari. Al 76' e al 92' una doppietta del redivivo Sau regala la vittoria ai sardi, ma quanta fatica! 3 delle 4 vittorie in stagione sono arrivate in rimonta, mentre si perdeva. Sarà un caso? Serve uno schiaffo per reagire ogni volta? Ben 8 reti delle 17 segnate sono arrivate negli ultimi 10 minuti di gioco, portando 9 punti complessivi.
La chiave tattica: il 3-4-3 del Genoa è molto elastico, e spesso è un 5-3-1-1 ben chiuso, e nel primo tempo i liguri attaccano poco, pur chiudendo in vantaggio. L'espulsione ingiusta di Manfredini fa sì che la ripresa si giochi ad una porta sola, esaltando le doti del baby portiere Perin (che DiBiagio non convoca mai nell'Under 21). Diego Lopez prende coraggio e al 46' schiera Cossu ed Ibraimi, assieme a Sau e Pinilla in attacco. Al 77' sull' 1-1, in campo anche Nenè, per una versione a 2 trequartisti larghi e 3 punte del tutto inedita. Il Genoa è alle corde, e, nel recupero arriva la vittoria. E' un buon segno che il Cagliari rimonti sempre quando saltano gli schemi e va all'arrembaggio? O forse gli schemi iniziali son poco incisivi?
L' uomo partita: chiaramente Marco Sau, autore della doppietta decisiva. Il bomber tascabile di Tonara sigla due reti di pregevole fattura. Il gol contro il Sassuolo pare averlo risvegliato, sale a 4 reti in stagione, miglior marcatore della squadra assieme al Capitano Conti.
La sorpresa: nomination per Nenè, la cui rovesciata sbilenca regala l'assist vincente a Sau. Anche ieri, non tocca molti palloni, forse solo quello, ma sia con il Sassuolo, che con il Genoa, il suo ingresso cambia la partita: ogni pallone toccato diventa oro.
La delusione: Albin Ekdal viene schierato dietro le punte, ma nei 77 minuti in cui è in campo, gira un po' a vuoto. L'assenza prolungata per l'infortunio pesa, e risulta essere il meno in palla dei suoi. Deve ritrovare la forma ed il ritmo partita.
La conferma: importante come la doppietta di Sau, la parata di Vlada Avramov al 74' salva la partita del Cagliari. Un bolide mancino di Antonelli da distanza ravvicinata, avrebbe potuto portare il match sullo 0-2, ma il portiere serbo si dimostra in stato di grazia, respingendo in angolo. Dal cambio Agazzi-Avramov il Cagliari pare averci addirittura guadagnato. 
La classifica: la graduatoria sorride, il Cagliari è 9° a pari punti con Milan e Parma, 4 vittorie, 6 pareggi e 5 sconfitte. Le reti fatte salgono a 17, quelle subite a 23. 5 sono ora i punti di vantaggio sulla terzultima (al 75' erano solo 2...).
Prossime gare: il 15 dicembre Parma-Cagliari, il 21 dicembre Cagliari-Napoli, il 6 gennaio Chievo-Cagliari.

lunedì 2 dicembre 2013

SENZA UNO STRACCIO DI GIOCO

Immagine tratta da cagliaricalcio.net e modificata su befunky.com
Il match: al Sant'Elia, con la solita apertura al pubblico limitata a 5000 unità, si affrontano due squadre in salute di risultati: il Sassuolo reduce da 7 punti negli ultimi 3 match, ed il Cagliari reduce dalla fortunosa vittoria con il Torino e dall'altrettanto fortunoso pareggio contro la Roma.
Sassuolo senza Floro Flores, Cagliari senza Pinilla ed Agazzi, ufficialmente relegato al ruolo di terzo portiere. La gara ha un chiaro canovaccio: il Sassuolo domina il primo tempo e chiude sullo 0-2, passeggiando su un Cagliari balneare. Nel secondo tempo i neroverdi cercano di controllare chiudendosi in difesa e riescono nell'impresa di far segnare Nenè e Sau, due bomber in cerca di gol ormai da mesi. Pareggio sostanzialmente giusto, ma che pena.
La chiave tattica: il Cagliari sempre e solo cristallizzato sul 4-3-1-2 lento e prevedibile, il Sassuolo con un 5-3-2 perchè i terzini sono bloccati. Il furioso pressing emiliano stende la lentezza cagliaritana, e primo tempo giustamente chiuso sullo 0-2. Nella ripresa il Sassuolo si suicida con una tattica difensivista ad oltranza che non paga, quasi mai varca la propria metà campo e il Cagliari abbastanza casualmente pareggia. Peraltro in un totale minestrone tattico, con Pisano destro di piede sulla corsia mancina, che pesca addirittura un assist vincente, Ibraimi mancino sull'out di destra, Dessena messo al solito fuori ruolo come terzino destro, e togliendo Cossu, il più vivace di tutti nel secondo tempo. 
L'uomo partita: difficile individuarne uno sulla sponda cagliaritana. Diciamo Nenè, che sul primo gol del Sassuolo va a vuoto sull'angolo inzuccato da Marzorati, e che non ne azzecca una sino alla rete dell' 1-2 che riapre il match, con un colpo di testa perfetto. Poi, continua a non azzeccare un passaggio o uno stop. Ma quella rete è stata fondamentale.
La sorpresa: anche qui, tostissimo trovare una sorpresa. Proponiamo Checco Pisano, schierato terzino sinistro pur sapendo giocare solo con un piede, il destro, con una mossa pazza di ficcadentiana memoria. Eppure il nostro, sbagliando sull'out mancino controlli e passaggi da scuola calcio, riesce al momento giusto a rientrare sul destro e a crossare come mai gli era riuscito sinora, perfettamente in testa a Nenè. Farlo segnare è stata un'impresa.
La delusione: tuttora si cercano segni della presenza di Eriksson in campo, annega con la pioggia che cade in campo. Non si vede mai, fa numero in campo e basta. Incomprensibile concedergli 90 minuti, avendo comunque Ekdal in panchina. Dopo la prova convincente di Roma, quando c'è da costruire scompare. A 24 anni gli si chiede continuità.
La conferma: il pessimo gioco del Cagliari. In campo si passeggia, come consapevoli di una superiorità mai dimostrata. Il calcio dei sardi è lento, senza idee, spento. Esce Ibarbo, Cossu non è ai suoi livelli, e cala il buio. Son già più di una le partite rimesse in piedi senza lo straccio di un gioco. Non durerà. E Astori per l'ennesima volta perde palla e si prende gol. L'esperienza dovrebbe insegnare qualcosa, ma qui proprio no. Astori è l'emblema di una squadra che si specchia e si piace troppo, come se vivesse di rendita sulle prestazioni degli anni passati.
La classifica: il Cagliari attualmente è 14° con 15 punti, 3 vittorie, 6 pareggi e 5 sconfitte. 15 reti fatte e 22 reti subite in queste 14 partite. +3 sulla zona retrocessione.
Prossime gare: l' 8 dicembre Cagliari-Genoa, il 15 dicembre Parma-Cagliari, il 21 dicembre Cagliari-Napoli.