lunedì 20 gennaio 2014

MANCA L'ISTINTO DEL KILLER

Immagine tratta da cagliaricalcio.net e modificata su befunky.com
Il match: il Cagliari si presenta a Bergamo, campo tradizionalmente ostico (3 sole vittorie su 24 incontri tra Serie A e B), reduce dalla sconfitta interna patita contro la super Juventus, con una serie di 4 partite senza vittorie (3 pari e 1 persa). L'Atalanta in casa ha uno score di 5 vittorie, 2 pareggi e 2 sconfitte ed è reduce dalla vittoria casalinga contro il Catania. Nel Cagliari fuori Pinilla, appiedato per 2 turni dopo l'espulsione contro la Juve, Nenè rotto e Agazzi sempre non convocato. Nell'Atalanta la varicella blocca ancora Consigli, indisponibile assieme a Scaloni e il lungodegente Bellini. 4-3-1-2 per il Cagliari, che preferisce Avramov ad Adan, e coppia d'attacco obbligata Sau-Ibarbo. 4-4-1-1 per i bergamaschi, con Brienza e Migliaccio dal primo minuto. 
La cronaca: ottimo primo tempo dei sardi, tengono il pallino del gioco e trovano ben 3 legni nei primi 45', due volte con Ibarbo, particolarmente ispirato e una con Conti. Il costante pressing sull'inizio dell'azione nerazzurra dà i suoi frutti, Atalanta pericolosa solo con Brivio al 26'. Nel secondo tempo il Cagliari va progressivamente spegnendosi. E ne approfitta Brienza che pesca il cross vincente al 68' per un Bonaventura colpevolmente dimenticato in area da Pisano. L'assalto finale dei rossoblù è sterile, complici gli ingressi degli impalpabili Ibraimi e Cabrera e del giovanissimo Solinas (classe '96). Nelle ultime trasferte si denota l'incapacità di sfruttare l'episodio giusto: 0-0 con il Parma e il palo di Sau, 0-0 con il Chievo e il rigore sbagliato da Pinilla, 1-0 e sconfitta con l'Atalanta ed i tre pali. Manca l'istinto del killer.
La chiave tattica: nel primo tempo Ibarbo ha due spunti solitari potenzialmente letali. Un bolide dalla distanza e un dribbling in area di rigore. Colantuono corre sapientemente ai ripari e mette sul colombiano una marcatura a due e a tre nella ripresa. Risultato: Ibarbo scompare dal campo.
L'uomo partita: in casa Cagliari è dura trovare un migliore, ma segnaliamo comunque Ibarbo. Il colombiano dopo l'infortunio muscolare che l'ha tenuto fuori un mese, ritrova la maglia da titolare e si carica sulle spalle una squadra che in fase conclusiva è nulla (2 reti nelle ultime 5 gare), costruendosi le azioni in solitaria. Si fa espellere per una sbracciata su Raimondi, ingenuo.
La sorpresa: Dessena, dopo un periodo di scarsa forma (per usare un eufemismo: per molte partite non ha mai azzeccato un passaggio), con la continuità della maglia da titolare sta dando buone prove di grinta e fisicità in mezzo al campo.
La delusione: Andrea Cossu invece dell'uomo in più, sta trasformandosi nell'uomo in meno di questa squadra. Con la palla tra i piedi dovrebbe velocizzare e accendere la manovra rossoblù, e invece spesso rallenta il gioco, sbaglia passaggi e non mette mai le punte davanti al portiere. Non avendo più lo scatto dei tempi migliori, è una zavorra.
La conferma: Astori non perde il duello con Denis, che viene annullato. Sembra in un periodo di buona forma, ieri impeccabile. Nessun errore.
La classifica: inizia a farsi preoccupante la graduatoria. Il Cagliari ora è 14° a 21 punti, derivanti da sole 4 vittorie, 9 pareggi e 7 sconfitte. 19 reti fatte e 29 subite in 20 gare. Zona B a 4 punti.
Prossime gare: 26 gennaio Cagliari-Milan, 2 febbraio Cagliari-Fiorentina, 9 febbraio Sampdoria-Cagliari.

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