Visualizzazione post con etichetta catenaccio. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta catenaccio. Mostra tutti i post

domenica 20 maggio 2012

ALLEZ LES BLEUS


"E' una cosa schifosa la fortuna. La sua falsa rassomiglianza col merito inganna gli uomini".  Victor Hugo, Les Miserables, 1862.


Immagine tratta da sportsillustrated.cnn.com e modificata su cartoonize.net
Dopo la squadra più bella, che mostrava uno dei giochi migliori della storia, arriva la squadra più brutta, tignosa, catenacciara degli ultimi tempi.
Vincono i blues del Chelsea, finalmente. Giusto premio per una generazione di calciatori, che da anni sfiorava il trofeo: Cech(30), Bosingwa(29), Terry(31), Cole(31), Lampard(33), Mikel(25), Essien(29), Malouda(31), Kalou(26), Drogba(34), tutti già presenti sin dai tempi di Mourinho.
Il Chelsea ha cavalcato la fortuna, e dopo la rete del pareggio dell' immenso Didier Drogba all 88°, sembrava invincibile, ogni attacco subito non riusciva ad andare a segno, rigore compreso.
Con il Barcellona 4 legni e un rigore sbagliato, e così con il Bayern, che ha dominato il gioco sin dal primo minuto, che giocava in casa, con una marea di tiri in porta ad uno, una valanga di calci d' angolo ad uno, e Robben che si fa ipnotizzare dagli 11 metri da Petr Cech.
La questione è annosa,la fortuna aiuta gli audaci? 
Ma il Chelsea è stato tutto meno che audace, anzi, audace nel mostrare un gioco così difensivo e conscio oltremodo dei propri limiti. Le sue stelle tutte over 30, non avevano la forza fisica per essere propositive costantemente durante i match ed allora giù di catenaccio stile italico firmato dal futuro silurato Roberto Di Matteo.
Un anno la Champions ci propone la squadra più bella di sempre che vince sempre e l' anno dopo la squadra più brutta ma tremendamente efficace che si arrangia come può. Ricordava la Grecia degli Europei 2004.
Ma con un immenso calciatore davanti, Didier Drogba, il prototipo del centravanti, presente, passato e futuro. Giù il cappello per lui. 
Ed è senza contratto da luglio,e probabilmente andrà a svernare in Cina. Peccato.

martedì 24 aprile 2012

MESSI AL PALO

Barcellona-Chelsea 2-2. Barcellona a casa, Chelsea in finale di Champions.
Il buon Roberto Di Matteo affronta i blaugrana come all' andata: difesa ad oltranza, prima in 11 dietro la linea della palla, poi in 10 dopo l' espulsione del capitano Terry, e sporadici contropiedi.
Questa partita ha ribadito ciò che ho segnalato dopo il match d' andata: l' unico modo per sperare di battere il Barcellona è il catenaccio, la fortuna ed essere implacabili nelle ripartenze.
E così è stato. Monologo assoluto dei padroni di casa, 72% di possesso palla, 1 palo di Messi, 1 traversa causata dal rigore sbagliato dallo stesso Messi.
Il Barcellona è bellissimo, ma ogni sua partita ha un lato brillante ed uno oscuro, il luminoso gioco del calcio dei catalani contro il vecchio catenaccio dei suoi avversari.
Si riversano tutti nella metà campo degli avversari, il suo calcio si esprime in un possesso palla efficace, magnifico, un calcio totale, c'è sempre un compagno libero, gli avversari se toccano palla, la sbattono di nuovo addosso ai blaugrana. Non si capisce mai bene lo schema utilizzato dagli uomini di Guardiola.
E come succede in tutti gli sport, c'è un sottile piacere nel vedere il crollo di un mito.
E' stato tutto divertente, vedere come giocavano, come non sbagliavano un passaggio, come non riuscivano a segnare. E' stato tutto divertente, meno che il Chelsea.
Va in finale il calcio agli antipodi del Barcellona, tutto tranne che divertente, nell' arco dei 180 minuti i Blues hanno avuto 3-occasioni-3 (nei recuperi) e le hanno concretizzate tutte, e poi si sono chiusi dietro a pregare di non prenderle.
Messi è il calciatore più forte che ho visto, video compresi. Anche stasera l'ha dimostrato e ri-merita il Pallone d' Oro.
Questo Barcellona è la squadra più forte che ho visto, video compresi. Anche stasera ed anche questa stagione.
Nessun complimento al Chelsea, conta il risultato, ma a me il catenaccio non piace proprio.


PS. Mettere al palo: legare una persona a un palo per torturarla. 
Io durante questa partita, come ho espresso molto chiaramente, mi son sentito messo al palo dall' anti-calcio dei londinesi!