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venerdì 5 settembre 2014

PRANDELLI E' NUDO

Immagine tratta da tuttosport.com e modificata su befunky.com
E' bastata una partita amichevole. Sono bastati dieci minuti di Antonio Conte sulla panchina della Nazionale italiana. 
Prandelli è stato spazzato via, mostrato in tutti i suoi limiti tattici e caratteriali.
Ma Cesare che aveva capito dell'Italia che ha portato al naufragio in Brasile?
Sono bastati sei allenamenti di Conte. Lo si ami o lo si odi, la differenza è netta, palese, solare. La difesa ha giocato alta, altissima, aprendo il gioco sulle fasce che era un piacere, anticipando in ogni giocata gli avversari. I terzini fluidificavano: sulla linea d'attacco nelle azioni offensive, e ripiegamenti difensivi in quelle in cui la palla l'aveva l'Olanda. Le punte erano vicine e cercavano gli scambi stretti, sempre pronte ad eludere il fuorigioco in caso di lanci del difensore che impostava o del regista. Il centrocampo era composto da un regista, anima della squadra e da due incursori, pronti a supportare il gioco d'attacco e tornare indietro al momento del bisogno. E un approccio mentale diretta conseguenza della "fame" di chi era seduto in panchina.
Ognuno sapeva cosa fare. E l'ha fatto quasi a memoria. 
Rete di Immobile su lancio di Bonucci, 1-0. Replay con rigore e annessa espulsione di Martins Indi, nella fuga di Zaza su suggerimento di De Rossi, per il 2-0. Nei 10 minuti iniziali.
Semplice ed efficace. 
Poi controllo, pressing, tanta aggressività, un buon giro palla e Olanda non pervenuta, chiusa in difesa con la speranza di evitare la figuraccia.
Questa prestazione nient'altro è che una conferma della pochezza e della confusione del lavoro prandelliano prodotto nel ritiro di Mangaratiba.
Servivano pochi concetti, e chiari. Un giusto approccio e un'adeguata concentrazione. Un'organizzazione in cui ognuno sapeva esattamente cosa fare. Avere le idee chiare.
E invece no. Si cambiava modulo di continuo, i giocatori cambiavano ruolo da una partita all'altra. Non ci capivano nulla, basti ricordare le prestazioni indecorose di Thiago Motta o Paletta.
Il 3-5-2 era il modulo che andava per la maggiore in Campionato, il modulo di Conte, della Juve che ha fatto tris di Scudetti. Bisognava usare quello e replicarlo. L'ossatura base c'era: Buffon, Barzagli, Bonucci, Chiellini, Marchisio, Pirlo. E se vogliamo pure Ogbonna, Giaccherini, Giovinco e Quagliarella. Era tutto molto semplice. Studiarsi le gare della Juve e riproporle. E infatti Conte da qui è ripartito.
Prandelli ha osato e si è perso, e la prestazione azzurra di ieri sera, per giunta in amichevole, mette a nudo il suo fallimento tecnico-tattico prima di tutto. Le amichevoli di Prandelli erano quelle della svogliatezza, dell' 1-1 con il Lussemburgo, 0-0 e 0-2 con l'Irlanda, 2-2 con Haiti, 0-3 con la Russia, 0-1 con gli Usa, 0-1 con la Costa d'Avorio. Quelle dell'imbarazzo e delle scuse. Conte batte l'Olanda, terza ai Mondiali solo due mesi fa.
Ora si che Prandelli è nudo.

venerdì 15 agosto 2014

IL CONTE PUMA

Immagini tratte da sportmarketingnews (logo Puma), spaziojuve.it (viso Conte) e modificate con Paint
Conte accetta la mega-offerta di Tavecchio, Puma and co. e diventa per i prossimi due anni il C.t. e coordinatore unico della Nazionale italiana.
Alè. Tre considerazioni.
1. Antonio Conte era l'unica scelta possibile da parte di Tavecchio per acquistare un briciolo di credibilità agli occhi del mondo calcistico. Una scelta da portare a termine a ogni costo e a ogni prezzo. Far sedere il migliore allenatore italiano sulla panchina azzurra, di più non poteva fare. E un domani potrà rivendicare che Conte in Nazionale ce l'ha portato lui.
2. Conte si gioca una carriera. Dopo tre scudetti di fila con la Juve (presa dopo due agonizzanti settimi posti) è nel suo miglior momento. Poteva probabilmente ambire ad altri lidi, piazzarsi in una squadra ricca, sfruttare i suoi successi per puntare a una panchina internazionale (la buttiamo lì, il Paris SG) e invece sceglie la Nazionale. E si "blocca" per i prossimi due anni. Se non dovesse conseguire risultati di primissimo piano, la sua carriera subirà un brusco stop e non potrà che mirare a una big italiana o a un classico Galatasaray. Un bel rischio, o la va o la spacca, stile Juve 2011.
3. Secondo le ultime notizie (fonte Gianluca DiMarzio), il contratto di Conte sarebbe così composto: 2 milioni dalla Federazione (che gli garantirà quanto percepito da Prandelli e Sacchi assieme, C.t. e coordinatore), 2 milioni dalla Puma, sponsor tecnico, 1 milione in caso di qualificazione all'Europeo (girone con Croazia, Norvegia, Bulgaria, Azerbaigian e Malta, ne passano due e la terza spareggia), 500 mila euro in caso di miglioramento del ranking Fifa di 5 posizioni (Italia attualmente 14esima), 500 mila euro in caso di finale europea. Presupponendo la domanda "Sacchi prendeva 1 milione di euro per fare il coordinatore? Ma materialmente cosa diavolo faceva?", è stata la Puma a fare la differenza in questa trattativa. Creando un pericoloso legame tra scelta dell'allenatore e sponsor. Conte diventerà uomo immagine Puma. Ma dando questo potere allo sponsor, un domani potremo assistere ad allenatori graditi o sgraditi, assunti o licenziati dallo sponsor, perchè è lo sponsor a mettere i soldi. Un altro intreccio pericoloso di interessi e di soldi. Nella storia della Nazionale mai si era passato attraverso uno sponsor per scegliere il mister. Ora sì. E' il primo atto pratico di Tavecchio.