domenica 29 marzo 2015

BAR F1 - 2, GARA MALESE

Immagine tratta da Twitter (@F1)
MAN OF THE RACE
AAAAAAAAAA! Seb Vettel alla gara numero 2 con la tuta rossa ha vinto! E ha vinto bene! Sull'asciutto, di strategia e di piede pesante. Un ritmo consistente, mai un errore, mai una sfiga. Al traguardo grida in italiano, si commuove, saltella e dirige l'inno della squadra. E' un sogno ad occhi aperti il suo. In barba ai detrattori, in barba ai trattori (ovvero le Red Bull di quest'anno, che ha doppiato) e in barba ai barbuti (Alonso, che non l'ha mai considerato al suo livello).
Ha vinto! Alla seconda gara! Contro quelle astronavi delle Mercedes, dopo aver addirittura sfiorato la pole ieri. Questa è un'impresa che verrà declamata ai posteri. Sicuro.
GLI SPUNTI
La Mercedes ostenta tranquillità. Forse un po' di arroganza nel pre-gara, e un'eccessiva sicurezza sul proprio vantaggio nel post-gara. Senza la safety car e la conseguente differenziazione di strategie, Hamilton avrebbe sì potuto vincere, ma con un margine ridotto nei confronti di Vettel. Quindi, e aggiungiamo clamorosamente, la freccia d'argento e la Ferrari sono vicine. Non ci sono da dormire sonni tranquilli a Stoccarda. 
Ed è parimenti un mistero come un catorcio, in regime di quasi blocco regolamentare, si trasformi in un cigno rosso nello spazio di pochi mesi. A Maranello han fatto un miracolo sportivo. La macchina è poderosa, costante, facile da guidare. 
Max Verstappen ha fatto una gara spettacolare. Tutta sorpassi e grinta. A 17 anni è arrivato 7°. Davanti al compagno di box, davanti alle Red Bull. Talento assoluto. Ciliegina sulla torta, il sorpasso rifilato a Ricciardo, all'esterno. Chapeau.
GLI ABBACCHIATI
Non vorremmo essere in Kimi Raikkonen in questo momento. Gira tutto storto. Tralasciando la qualifica di ieri, oggi viene nuovamente (come in Australia) tamponato da Nasr, ed è costretto a fare un giro intero con la gomma a brandelli. Ritorna ultimo, arriva la safety car, che però non lo aspetta e non gli permette di accodarsi al gruppo. Rimonta sino al 4° posto, dimostrando che lui c'è e che la macchina c'è. Ma ha una sfortuna ragazzi, che veramente! Il suo passo in prova e in gara non è per nulla lontano da quello di Vettel, nè a Melbourne e nè a Sepang, ma a Kimi va tutto male. Sempre. Tutti festeggiano ai box, e lui è costretto a inforcare i soliti occhiali neri e bofonchiare versi di giustificazione. 
La Red Bull è dietro. Ma dietro dietro. A un giro da Vettel. E dietro persino alla sorellina Toro Rosso. E come è possibile? Se la defaillance è made in Renault, quantomeno al junior Team di Faenza debbono star davanti! E invece sono là, mestamente 9° e 10°, a lottare tra loro per le briciole.
La McLaren piazza un doppio ritiro e Alonso dal fondo della griglia guarda una Rossa che torna alla vittoria dopo due anni. E finge che va bene così, che alla lunga avrà ragione lui. Sì, Fernando, bravo. Pacchetta sulla spalla per te. Sorriso di circostanza.
La Manor c'è ma non si vede. Contenti loro, contento Bernie. 

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