domenica 17 agosto 2014

ZE-MANROVESCIO

Immagine tratta da cagliaricalcio.net e modificata su befunky.com
Andamiento lento. Lentissimo.
Il nuovo corso Cagliari targato Zeman-Giulini, specie dopo le tre ultime deludenti amichevoli, parte a fari spenti, spentissimi, in pratica rotti. E in mezzo a un nebbione in piena notte.
1-1 con l'Apollon Limassol, k.o. per 3-1 contro il Getafe (con tre reti subite nel primo tempo) e ieri un netto 4-0 dal Celta Vigo. Un manrovescio in piena regola. Il primo Ze-manrovescio.
Il progetto tecnico, pienamente supportato dalla società anche in sede di mercato, per ora non sta dando frutti. Anzi, presenta acerbi segnali d'allarme.
La preparazione fisica durissima imballa le gambe a chi va in campo, in ogni amichevole la squadra è surclassata da avversari più veloci, più reattivi e più precisi. Famigerata preparazione che ha mietuto molte vittime: Conti, Rossettini e Dessena da settimane non si vedono in campo. Kaputt. 
E si ripete lo stesso ritornello: ma tra qualche mese, grazie alla sapiente preparazione fisica, gli undici in campo voleranno. Sarà, ma ora sono piantati al terreno stile sabbie mobili.
L'attacco, che dovrebbe essere esaltato dagli schemi del boemo, è stitico oltremisura. La cura Zeman è mirata a rendere bocche da fuoco implacabili i vari Sau, Longo, Cossu, Farias, Ibarbo e Caio Rangel. Ma sinora di reti se ne sono viste ben poche, se non per gli avversari.
Che vanno a nozze con la difesa alta rossoblù, che appare il reparto maggiormente in difficoltà. Al netto della condizione precaria, si rischia tanto, tantissimo. E si va sotto rapidamente. Mancano le misure tra i reparti. Zeman a inizio preparazione aveva espresso il desiderio di lavorare sin da inizio luglio con la squadra che avrebbe poi affrontato il campionato e così non è stato. Specie nel pacchetto arretrato: Capuano e Ceppitelli sono arrivati da poche settimane, e non hanno svolto tutta la preparazione con il gruppo, Rossettini, che della difesa è il leader, da 3 settimane è infermeria. L'unico presente dall'inizio, in pratica, è Benedetti, che ieri ha trascorso 90' in panchina e che nelle precedenti apparizioni non ha fatto benissimo, alimentando voci di un suo possibile prestito in Serie B.
Ci vuole tempo per digerire gli schemi, per renderli efficaci. Ci vuole tempo per togliere le ganasce alle gambe, godere dei risultati una preparazione tanto dura e arrivare a macinare con facilità chilometri in campo. Ci vuole tempo per amalgamare 12 nuovi arrivi con il resto della rosa.
Ma il tempo stringe. Domenica è già Coppa Italia, presumibilmente contro il Catania, e il 31 si inizia a Sassuolo. Poi una settimana di stop.
Alla ripresa, il 14 settembre contro l'Atalanta, con un mese in più di lavoro, dovremo vedere i primi risultati reali. E se i risultati non dovessero arrivare, con una rosa molto giovane e inesperta, il nuovo patron Giulini si troverà una bella gatta da pelare
Con Zeman si capisce subito: se la squadra parte male o malissimo, difficilmente si riprende. Forse è successo solo nel 93/94 con un Foggia super sperimentale (quello post Signori, Rambaudi e Baiano, con un nugolo di calciatori pescati dalla Serie C), che riuscì a salvarsi nonostante 1 sola partita vinta sino a metà dicembre.
E al Cagliari se dovessero arrivare pronti-via subito altri Ze-manrovesci, quanta pazienza si avrà?

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