mercoledì 6 maggio 2015

IL SIMBOLO STURARO

Immagine tratta da corriere.it e modificata su befunky.com

"Lasciatemi spendere due parole per Sturaro, è una gioia vedere un giovane italiano giocare con questa personalità in una semifinale di Champions", parole e musica di Carlo Tavecchio, professione Presidente Federale.
Se addirittura Tavecchio si è accorto della maiuscola prestazione offerta da Sturaro ieri sera nella vittoriosa semifinale della Juve contro il Real, allora se ne sono accorti davvero tutti.
E' il simbolo della vittoria, inaspettata, della Juve. Il simbolo dell'italianità, del calcio all'italiana, della voglia di vincere, del lottare su ogni pallone e dare il massimo, il 100% e oltre delle proprie possibilità, indipendentemente dal palcoscenico.
E' un ragazzo di 22 anni arrivato alla Juve da soli 4 mesi, ma che ha incarnato perfettamente il cosiddetto "stile Juve". Pochi proclami e tanto lavoro. Un lavoro che paga, un lavoro prezioso a centrocampo, un lavoro che al Real ieri è mancato. 
Il Real è parso piccolo piccolo, mal costruito. Due esterni offensivi a fare le punte, un centrocampo che non faceva filtro, una difesa che definire balbettante è un complimento.
E' la vittoria dell'italianità, della granitica convinzione e attenzione tattica. Di Allegri, che ha dimostrato una maturità pazzesca nel calarsi in punta di piedi nello spogliatoio juventino. Un allenatore quasi deriso nell'ultimo scorcio di carriera milanista, ma che ieri ha dimostrato che la gavetta per chi siede in panchina è fondamentale. Dà lucidità, dà capacità di analisi in ogni situazione: Aglianese, Spal, Grosseto, Sassuolo, i campi polverosi della C2 e della C1. E' stata questa la palestra del buon Max, la palestra che gli ha permesso di arrivare a vincere due scudetti in carriera, e di togliersi lo sfizio ieri di battere il Real in semifinale di Champions.
Magari il Real farà il Real e al Bernabeu spazzerà via la Juve, ma in un altro 5 maggio la Juve ha dimostrato che il calcio italiano c'è, è vivo e lotta.
Senza inventare niente. Ma sorprendendo, perchè non eravamo più abituati a vedere una squadra italiana giocare all'italiana. E con Sturaro.

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