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lunedì 21 luglio 2014

QUANDO LA RADIO SVELA IL TEAM

Immagine tratta da f1grandprix.motorionline.com e modificata su befunky.com
Ferrari. Due flash.
Monza 2013. Alonso alle prese con l'ultima manche delle qualifiche. Si tenta la strategia di prendere la scia di Massa per guadagnare qualche decimino. Qualcosa va storto, Nando sbotta alla radio, diretto al box: "Veramente siete dei geni, eh? Mamma mia ragazzi miei". Tono decisamente arrabbiato e sarcastico. Toppe versioni zoppicanti a fine prove per minimizzare il tutto, condito da una misteriosa assonanza "dei geni/dei scemi", che non ha assolutamente migliorato la situazione.
Hockenheim 2014. Raikkonen, il lento Kimi. Gomme andate, Iceman si rivolge al suo ingegnere di macchina Antonio Spagnolo: "L'anteriore sinistra è davvero messa male. La macchina non riesce a girare. Dobbiamo fare il pit-stop". L'ingegnere risponde: "Abbiamo bisogno di altri quattro giri", al che Raikkonen sbotta, alzando la voce: "Dobbiamo fermarci, dobbiamo fermarci!" e rientra ai box. 
C'è qualcosa che non va. 
Associamo questi due episodi. Cosa emerge? A Monza 2013, Alonso si sfogò pesantemente, facendo intendere che si era sbagliata la strategia. Idem a Hockenheim, quando a un Raikkonen che chiede di rientrare al box (e perdeva 4 -e dico 4- secondi al giro), viene risposto di star fuori altri quattro giri. 
Manca fiducia. Nell'episodio di Alonso, è mancata la fiducia verso il muretto box e la sua strategia per le qualifiche. E nella situazione di Kimi, è palese come il pilota non venga ascoltato dal proprio ingegnere, che, quasi ignorando il piccolo dettaglio dei tempi al giro e del "non riuscire a girare", gli chiede di stare in pista altre 4 tornate. Come se non ci fosse fiducia nel pilota, in ciò che dice.
C'è un punto di domanda enorme nel rapporto ingegneri di macchina/piloti.
Un anno dopo è giusto rileggere lo sfogo di Alonso, a primo impatto veramente antipatico.
La Ferrari è lenta nel telaio, nella meccanica, nell'aerodinamica, nel motore, in Kimi, ma anche nella squadra, nelle strategie, e nel riuscire a tradurre in pista il volere dei piloti.
Siamo all'anno zero. Vanno bene solo Nando (che riuscirebbe a guidare anche un ferro da stiro) e i cambi gomma. Il resto è un disastro. E la mancanza di fiducia tra piloti e ingegneri è un campanello d'allarme enorme. 
Si può sviluppare una macchina in una situazione del genere? E la risposta è che la macchina non ha sviluppi significativi durante la stagione da anni. Si può essere una squadra, una vera squadra, senza fiducia? 
E forse il problema di Kimi sta qui. Nella sua squadra di ingegneri. Perchè non è possibile che dopo 10 gare, sia ancora alle prese con una vettura inguidabile, con le bloccatine sull'anteriore e quant'altro. E' esperto, è un Campione del Mondo. Possibile che la sua squadra non sia riuscita ad aiutarlo per niente dopo quasi sei mesi?

sabato 19 luglio 2014

F1 DIARY - TAPPA 10, QUALIFICHE

Immagine tratta da travinha.com.br e modificata su befunky.com
Diario F1. Tappa 10, Hockenheim, Germania. Qualifiche.
Senza Fric, Nico suona la nona in carriera. Rosberg in pole nella gara di casa. Hamilton fa un botto nel Q1 per problemi ai freni e partirà 16°, anzi 15° per la penalizzazione di Gutierrez, anzi dai box per sostituire il cambio. Nico è regolare come un orologio, sempre lì. Con quel sorriso da Di Caprio nella buona e nella cattiva sorte, che sta facendo diventare nero Hamilton. 
Le Williams si avvicinano, merito del Fric? Della pista? Non si sa, ma Bottas è a 2 decimini, secondo e Massa terzo, a mezzo secondo. Le Red Bull ieri parevano avere un gran passo, ma le lattine preferiscono il fresco, si sa, e monopolizzano solamente la terza fila.
La costante è Ricciardo che regola Vettel con tre decimi. I soliti, aggiungeremmo.
Come soliti sono i 4 decimi tra Alonso e Raikkonen, che segnano la differenza tra il passaggio in Q2 e Q3. Vedere un giro di Kimi (12°) nel cameracar mette quasi tenerezza, tutto un bloccaggio, mille correzioni, una lotta. Probabilmente correggeva meno le traiettorie nei rally. Per la quarta volta abbandona il gruppo in Q2. Triste.
Alonso batte e si sbatte, ma più di settimi non si va, per la terza volta in qualifica in stagione.
Morale: cercare di mettere alla gogna Alonso per le frustrazione da astinenza di vittorie e ammiccamenti vari, o Raikkonen, oggettivamente alla peggiore stagione in carriera, è come indicare la Luna e guardare il dito.
23 gare senza una vittoria della Ferrari. Alonso, Massa o Raikkonen che sia. 
Si metta in pista una vettura all'altezza intanto, e i piloti diventeranno un dolce quesito.
Bella la qualifica di Magnussen un talento a sprazzi, a volte affonda a volte si evidenzia. Domani scatterà 4°. 
Polpopol col casco: "Domani non pioverà, stando a quanto dicono i miei tentacoli. Vince Rosberg facile, anche se in partenza verrà bruciato da Bottas. Hamilton farà il fenomeno e arriverà terzo. Quindi podio Ros-Bot-Ham. Alonso 9°, Raikkonen 12°. Alè".

P.S. Essendo un diario, ci appiccico le foto di Schumacher. Come da piccolo. Perchè f1 fa rima con Schumacher. Lassù Suzuka 2000. Astinenza da Mondiale di anni 21. #KeepFightingMichael.