domenica 3 agosto 2014

KIMI AMA ANCORA?

Immagine tratta da coolspotters.com
27 punti in 11 gare. Un 6° posto all'Hungaroring come miglior risultato del 2014. 11-0 nel confronto in gara con Alonso. I numeri sono spesso spietati, non lasciano via d'uscita.
Si alza forte il coro del "bollito", dell'"ah, dove saremmo se non ci fosse Nando", e farneticazioni pure del tipo "si stava meglio con Massa" o "Bianchi è un'altra cosa".
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Tutti a scendere di corsa dal carro Raikkonen. Il pilota del biennio Lotus tutto rimonte, tattiche estreme, maestro nel conservare le gomme, nonchè ultimo Campione del Mondo con la Ferrari, buttato via e messo in un angolo come il peggiore degli scartini. 
Bisogna avere fiducia in Kimi, bisogna tifarlo anche nei momenti in cui i freddi numeri diventano macigni. Tifare Kimi nel 2014 è qualcosa di diverso, prescinde dai risultati.
E' tifare un pilota oggettivamente diverso dagli altri, fuori dagli schemi. Uno che viene dagli anni '70 e '80, da sigaretta e birretta appena sceso dalla monoposto. Uno che emette strani versi quando è scocciato dalle scontate domande dei giornalisti. 
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Parliamo di un pilota veramente particolare: come spesso accadeva nell'epopea dei cavalieri del rischio di qualche decade fa, può essere imbattibile per una gara, sulla "sua" pista e sonnecchiare in altre. A suo modo geniale. Geniale quando nel 2009 in Malesia durante l'interruzione della gara si è fiondato a mangiare un gelato nel retrobox Ferrari. Geniale quando a Montreal nel 2008 si trova il semaforo di uscita box rosso, si ferma da bravo automobilista, e viene tamponato da Hamilton. Kimi esce dalla macchina, non fa una piega, tocchetta sulla spalla di Ham e gli indica il semaforo, rosso. Senza dare in escandescenze o fare sceneggiate. Il 90% degli umani avrebbe sferrato un pugno diretto, dando di matto. Iceman no.
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O quando pronunciò il mitico "Leave me alone, I know what I'm doing" (Lasciatemi solo, so cosa sto facendo), 2012, Abu Dhabi, rivolto all'ingegnere di pista che gli parlava troppo alla radio. E Brasile 2012? "Al 52esimo giro sono andato lungo all' ultima curva, perchè non vedevo bene a causa della visiera appannata. Così ho deciso di prendere una strada di servizio di cui conoscevo già l' esistenza essendoci finito nel 2001. Quella volta, però, il cancello che riportava in pista, era aperto, oggi invece era chiuso: l' anno prossimo chiederò che venga riaperto!". Si trovò un cancello davanti, chiuso per giunta, dopo aver preso una stradina di servizio durante la gara! 
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20 vittorie, 77 podi, 16 pole e 40 (!) giri veloci in gara. Anche questi sono numeri, che non possono capitare per sola fortuna. Kimi è un pilota particolare, uno di quelli che se si accorge di non avere più motivazioni, scende dalla macchina e saluta la compagnia senza troppi complimenti. Non l'ha fatto, nonostante un 11-0 pesantissimo contro Alonso. E allora lo aspettiamo. 
Sono 7 anni che la Ferrari non vince un Mondiale, e nel 2007 vinse proprio con Kimi. Non c'è riuscito Massa, non c'è riuscito Alonso. Quindi il problema non è il pilota. Perchè Raikkonen sulla Ferrari quando c'è stato un Campionato del Mondo da vincere, nel 2007, l'ha vinto. E a due gare dalla fine era a -17 da Hamilton, con la vittoria che valeva 10 punti.
Kimi non si discute. Sa vincere. E si tifa, a prescindere dai risultati. Che arriveranno.
Immagine tratta da google.it e modificata su befunky.com

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