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lunedì 30 giugno 2014

MONDIARIO DIA 19

Immagine tratta da worldsoccertalk.com e modificata su befunky.com
Diario Mondiale. Giorno 19.
E' la fame. La fame che fa la differenza. Lo spettacolo offerto da Colombia e Cile sabato, da Olanda e Messico, Costa Rica e Grecia domenica ci spiega che è la voglia di vincere questo Mondiale, di prenderlo come un'occasione unica nella vita, ciò che sta mettendo le ali a queste Nazionali. E non è un caso che nessuna di queste si sia mai issata sul tetto del mondo. Come non è un caso che le due peggiori squadre delle 8 viste sinora negli ottavi di finale siano state le uniche che un Mondiale lo hanno già vinto, il Brasile e l'Uruguay.
Poi c'è anche il fenomeno. Il fenomeno, quel giocatore che in partite di lotta ti piazza il colpo di classe e si vince da solo la partita. Sta succedendo in tantissime partite. Ieri l'Olanda ne ha avuti due. Sneijder che ha fatto una pessima partita e a due minuti dalla fine coglie il pareggio orange, e Robben, che al minuto 92 parte da centrocampo e se la va a vincere da solo. Imprendibile. E si procura (foto) il rigore della vittoria poi insaccato da Huntelaar.
Chi ha la fame e i fenomeni vincerà. E i fenomeni sono 3: Messi, Robben e James Rodriguez. Per continuità e capacità di essere decisivi. In ogni partita. 
In Costa Rica-Grecia c'era solo fame. E sonno. Il fenomeno lo faceva Christodoulopoulos del Bologna (il che è esemplificativo) e dall'altra parte Keylor Navas, portiere del Levante. Partita modesta modestissima sul piano tecnico, accesa su quello del pathos, belli i supplementari. E' passata la Costa Rica ai rigori, ma non avrà scampo contro l'Olanda. 
A chi si chiede come facesse la Costa Rica a essere arrivata là e l'Italia no, basta notare come gli azzurri non abbiano avuto nè fame e nè fenomeni. Ed è bastata la fame della Costa Rica per passare il turno, il remare nella stessa direzione, sentire che il Mondiale è l'occasione di una vita. Non un'altra partita per presunti campioni che non vedono l'ora di andare in vacanza.
Stasera le europee torneranno sugli scudi: le due squadre più squadre di tutti forse, Francia e Germania incontreranno rispettivamente Nigeria e Algeria. Non ci saranno sorprese, Francia-Nigeria 2-0 (Benzema, Giroud) e Germania-Algeria 3-0 (Muller, Muller, Kroos).

domenica 15 giugno 2014

PAGELLE MONDIALI - TERZA PUNTATA

Immagine tratta da abc.net.au
Terza giornata di questi Mondiali brasiliani, e oltre al tanto atteso esordio dei nostri azzurri si sono giocate le partite del gruppo C, Colombia-Grecia nel pomeriggio e Costa d'Avorio-Giappone nella notte, e l'altra sfida del nostro girone tra Uruguay e Costa Rica. Vediamo i nostri giudizi su queste tre sfide.
COLOMBIA - GRECIA 3-0
Qui Colombia: Se qualcuno indicava i ragazzi di Pekerman tra le possibili sorprese del torneo, un motivo in effetti c'è. Nonostante l'assenza del bomber Falcao, i "cafeteros" si mangiano in un sol boccone la Grecia, mostrando solidità in difesa e un centrocampo tecnico, capace con le accelerazioni degli esterni di spaccare la partita. Migliore in campo per distacco James Rodriguez, autore del gol conclusivo a coronare una splendida sfida, mentre è dura trovare un peggiore. Forse Zuniga ha giocato sotto le attese, ma il terzino è reduce da un lungo infortunio, che giustifica la sua forma fisica precaria.
Qui Grecia: Non è stato un esordio memorabile per la squadra di Fernando Santos, nettamente sconfitta nel risultato e nel gioco dai sudamericani. La tattica difensiva è saltata presto per il gol subito a freddo, e così sono venute fuori la pochezza di un centrocampo lento e un attacco troppo leggero per pungere. Tra i pochi a salvarsi il difensore Torosidis, volenteroso in spinta e in copertura sulla fascia destra, mentre si è distinto in negativo Gekas, che ha sprecato una clamorosa palla gol che avrebbe potuto cambiare completamente l'esito della sfida.
Curiosità: Oggi sono scesi in campo il secondo e il terzo giocatore più anziano della competizione, vale a dire il trentottenne colombiano Yepes e il trentasettenne greco Karagounis. Curiosamente, la palma di "nonno" tra i convocati di questi Mondiali spetta ad un altro colombiano, il portiere Mondragon, classe 1971.
URUGUAY - COSTA RICA 1-3
Qui Uruguay: No Suarez no party. Tabarez ripresenta quasi gli stessi uomini che quattro anni fa lo portarono ad un incredibile quarto posto Mondiale, ma paga terribilmente l'assenza del "pistolero" del Liverpool. Squadra quadrata e solida come sempre nel primo tempo, clamorosamente disordinata e priva di idee nella ripresa, quando la situazione si è improvvisamente capovolta. Unica luce nel buio Cavani, che segna il gol dei suoi e cerca da solo di dare la scossa nel momento più difficile. Peggiore su tutti Stuani, schierato fuori ruolo a destra, lui che è una punta, letteralmente un pesce fuor d'acqua.
Qui Costa Rica: Il giorno del sorteggio, tutti pensavano di aver trovato la squadra materasso del girone. Invece i ragazzi di Pinto hanno dimostrato di potersela giocare con tutti, sono in gran forma e vanno in campo a mente libera. Non proprio irreprensibili in difesa, i centramericani hanno mostrato un atletismo dominante, buone individualità e una velocità letale nei contropiede che hanno ribaltato il risultato. Fondamentale la partita del baby fenomeno Joel Campbell, autore del pari e maturo per un grande club europeo, meno bene il compagno di reparto Bryan Ruiz, che paga l'emozione e una posizione troppo esterna per essere pericoloso.
Curiosità: L'esordio nel Mondiale porta fortuna alla Costa Rica, che ha vinto tre volte su quattro nella partita iniziale del torneo. Nel 1990 i centramericani batterono 1-0 la Scozia, nel 2002 superarono 2-0 la Cina. Solo nel 2006 furono battuti, per 4-2, dai padroni di casa della Germania.
COSTA D'AVORIO - GIAPPONE  2-1
Qui Costa d'Avorio: Un'ora di dominio ma con poche idee per i giovani "elefanti" di Lamouchi, poi il vecchio capobranco si alza dalla panchina e cambia la musica. Infilati alla prima occasione dai nipponici, gli africani hanno tenuto il controllo del match senza mai rendersi davvero pericolosi, almeno fino all'ingresso di Drogba, che ha aperto la difesa avversaria con la sua presenza, Merita una citazione il terzino Aurier, autore degli assist per entrambi i gol, poco o nulla invece da Kalou, in evidente calo dopo ottime stagioni e mai nel match.
Qui Giappone: L'organizzazione tattica ha fatto la differenza per un tempo, poi il peso offensivo degli avversari ha mandato in tilt gli uomini di Zaccheroni. Davanti c'è una buona dose di talento, dietro gli asiatici ballano troppo, e con Drogba in campo hanno concesso spazi letali agli ivoriani. Brilla la stella di Honda, che sembra il fratello forte di quello visto al Milan, con un gol e tante buone giocate. Male il centrale Morishige, anticipato secco su entrambe le reti subite, e poco sicuro in generale.
Curiosità: Al terzo tentativo, la Costa d'Avorio riesce finalmente ad esordire in un Mondiale con una vittoria. Nel 2006 gli "elefanti" erano stati sconfitti 2-1 dall'Argentina, nel 2010 il Portogallo li aveva bloccati sullo 0-0.