giovedì 13 marzo 2014

ROULETTE E ROULOTTE

Immagine tratta damagazinef1.blogspot.com e modificata su befunky.com
F1. Gp d'Australia 2014 in arrivo. Prima gara della nuova stagione, della nuova era, della nuova vita. Colpo di spugna e si radono al suolo tutte le regole precedenti. Alettoni nuovi, musi bassi, ERS, KERS, 100 litri di benzina per tutta la gara, punti doppi ad Abu Dhabi e motori turbo. E gira la roulette.
Quello che è sicuro è che non usciranno il numero 1 di Seb Vettel, mega quadricampeao, e non uscirà neppure quello di Ricciardo, il sostituto cangureggiante dell'abbacchiato Webber, con il 3.
La Red Bull ha una lattina sgonfia, sgasata, bucata. La Renault ha fornito una power unit (nuova parolina chiave della F1, che comprende unità motore associata a sistemi di recupero energia) totalmente sballata. In tutte le prove i motorizzati Renault non hanno fatto più di 30 giri. Non c'è trovata geniale di Newey che tenga. Quest'anno staranno a guardare. E Vettel se ne starà buonino ad aspettare annate migliori per attaccare il mitico record dei sette Mondiali di Schumacher. Poggia il suo regale lato B su una roulotte sgangherata.
Roulette gira e pallina ferma sulla Williams. Addirittura. Con Massa. Il 19. Che siederà sulla migliore Williams del decennio. L'unità Mercedes è una fionda, una bomba. E si rompe meno di tutti. Favorita per la vittoria, si. Massa tra i favoriti. Bum. Ma è la realtà.
Ma conoscendo il brasiliano triste degli ultimi anni, dovrà stare attento alla classica Bottas di sfiga, in agguato dall'altra parte del box. Con il numero 77.
Colpo di roulette e pallina bloccata sullo 0. Che non è nè rosso nè nero. Ed è la Ferrari. Che si nasconde anzichè no. Che è dietro i migliori, ma forse è una tattica. Che per l'ennesima annata deve rincorrere, ma i conti si fanno alla fine. Non si sa. E non si sa chi sia il migliore tra il caldo 14 di Alonso ed il freddo 7 di Raikkonen. Andiamo controcorrente: non è una coppia che scoppia. Troppo vecchi entrambi, troppo lenti in qualifica negli ultimi anni, e poi l'animo latino con l'algido finlandese non andrà mai a litigare, semplicemente perchè per Raikkonen un secondo dopo la bandiera a scacchi è come se non fosse successo nulla.
Jackpot in vista per i numeri 44 e 6. Al secolo la coppia Mercedes formata da Lewis Hamilton e Nico Rosberg. Per tutti il favorito è Hamilton, ma se non vince e verrà battuto anche solo per qualche gara da Nico, andrà dritto sul lettino del psicanalista. Nico ha tutto da guadagnare, ha fatto soffrire Schumacher e poi Hamilton. Ha preso pure il numero di quando il babbo ha vinto il Mondiale. Si vedrà.
Possibili outsider il 22 Button ed il 20 esordiente Magnussen vestiti di grigio McLaren, e il 27 Hulkenberg e l'11 Perez su Force India. Entrambe scuderie spinte dal motore magico Mercedes.
Il 21 Gutierrez e il 99 Sutil con la Sauber, il 17 Bianchi e il 4 Chilton su Marussia pregano che la Ferrari porti quantomeno affidabilità con il suo propulsore. 
Pallina impazzita a fine griglia dedicata alle roulotte motorizzate Renault: il 9 Ericsson e il fantastico 10 Kobayashi su Caterham che ha un muso che più brutto non si può, assieme al 25 Vergne e al 26 Kvyat della Toro Rosso, che ha pescato l'anno giusto per lasciare i propulsori Ferrari e passare a quelli francesi.
Poi capitolo Lotus. Lenta lentissima, sarà un inizio tragico. Ben arrivato il 13 Maldonado in barba alla scaramanzia, che affianca l'8 Grosjean. Altro che roulette o roulotte, questi due son due bocce che cozzeranno tra loro.
Tutti pronti al via, a fine gara si conteranno i superstiti. Opinione comune che arriveranno alla fine solo metà dei concorrenti. Si romperanno tutti, spesso e volentieri. Fumatina bianca e addio. E la roulette potrebbe premiare a caso chiunque. Do you remember Monaco '82 (nei video qua sotto)? Ecco.

PS. L'immagine d'apertura è quella dell'ultima vittoria di Michael Schumacher, Cina, 2006. E c'entra con tutta questa storia. Perchè Schumacher è la storia della F1, e la roulette, quella della vita, ha preso un brutto giro per lui. Tutto può cambiare in un secondo. Bisogna aspettare ancora. E aspetteremo. Per forza. Con fiducia.  #KeepFightingMichael


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