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sabato 20 giugno 2015

BAR F1 - 8, PROVE AUSTRIACHE

Immagine tratta da formulapassion.it

CHI C'E'
Ogni gara ci si illude che la Ferrari possa mettere le sue ruote davanti alla Mercedes, e puntualmente c'è la doppietta della casa di Stoccarda.
Anche sotto pressione, non mancano di colorare la prima fila di grigio. Belle le fantasie, ma la realtà è sempre la stessa: potenzialmente sono da 1-2 a ogni qualifica e a ogni Gp.
Vettel c'è sempre e timbra il suo cartellino con il 3° posto d'ufficio.
Verstappen è 7°, conferma di avere stoffa. Consistente per tutto il weekend, spericolato e aggressivo. Ah, beata gioventù...
CHI NON C'E'
Kimi, Kimi, Kimi, ma che diavolo combini? Già da tempo non sei un fulmine in prova, poi alle prime parole fuori dalle righe di Arrivabene, te ne vai in pappa totale? E prima il testacoda canadese, e oggi prima ti piazzi dietro un trenino suicida formato da Alonsino e Perez, e poi sbagli a fare 2+2 e vai a prendere spazio nell'ultimo giro disponibile, convinto ce ne fosse ancora un altro e via che fai 18°. Aiuto. Ci stai mettendo tantissimo del tuo per farti cacciare! La pressione lo scioglie, non lo tiene per nulla sveglio! Che disastro! Ah, la vecchiaia...
Per chi invoca al suo posto il sorriso a 54 denti di Daniel Ricciardo, beh, il cangurotto australiano sta cominciando ad adagiarsi dietro al buon Kvyat, che ha cominciato a far sul serio. Fa 14°, sei posizioni dietro il compagno di box, anche se causa penalizzazione partirà dal fondo. E il fenomeno dell'anno scorso è preso a martellate dal ridimensionamento.
E un candidatone al sedile di Raikkonen è pure il piatto, piattissimo Bottas. Che, tanto per gradire oggi chiude sesto, con il bollito, lento e complessato teammate Massa (sì, quello di ferrarista/alonsiana memoria) che è quarto. Come per dire, se non stacca manco Felipe...
E la Fia.
Cioè, ma possiamo all'ottavo Gp usare la calcolatrice per stilare la griglia di partenza causa penalizzazioni al 20% della griglia? Ci sono Kvyat e Ricciardo castrati dall'utilizzo di un motore in più del consentito, e addirittura Alonso e Button che devono scontare qualcosa come 20/25 posizioni di penalità, che si traducono nell'essere ultimi + un drive trough e 10 secondi di stop and go. Ma che è? E all'ultima gara che si fa? Mezza griglia penalizzata? E che si fanno a fare le prove? Forse sarebbe stato più intelligente togliere punti nella classifica costruttori alle squadre!
L'EXPLOIT
Il piccolo Hulk dopo aver vinto a Le Mans, riesce a piazzare un clamoroso 5° in griglia per domani. Deve sfruttare la scia della vittoria nella classica delle corse di durata per agguantare un volante più prestigioso di quello della Force India. E' la sua ultima occasione, e l'unico sedile traballante valido è colorato di rosso Ferrari. Ce la farà? No, ma è bello che ci provi.
LA PREVISIONE
Qualche lungo ininfluente, il sole. 1 Hamilton 2 Rosberg 3 Vettel 4 Massa 5 Bottas. Senza fantasia.

domenica 3 agosto 2014

KIMI AMA ANCORA?

Immagine tratta da coolspotters.com
27 punti in 11 gare. Un 6° posto all'Hungaroring come miglior risultato del 2014. 11-0 nel confronto in gara con Alonso. I numeri sono spesso spietati, non lasciano via d'uscita.
Si alza forte il coro del "bollito", dell'"ah, dove saremmo se non ci fosse Nando", e farneticazioni pure del tipo "si stava meglio con Massa" o "Bianchi è un'altra cosa".
Imm.fuckyeahraikkonen.com
Tutti a scendere di corsa dal carro Raikkonen. Il pilota del biennio Lotus tutto rimonte, tattiche estreme, maestro nel conservare le gomme, nonchè ultimo Campione del Mondo con la Ferrari, buttato via e messo in un angolo come il peggiore degli scartini. 
Bisogna avere fiducia in Kimi, bisogna tifarlo anche nei momenti in cui i freddi numeri diventano macigni. Tifare Kimi nel 2014 è qualcosa di diverso, prescinde dai risultati.
E' tifare un pilota oggettivamente diverso dagli altri, fuori dagli schemi. Uno che viene dagli anni '70 e '80, da sigaretta e birretta appena sceso dalla monoposto. Uno che emette strani versi quando è scocciato dalle scontate domande dei giornalisti. 
Imm.forummotorionline.com
Parliamo di un pilota veramente particolare: come spesso accadeva nell'epopea dei cavalieri del rischio di qualche decade fa, può essere imbattibile per una gara, sulla "sua" pista e sonnecchiare in altre. A suo modo geniale. Geniale quando nel 2009 in Malesia durante l'interruzione della gara si è fiondato a mangiare un gelato nel retrobox Ferrari. Geniale quando a Montreal nel 2008 si trova il semaforo di uscita box rosso, si ferma da bravo automobilista, e viene tamponato da Hamilton. Kimi esce dalla macchina, non fa una piega, tocchetta sulla spalla di Ham e gli indica il semaforo, rosso. Senza dare in escandescenze o fare sceneggiate. Il 90% degli umani avrebbe sferrato un pugno diretto, dando di matto. Iceman no.
Imm. adriadrianwordpress.com
Imm.circleandspheres.wordpress.com
O quando pronunciò il mitico "Leave me alone, I know what I'm doing" (Lasciatemi solo, so cosa sto facendo), 2012, Abu Dhabi, rivolto all'ingegnere di pista che gli parlava troppo alla radio. E Brasile 2012? "Al 52esimo giro sono andato lungo all' ultima curva, perchè non vedevo bene a causa della visiera appannata. Così ho deciso di prendere una strada di servizio di cui conoscevo già l' esistenza essendoci finito nel 2001. Quella volta, però, il cancello che riportava in pista, era aperto, oggi invece era chiuso: l' anno prossimo chiederò che venga riaperto!". Si trovò un cancello davanti, chiuso per giunta, dopo aver preso una stradina di servizio durante la gara! 
Imm.cathrottle.com
20 vittorie, 77 podi, 16 pole e 40 (!) giri veloci in gara. Anche questi sono numeri, che non possono capitare per sola fortuna. Kimi è un pilota particolare, uno di quelli che se si accorge di non avere più motivazioni, scende dalla macchina e saluta la compagnia senza troppi complimenti. Non l'ha fatto, nonostante un 11-0 pesantissimo contro Alonso. E allora lo aspettiamo. 
Sono 7 anni che la Ferrari non vince un Mondiale, e nel 2007 vinse proprio con Kimi. Non c'è riuscito Massa, non c'è riuscito Alonso. Quindi il problema non è il pilota. Perchè Raikkonen sulla Ferrari quando c'è stato un Campionato del Mondo da vincere, nel 2007, l'ha vinto. E a due gare dalla fine era a -17 da Hamilton, con la vittoria che valeva 10 punti.
Kimi non si discute. Sa vincere. E si tifa, a prescindere dai risultati. Che arriveranno.
Immagine tratta da google.it e modificata su befunky.com

lunedì 21 luglio 2014

QUANDO LA RADIO SVELA IL TEAM

Immagine tratta da f1grandprix.motorionline.com e modificata su befunky.com
Ferrari. Due flash.
Monza 2013. Alonso alle prese con l'ultima manche delle qualifiche. Si tenta la strategia di prendere la scia di Massa per guadagnare qualche decimino. Qualcosa va storto, Nando sbotta alla radio, diretto al box: "Veramente siete dei geni, eh? Mamma mia ragazzi miei". Tono decisamente arrabbiato e sarcastico. Toppe versioni zoppicanti a fine prove per minimizzare il tutto, condito da una misteriosa assonanza "dei geni/dei scemi", che non ha assolutamente migliorato la situazione.
Hockenheim 2014. Raikkonen, il lento Kimi. Gomme andate, Iceman si rivolge al suo ingegnere di macchina Antonio Spagnolo: "L'anteriore sinistra è davvero messa male. La macchina non riesce a girare. Dobbiamo fare il pit-stop". L'ingegnere risponde: "Abbiamo bisogno di altri quattro giri", al che Raikkonen sbotta, alzando la voce: "Dobbiamo fermarci, dobbiamo fermarci!" e rientra ai box. 
C'è qualcosa che non va. 
Associamo questi due episodi. Cosa emerge? A Monza 2013, Alonso si sfogò pesantemente, facendo intendere che si era sbagliata la strategia. Idem a Hockenheim, quando a un Raikkonen che chiede di rientrare al box (e perdeva 4 -e dico 4- secondi al giro), viene risposto di star fuori altri quattro giri. 
Manca fiducia. Nell'episodio di Alonso, è mancata la fiducia verso il muretto box e la sua strategia per le qualifiche. E nella situazione di Kimi, è palese come il pilota non venga ascoltato dal proprio ingegnere, che, quasi ignorando il piccolo dettaglio dei tempi al giro e del "non riuscire a girare", gli chiede di stare in pista altre 4 tornate. Come se non ci fosse fiducia nel pilota, in ciò che dice.
C'è un punto di domanda enorme nel rapporto ingegneri di macchina/piloti.
Un anno dopo è giusto rileggere lo sfogo di Alonso, a primo impatto veramente antipatico.
La Ferrari è lenta nel telaio, nella meccanica, nell'aerodinamica, nel motore, in Kimi, ma anche nella squadra, nelle strategie, e nel riuscire a tradurre in pista il volere dei piloti.
Siamo all'anno zero. Vanno bene solo Nando (che riuscirebbe a guidare anche un ferro da stiro) e i cambi gomma. Il resto è un disastro. E la mancanza di fiducia tra piloti e ingegneri è un campanello d'allarme enorme. 
Si può sviluppare una macchina in una situazione del genere? E la risposta è che la macchina non ha sviluppi significativi durante la stagione da anni. Si può essere una squadra, una vera squadra, senza fiducia? 
E forse il problema di Kimi sta qui. Nella sua squadra di ingegneri. Perchè non è possibile che dopo 10 gare, sia ancora alle prese con una vettura inguidabile, con le bloccatine sull'anteriore e quant'altro. E' esperto, è un Campione del Mondo. Possibile che la sua squadra non sia riuscita ad aiutarlo per niente dopo quasi sei mesi?

lunedì 21 aprile 2014

#TURBOLENTI

Immagine tratta da f1grandprix.motorionline.com e modificata su befunky.net
A questa magnificenza di Mercedes, di Hamilton e di Alonso messa in mostra in Cina fa da contraltare la sorprendente crisi di Seb Vettel e di Kimi Raikkonen.
Sverniciati, distaccati e sbeffeggiati dai compagni di scuderia. Un quattro volte Campione del Mondo e un Campione del Mondo trattati alla stregua di un Massa o un Barrichello qualunque.
Che succede?
Succede che la rivoluzione turbo li ha turbati.
Li ha messi in difficoltà con il setup della vettura, con le gestione della potenza dell'unità motore, con lo stile di guida. Non sarà un caso se proprio Vettel e Raikkonen nella stagione passata erano i migliori a preservare le gomme con le rispettive vetture, mentre in questa annaspano come forse mai gli è accaduto in carriera.
Raikkonen ha dichiarato di aver distrutto i propri pneumatici in Cina, e parla apertamente di uno stile di guida che non riesce proprio a adattare alla Ferrari. Non fa un giro senza qualche pesante correzione sul volante, con la messa a terra dei cavalli veramente problematica, specie in uscita di curva.
E così Vettel, il mago degli scarichi soffiati, che fa dello stile pulito di guida un suo marchio di fabbrica, non riesce a essere incisivo. Specie in gara va in pappa, a un certo punto il suo ritmo cala, si affossa, divora le gomme e puntualmente spunta negli specchietti il sorrisone irriverente di Ricciardo che lo passa come l'ultimo dei novellini. Eppure Seb nei quattro Mondiali trionfati faceva del passo gara la sua arma vincente.
Possibile che Kimi e Seb siano così lenti rispetto ai compagni di box?
Possibile che due esperti Campioni del Mondo non riescano a adattare il proprio stile di guida alle nuove F1?
Possibile che Ricciardo sia un iperfenomeno? E che Alonso uno che rifila a Kimi un minuto (!) in gara?
Ai posteri l'ardua sentenza, con Seb e Kimi impegnati a ribaltare la situazione attuale. 
Campioni o turbo-lenti?