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lunedì 3 novembre 2014

F1 DIARY - 17, AUSTIN, GARA

Immagine tratta da fia.com
Austin 2014. Tre istantanee: la prima scattata alla quinta tornata, con il "solito" sorpasso con finta di Ricciardo, stavolta su Alonso, la seconda al 24° passaggio, con Hamilton che passa un arrendevole Rosberg e la terza per Vergne, che al 51° giro entra "o la va o la spacca", vecchia maniera su un basito e polleggiante Grosjean.
E' stata una bella gara insomma, peccato che la Mercedes faccia un campionato a parte. Se togliessimo le frecce d'argento, di sicuro staremmo a lodare le modifiche regolamentari che hanno riportato sorpassi e un discreto livellamento di prestazioni. 
Hamilton con il trionfo americano va a quota 10 vittorie stagionali, +24 su Nico Rosberg a due gare dal termine. 
Ma il sorpasso di ieri, sommato alle cinque vittorie consecutive che Lewis ha autografato, è più di una sentenza sulle speranze del biondo Nico.
Il principino Rosberg non diventerà Re, è barrichelizzato totalmente, ieri sul tentativo di Lewis ha quasi alzato il piede e detto "prego si accomodi". E' mentalmente abbacchiato, paradossalmente è lui ad avere il "braccino" ora. Non basta neppure più partire in pole per vincere, e 10-4 come parziale sui trionfi stagionali è un macigno.
Nico il paggetto ha ancora la matematica che lo tiene in corsa, con tanto di doppio punteggio jolly ad Abu Dhabi, e con un ritiro di Lewis può sempre mirare al bersaglio grosso, ma quanto sarebbe meritato?
E poi abbiamo Kimi. Tutti a dargli contro, il più gentile lo invita a svernare in Antartide cospargendosi il capo di cenere e vodka, dichiarando al mondo di essere vecchio.
Il disfattismo impera. Kimi sta disputando una pessima stagione, e su questo non ci piove. Ma anche ad Austin a 10 giri dal termine era settimo, a fronte di un Alonso sesto. Ed è stato pure colpito sul retrotreno da Perez dopo tre giri. Poi la Ferrari si è mangiata le gomme soft, e il finlandese si è dovuto ri-fermare ed è precipitato 13°, ma anche Nando non se la stava passando bene e con 2-3 giri in più e le vibrazioni che aveva, sarebbe finito anche lui a cambiare gli pneumatici o soccombere fuori dalla top ten.
La F14T è nata male, malissimo. Soffre di sottosterzo cronico, Alonso riesce a far scorrere l'anteriore e guidarla, Kimi no. Raikkonen ama un anteriore preciso e questa macchina è quanto di più distante dal suo stile di guida. Vettel, promesso sposo in Rosso, è sull'onda di Iceman, dunque la Ferrari (si spera) cercherà di eliminare quella maledetta sospensione pull-rod e provare ad assecondare le caratteristiche di guida di Kimi e Seb. C'è poi Allison che ha disegnato le Lotus del risorgimento raikkoniano, che dovrebbe dare un grosso input in tal senso.
Occhio a dare del vecchio bollito a un pilota, prendete Valentino Rossi. E' bastato cambiare il capomeccanico e ha ricominciato a volare, finendo spesso davanti a Lorenzo.
Al solito, wait and see.

sabato 1 novembre 2014

F1 DIARY - 17, AUSTIN, QUALIFICHE

Immagine tratta da fia.com
Dopo tre settimane di sosta, torna la F1. Rush finale di tre Gp per assegnare il Mondiale piloti 2014. A meno di cataclismi la tappa di Austin e quella di Interlagos serviranno per tenere caldo lo show in vista della lotteria a doppi punti di Abu Dhabi, in programma il prossimo 23 novembre. I punti che dividono Hamilton e Rosberg sono 17 a favore dell'inglese. Ma negli Stati Uniti è stato il buon Nico a fare la voce grossa e prendersi la pole numero 9 della stagione, in barba alle dichiarazioni da schiacciasassi di Lewis.
Il biondino ha fatto tutto bene e i quasi 4 decimi rifilati al compagno di box sono un bel gancio nell'ottica delle botte da darsi in gara.
Per gli altri spiccioli e bricioline.
Le Williams sono la seconda forza del campionato, Bottas e Massa si contenderanno il podio. Gioisce Alonso, dato che la McLaren da due Gran Premi ha ormai raggiunto il livello (basso) di competitività della Ferrari. Quando svelerà il segreto di Pulcinella della sua firma con la scuderia di Woking, potrà dire di ripartire dallo stesso livello della Rossa più amata d'Italia.
Clamorose le prestazioni in qualifica di Sutil e Maldonado: abituati a lottare per le posizioni dalla 15 in giù con le loro derelitte Sauber e Lotus, domani partiranno dalla nona (in virtù del penalty di Button) e decima piazza.
Per merito dei brillanti regolamenti stagionali, Seb Vettel in pratica non ha girato per la griglia di partenza, poichè, sostituendo la power unit per la sesta volta, sarà costretto a iniziare la corsa dalla corsia box.
E in seguito all'enorme lavoro sulla riduzione dei costi, ci siamo persi per strada Caterham e Marussia, in difficoltà economiche. E sono rimaste in 18 le vetture in pista. Ma il futuro di Force India, Sauber e Lotus non è dei più rosei. 
Devono aver avuto la calcolatrice rotta gli uomini della Federazione.
Pronostico per domani? Rosberg deve vincere, Hamilton completerà la scontata doppietta, mentre sul podio vedremo il sorriso splendente di Ricciardo. Con una bella rimonta di Vettel. E la Ferrari malinconicamente a lottare per i punti piccoli.