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giovedì 31 luglio 2014

INSEGUENDO LE TATTICHE DEGLI ALTRI

Immagine tratta da duoinfolle.wordpress.com e modificata su befunky.com
Molto spesso si è detto che il limite europeo del Napoli di Mazzarri di qualche stagione fa, e della Juve di Conte, fosse la difesa a tre.
Troppo difensiva, troppo remissiva, spesso schierata a cinque in linea durante gli attacchi avversari.
Tutte le big europee erano a 4 dietro, messe in campo con il 4-3-3 o il 4-2-3-1.
E allora si consigliava di cambiare, di seguire la strada degli altri. In questa stagione anche un integralista del 3-5-2/3-5-1-1 come Walter Mazzarri nella sua Inter, ha messo in cantiere di giocare qualche partita con la difesa a 4, comprando calciatori adatti a questo schieramento. E così Allegri nella Juventus sta lavorando contemporaneamente sia sul "classico" 3-5-2 che sul 4-3-3.
Per rendere finalmente le nostre squadre più "europee" e ricalcare i moduli che vanno per la maggiore, soddisfacendo le richieste della critica nostrana.
Inseguendo gli altri, insomma.
Ma basta sfogliare qualche giornale o qualche sito estero per scoprire che...la tattica sta andando ancora dalla parte opposta a quella che stiamo pensando di seguire in Italia!
Mentre le nostre big puntano a giocare a 4 dietro per tornare competitive in Europa, dei santoni del calcio stanno provando la difesa a 3!
Louis Van Gaal e il Manchester United in primis. Dopo aver disputato gli europei con quella sorta di 3-5-2 con l'Olanda che tanto faceva storcere il naso ai critici olandesi (puristi del 4-3-3), sta riproponendo lo stesso schema al Manchester. 
Pep Guardiola idem al Bayern. Dopo essersi costruito una reputazione sulla difesa a 4 e il tiki-taka, pare sperimentare in questa estate 2014 un 3-4-3/3-4-1-2 (a dire il vero provato anche in qualche gara alla fine della sua esperienza al Barça). Le collocazioni in campo dei calciatori sono come sempre "personali", alcuni siti tedeschi (fcbayerncentral.com) parlano di Lahm e Alaba nei 3 centrali di difesa, di Ribery e Gotze possibili interpreti nei due di centrocampo. Insomma si prevedono grosse novità anche dal fronte bavarese.
E per ultimo Luis Enrique: oggi il Mundo Deportivo apre con la bomba tattica che sta architettando per il suo Barcellona un 3-2-3-2, più barbaramente un 3-5-2 con ali molto offensive, al fine di schierare tutti i suoi talenti insieme in campo. In primis Neymar, Messi e Suarez, con Rakitic e Busquets coppia di mediana a coprire la difesa a 3, ma anche Pedro e Iniesta nel terzetto dietro le due punte. Insomma 3+2 dietro, e tutti gli altri avanti.
Tutto questo per dire, che se Manchester Utd, Bayern e Barcellona preparano la difesa a tre, evidentemente anche i nostri Conte e Mazzarri, che al 3-5-2 erano arrivati molto prima, non erano sulla strada sbagliata. Il problema forse non era tanto la tattica in sé. E ora, mentre i nostri pensano di tornare a 4 dietro, gli altri provano a 3, insomma: mentre il mondo calcistico va da una parte, noi andiamo costantemente dalla parte opposta! Allegri e Mazzarri, continuate a 3!

domenica 6 luglio 2014

MONDIARIO DIA 25

Immagine tratta da telegraaf.nl e modificata su befunky.com
Diario Mondiale. Giorno 25.
Ci sono momenti in cui le storie incontrano La Storia. Quella maiuscola, quella che rimarrà negli almanacchi, nei racconti.
Parliamo della Storia del calcio, della Storia dei Mondiali.
E delle storie, quella del portiere del Costa Rica, Keylor Navas, quella del suo allenatore, Jorge Luis Pinto, quella di Tim Krul, il salvatore della patria.
E di chi, con una mossa, ha cambiato il destino di tutte queste storie e della Storia. E' chiamato lo "Zar di Alkmaar" e il "Tulipano di ferro", ha una faccia un po' così: è Aloysius Paulus Maria Van Gaal da Amsterdam, noto come Louis. Ha visto tutto prima.
Perchè Van Gaal al 120° minuto di Olanda-Costa Rica si ripercorre mentalmente tutte queste storie, e pensa alla Storia. Riflette sulla favola del Costa Rica, che nel girone ha eliminato l'Italia e l'Inghilterra, che negli ottavi è arrivata ai rigori dopo 60 minuti in dieci e ha battuto la Grecia. E che ora è di nuovo a un passo dai rigori, dopo uno strenuo catenaccio d'altri tempi, a un passo dal sogno della semifinale. Ripensa a quel formidabile portiere avversario, Keylor Navas, o meglio Keylor Antonio Navas Gamboa, da Pérez Zeledòn, soprannominato "El Halcòn", il falco, che in questo Mondiale brasiliano ha subito solo 2 reti, una su rigore da Cavani, e una su una mischia causata da una punizione a metà campo, realizzata dal greco Papastathopoulos. Mai un gol su azione, e contro l'Olanda è stato assoluto protagonista, con almeno 3 parate da fuoriclasse, e quando non c'è arrivato lui c'è arrivato il palo (una volta) e la traversa (due volte).
Ripensa al suo avversario sulla panchina del Costa Rica, il colombiano Jorge Luis Pinto Afanador soprannominato "Explosivo", che ha diretto l'undici del centro America magistralmente. Ha presentato una squadra quadrata, tatticamente perfetta nel suo 5-4-1, con tanto cuore e spirito di sacrificio. E ha diretto la partita nella direzione che voleva. Ai rigori.
E pensa che tutto stia dicendo Costa Rica, che i segnali sono chiari e che la Storia stia girando in loro favore. Ed è qui che il grande condottiero deve trovare una mossa, una mossa che infonda fiducia, che sia totalmente senza senso. Che possa sparigliare le carte. Che si sommi a tutte queste storie e vada a conquistare La Storia. Si rilegge le statistiche del pur bravo Cillessen, il suo portiere, il portiere dell'Ajax. Il referto parla chiaro: in carriera non ha mai parato un rigore. Mai.
Imm:zimbio.com. Mod:befunky.com
E allora manca un cambio. E allora in panchina ha Tim Krul, anzi Timothy Michael Krul, che non è un fulmine di guerra, difatti è riserva. 26 anni, carriera dignitosa, trofei vinti in carriera zero. Ma due rigori in carriera li ha parati, su 20 certo, ma comunque li ha parati. Non è una cosa programmata, Cillessen non sa nulla, e quando viene richiamato in panchina, difatti, resta allibito. Krul invece l'ha saputo poco prima, è carico come una molla. E' in uno stato di esaltazione assoluta. Si è riscaldato 10 minuti a bordo campo.
Minuto 120: ultima azione. Fortunatamente la palla esce dal rettangolo di gioco. Van Gaal, tra lo stupore generale, effettua il cambio. Il resto diventa Storia. E' la prima volta che accade ai Mondiali. Krul è in stato di grazia, provoca gli avversari passeggiando nell'area piccola quando poggiano il pallone sul dischetto, alcuni li provoca toccandogli il petto o indicandosi gli occhi. E ne para due. L'Olanda passa. Van Gaal ha colpito. Ha cambiato l'inerzia della partita, che era assolutamente a favore dei costaricensi.
E' nelle semifinali, incontrerà l'Argentina (che ha facilmente domato il Belgio 1-0), remake della finale del 1978. E potrebbe incontrare anche la Germania, dovesse arrivare in finale, come accadde nel 1974. E tutto questo dopo aver battuto la Spagna nel girone eliminatorio, sua rivale nel 2010 sempre in finale. Tante storie intrecciate in questo Mondiale. 
E Van Gaal se la ride, perchè al minuto 88 degli ottavi perdeva contro il Messico, e perchè una volta ai rigori contro il Costa Rica, tutto era dalla parte degli avversari. E per due volte ha ripreso la Storia per i capelli, e l'ha portata dalla sua parte. Vedendo tutto prima.
Louis Van Gaal, professione: visionario del calcio.