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giovedì 3 luglio 2014

MONDIARIO DIA 22

Immagine tratta da media.mobileblog.it
Diario Mondiale. Giorno 22.
Riposo. E allora facciamo l'analisi di ognuna delle 8 finaliste di questo Mondiale brasiliano. Sono tutte imbattute. Per ciascuna squadra il SI e il NO alla domanda "Vincerà il Mondiale?". A voi, in ordine rigorosamente alfabetico:
ARGENTINA
SI: Ha Messi. Ha Di Maria e Mascherano. Messi le ha decise da solo sinora, e l'Albiceleste le ha vinte tutte. Sabella ha saputo cambiare schema e correggere gli errori. E la motivazione di vincere un Mondiale a casa dei rivali storici brasiliani è impagabile.
NO: Non ha un gioco. Dipende troppo da Messi. Le punte non segnano. Ha una difesa traballante. Romero non è un fulmine di guerra.
BELGIO
SI: Il talento, la fortuna. Ha sempre vinto, 4 su 4. Chi entra dalla panchina è decisivo. E' giovane e non ha niente da perdere. Ha forza fisica, ha un undici forte in tutti i reparti.
NO: E' una rosa inesperta a livello di competizioni da Nazionale. L'allenatore sbaglia spesso l'undici iniziale (vedi Mertens, Fellaini e Lukaku esclusi). In qualche partita ha avuto un approccio "impaurito".
BRASILE
SI: Gioca in casa, gioca in casa, gioca in casa. Ha Neymar. Sta avendo fortuna. E...gioca in casa. Gli altri big prima o poi si sveglieranno, forse (Dani Alves, Marcelo, Oscar, Hulk, Fred).
NO: Poco talento, povertà di schemi. Non si sfruttano gli esterni. Non ha una punta. Scolari sinora non cambia modulo e calciatori. Poca fantasia nelle giocate (escluso Neymar).
COLOMBIA
SI: E' la migliore per quello mostrato in campo. 4 vittorie su 4 gare nei 90' (l'unica) e senza mai soffrire. Ha James Rodriguez e Cuadrado in stato di grazia assoluta. Si divertono, hanno forza e velocità impressionante. Anche Armero e Zuniga sembrano fenomeni.
NO: Non ha esperienza ai Mondiali, potrebbe andare k.o. alla prima difficoltà. Yepes e Zapata sinora impeccabili, potrebbero mostrare i limiti che ben conosciamo in Italia. 
COSTA RICA
SI: E' l'assoluta sorpresa del torneo. Buone individualità: Keylor Navas, Ruiz e Campbell. Ottima attenzione tattica: Pinto sta sorprendendo. Sa soffrire e colpire in contropiede. Ha già battuto con spensieratezza Uruguay e Italia.
NO: Ha limiti tecnici. Pagherà l'inesperienza di fronte a squadre molto più forti. Quando la Grecia ha attaccato in massa, è andata nel panico e ha subito un gol nel recupero. 
FRANCIA
SI: Forse come gioco di squadra e spirito di gruppo è la più compatta di tutte. Benzema e Pogba in ottima forma, poca voglia di protagonismo e molto sacrificio. Ottimi schemi offensivi.
NO: Subisce oltremodo i contropiedi rapidi. Con la Nigeria è stata graziata spesso da errori grossolani degli avversari. Ha pareggiato con l'Ecuador e faticato con la Nigeria: squadre non fenomenali. 
GERMANIA
SI: Tiki taken + panzer. La giocano sempre a terra, ritmo lento e accelerazioni improvvise. Muller non sta tradendo le attese. E' la squadre più offensiva di tutte.
NO: Giocatori fuori ruolo, tanti. Terzini che non spingono perchè non sono terzini. E quando attacca, se perde palla sono cavoli amari. Difende con Mertesacker e Hummels (o Boateng) e basta. Con un contropiede fatto bene, vanno dritti a casa. Si vede a occhio nudo.
OLANDA
SI: Van Gaal: sta azzeccando tutto. Robben è di un altro pianeta: prende e va a vincere le partite da solo. Sneijder e Van Persie stanno disputando un buon Mondiale. Fa contropiedi micidiali. Spirito di sacrificio: Kuyt ha fatto tre ruoli nell'ultima partita.
NO: Stava per uscire con il Messico. La difesa è tutt'altro che rocciosa. Potrebbe incartarsi nel far arrivare la palla ai tre fenomeni offensivi. Manca un vero regista. Si è rotto il cagnaccio De Jong e i sostituti non sono all'altezza.

domenica 15 giugno 2014

PAGELLE MONDIALI - TERZA PUNTATA

Immagine tratta da abc.net.au
Terza giornata di questi Mondiali brasiliani, e oltre al tanto atteso esordio dei nostri azzurri si sono giocate le partite del gruppo C, Colombia-Grecia nel pomeriggio e Costa d'Avorio-Giappone nella notte, e l'altra sfida del nostro girone tra Uruguay e Costa Rica. Vediamo i nostri giudizi su queste tre sfide.
COLOMBIA - GRECIA 3-0
Qui Colombia: Se qualcuno indicava i ragazzi di Pekerman tra le possibili sorprese del torneo, un motivo in effetti c'è. Nonostante l'assenza del bomber Falcao, i "cafeteros" si mangiano in un sol boccone la Grecia, mostrando solidità in difesa e un centrocampo tecnico, capace con le accelerazioni degli esterni di spaccare la partita. Migliore in campo per distacco James Rodriguez, autore del gol conclusivo a coronare una splendida sfida, mentre è dura trovare un peggiore. Forse Zuniga ha giocato sotto le attese, ma il terzino è reduce da un lungo infortunio, che giustifica la sua forma fisica precaria.
Qui Grecia: Non è stato un esordio memorabile per la squadra di Fernando Santos, nettamente sconfitta nel risultato e nel gioco dai sudamericani. La tattica difensiva è saltata presto per il gol subito a freddo, e così sono venute fuori la pochezza di un centrocampo lento e un attacco troppo leggero per pungere. Tra i pochi a salvarsi il difensore Torosidis, volenteroso in spinta e in copertura sulla fascia destra, mentre si è distinto in negativo Gekas, che ha sprecato una clamorosa palla gol che avrebbe potuto cambiare completamente l'esito della sfida.
Curiosità: Oggi sono scesi in campo il secondo e il terzo giocatore più anziano della competizione, vale a dire il trentottenne colombiano Yepes e il trentasettenne greco Karagounis. Curiosamente, la palma di "nonno" tra i convocati di questi Mondiali spetta ad un altro colombiano, il portiere Mondragon, classe 1971.
URUGUAY - COSTA RICA 1-3
Qui Uruguay: No Suarez no party. Tabarez ripresenta quasi gli stessi uomini che quattro anni fa lo portarono ad un incredibile quarto posto Mondiale, ma paga terribilmente l'assenza del "pistolero" del Liverpool. Squadra quadrata e solida come sempre nel primo tempo, clamorosamente disordinata e priva di idee nella ripresa, quando la situazione si è improvvisamente capovolta. Unica luce nel buio Cavani, che segna il gol dei suoi e cerca da solo di dare la scossa nel momento più difficile. Peggiore su tutti Stuani, schierato fuori ruolo a destra, lui che è una punta, letteralmente un pesce fuor d'acqua.
Qui Costa Rica: Il giorno del sorteggio, tutti pensavano di aver trovato la squadra materasso del girone. Invece i ragazzi di Pinto hanno dimostrato di potersela giocare con tutti, sono in gran forma e vanno in campo a mente libera. Non proprio irreprensibili in difesa, i centramericani hanno mostrato un atletismo dominante, buone individualità e una velocità letale nei contropiede che hanno ribaltato il risultato. Fondamentale la partita del baby fenomeno Joel Campbell, autore del pari e maturo per un grande club europeo, meno bene il compagno di reparto Bryan Ruiz, che paga l'emozione e una posizione troppo esterna per essere pericoloso.
Curiosità: L'esordio nel Mondiale porta fortuna alla Costa Rica, che ha vinto tre volte su quattro nella partita iniziale del torneo. Nel 1990 i centramericani batterono 1-0 la Scozia, nel 2002 superarono 2-0 la Cina. Solo nel 2006 furono battuti, per 4-2, dai padroni di casa della Germania.
COSTA D'AVORIO - GIAPPONE  2-1
Qui Costa d'Avorio: Un'ora di dominio ma con poche idee per i giovani "elefanti" di Lamouchi, poi il vecchio capobranco si alza dalla panchina e cambia la musica. Infilati alla prima occasione dai nipponici, gli africani hanno tenuto il controllo del match senza mai rendersi davvero pericolosi, almeno fino all'ingresso di Drogba, che ha aperto la difesa avversaria con la sua presenza, Merita una citazione il terzino Aurier, autore degli assist per entrambi i gol, poco o nulla invece da Kalou, in evidente calo dopo ottime stagioni e mai nel match.
Qui Giappone: L'organizzazione tattica ha fatto la differenza per un tempo, poi il peso offensivo degli avversari ha mandato in tilt gli uomini di Zaccheroni. Davanti c'è una buona dose di talento, dietro gli asiatici ballano troppo, e con Drogba in campo hanno concesso spazi letali agli ivoriani. Brilla la stella di Honda, che sembra il fratello forte di quello visto al Milan, con un gol e tante buone giocate. Male il centrale Morishige, anticipato secco su entrambe le reti subite, e poco sicuro in generale.
Curiosità: Al terzo tentativo, la Costa d'Avorio riesce finalmente ad esordire in un Mondiale con una vittoria. Nel 2006 gli "elefanti" erano stati sconfitti 2-1 dall'Argentina, nel 2010 il Portogallo li aveva bloccati sullo 0-0.

sabato 14 giugno 2014

PAGELLE MONDIALI - SECONDA PUNTATA

Immagine tratta da telegraph.co.uk
Seconda giornata di questi Mondiali 2014 in Brasile, subito un match "di cartello" tra Spagna e Olanda, remake della finale 2010, e altre due sfide comunque interessanti, Messico-Camerun e Cile-Australia. Questo è il nostro commento alle partite disputate.
MESSICO - CAMERUN 1-0
Qui Messico: Nonostante il diluvio e due reti annullate erroneamente per fuorigioco, gli uomini di Herrera la spuntano alla fine, mostrando una ritrovata convinzione e buone individualità. Il palleggio veloce dei messicani stordisce il Camerun, il portiere avversario e gli errori del guardalinee tengono il punteggio in parità fino a metà ripresa, poi arriva la rete che decide la sfida. Merito di Peralta, scelta azzeccatissima del tecnico, preferito al più blasonato Hernandez ma in grado di fare la differenza con la sua rete. Proprio il Chicharito è forse l'unico a deludere in parte, quando si mangia un 2-0 facile facile a porta vuota.
Qui Camerun: I "leoni indomabili" che negli anni 90 sembravano poter stupire il mondo sono un ricordo. Gli africani del tedesco Finke sono molto confusionari, timorosi e imprecisi in difesa, e la sconfitta poteva essere decisamente peggiore vista la differenza di valori in campo. Si salva il terzino Assou-Ekotto, che spinge con continuità e regala ad Eto'o uno dei pochi palloni buoni del match, non sfruttato dal bomber camerunense. Male a centrocampo Alex Song, che dovrebbe essere uno dei migliori e invece non lascia mai il segno, se non in negativo, sul match.
Curiosità: Due giocatori, uno per squadra, hanno festeggiato con questa presenza la partecipazione al quarto Mondiale della carriera. Da una parte Rafa Marquez, che esordì già da capitano nel 2002 in Giappone, dall'altra Samuel Eto'o, in campo diciassettenne (in teoria...) a Francia '98 contro l'Italia.
SPAGNA - OLANDA 1-5
Qui Spagna: Sono davvero questi i campioni del Mondo uscenti, i candidati ad uno storico bis? Un primo tempo discreto, con il vantaggio meritato e un paio di buone chance per raddoppiare sprecate, poi il crollo inesorabile, con una difesa inguardabile e un centrocampo soffocato, non in grado di giocare come sa. Difficile salvare qualcuno dei ragazzi di Del Bosque, forse solo Xabi Alonso può meritarsi una citazione per il gol realizzato, mentre abbondano i bocciati, su tutti i centrali Pique e Ramos, inguardabili nell'applicare il fuorigioco, e il portiere Casillas, che dimostra di aver sofferto tremendamente l'anno da riserva.
Qui Olanda: Una rivincita così non l'avrebbero immaginata neanche nei sogni migliori, gli orange. La tattica di Van Gaal sembrava un incredibile azzardo, si è rivelata tremendamente azzeccata. Difesa alta a soffocare i creatori di gioco spagnoli, terzini altissimi a spingere e lanciare per scavalcare la mediana, ottimi inserimenti davanti a eludere il fuorigioco. I migliori ovviamente Robben e Van Persie, simboli di questa squadra assetata di vendetta, che hanno scherzato la difesa iberica, da rivedere forse De Guzman, non al meglio fisicamente e sempre in difficoltà finché è rimasto in campo.
Curiosità: Questa è stata la quarta volta che le due finaliste di un mondiale si sono ritrovate contro anche nel successivo. I precedenti nel 1970 (Germania Ovest-Inghilterra), 1978 (Germania Ovest-Olanda) e 1990 (Germania-Argentina). Curiosamente, in ben tre occasioni compresa quella di oggi la squadra sconfitta in finale si è poi presa la rivincita...
CILE - AUSTRALIA 3-1
Qui Cile: Missione compiuta e tre punti in cassaforte, ma qualche patema di troppo per gli uomini di Sampaoli. Squadra che non convince in difesa e soffre più del dovuto con i modesti australiani, che restano in partita fino all'ultimo nonostante l'uno-due che avrebbe dovuto mandarli al tappeto. Il meglio i sudamericani lo danno davanti, con Valdivia e soprattutto Sanchez che si trovano alla grande e fanno impazzire i difensori avversari. Nel reparto arretrato, si distingue in negativo Medel, sovrastato da Cahill sull'1-2 e mai sicuro quando capita un pallone dalle sue parti.

Qui Australia: La qualificazione in un girone come questo sembrava già un miracolo, il campo ha confermato che i "socceroos" rischiano severe lezioni di calcio in questo Mondiale. Difesa imbarazzante, centrocampo lento e legnoso, si salvano solo la buona volontà e l'impegno costante degli uomini di Postecoglou. Palma di migliore indiscutibilmente a Tim Cahill, autore del gol e di una prova più che positiva nonostante l'età non più giovanissima, male invece il capitano Jedinak, falloso e in costante difficoltà contro i fantasiosi cileni.
Curiosità: Terzo Mondiale consecutivo per Cahill, trasformato in attaccante dopo una carriera da centrocampista. In tutte e tre le occasioni, l'ex giocatore dell'Everton ha segnato almeno una rete: 2 nel 2006 contro il Giappone, 1 nel 2010 contro la Serbia, e appunto 1 stanotte contro il Cile.

venerdì 13 settembre 2013

ALZALA ALTA, CAPITANO!

Video tratto da youtube.com

Un piccolo tributo da noi editoriali anonimi per i 40 anni del nostro capitano nella fantastica avventura di Germania 2006, con la speranza che in estate la favola possa ripetersi in Brasile. Tanti auguri, Fabio Cannavaro!