venerdì 13 marzo 2015

UN FUTURO SPUNTATO

Immagine tratta da pianeta-sport.net
Leggevo non più di qualche settimana fa, un interessantissimo libro di Jonathan Wilson ("La Piramide Rovesciata"), dove si raccontava la storia del calcio studiando l'evoluzione delle tattiche di gioco.
Nell'epilogo l'autore si lasciava andare ad una considerazione, che qui riporto "(...) L'allontanamento dagli attaccanti puri, forse, è qualcosa di nuovo, anche se - quantomeno verso la fine della stagione 2007-2008 - rimane comunque un processo sperimentale e non certo definitivo. Forse il 4-6-0, a poco a poco, diventerà un modulo standard (...). Certamente, la sua comparsa fa riferimento alla scomparsa della punta vecchia maniera, soppiantata da un giocatore più versatile, e il passaggio verso l'universalità, si può affermare con una certa sicurezza, è una tendenza sempre più crescente".
Ecco, questa analisi, tenendo presente che lo scritto è stato redatto nel 2008, è sorprendentemente reale e attuale dopo aver visto Fiorentina-Roma di Europa League di ieri sera. Montella e Garcia hanno schierato le rispettive formazioni titolari senza un attaccante di ruolo. Per i Viola son scesi in campo, all'interno di un sistema di gioco molto fluido, tre giocatori offensivi come Joaquin, Ilicic e Salah, due ali e un trequartista in pratica, pronti a creare ed aggredire gli spazi, senza un punto di riferimento centrale. E così la Roma con il suo tridente composto da Florenzi, Ljajic e Iturbe. 
Di fatto è stata una partita imbottita di centrocampisti, e forse ciò che emerge dalle statistiche non è del tutto casuale, con i toscani che tirano 2 volte in porta su 15 tentativi totali, e i capitolini 3 volte nello specchio, su 10 tiri scoccati.
La partita non è stata sgradevole, anzi, molto combattuta e tatticamente accorta, ma l'assenza di una punta si è notata. E' come se si badasse molto ai "barocchismi" tattici e poco alla "sostanza" del buttarla dentro.
Ma anche la squadra più tatticamente barocca d'Europa, il Bayern di Guardiola, non prescinde da un ariete d'area (seppur moderno) come Lewandowski.
Speriamo che l'evoluzione tattica suggerita dal saggio sopra citato non di avveri del tutto, dato che prosegue delineando un futuro con ancor più centrocampisti, la scomparsa quasi totale delle punte, e di conseguenza dei difensori centrali: "(...) Se però le punte si stanno dirigendo sulla stessa strada percorsa in passato dalle ali e dai numeri dieci, la domanda a questo punto è: Chi sarà il prossimo? Forse i difensori centrali? Dopotutto, se non ci sono più centravanti da marcare, la presenza di un secondo centrale difensivo in un 4-4-2 apparentemente potrebbe sembrare superflua, come pure quella di un terzo difensore in un 3-5-2 che debba affrontare un unico attaccante".
Il futuro sarà un'accozzaglia di centrocampisti tecnici e versatili? Un calcio tutto tocchi e tocchetti, con calciatori che tendono ad entrare in porta a forza di passaggi e poca cattiveria sotto rete?
Aiuto, ridateci i vecchi centravanti!

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