sabato 19 gennaio 2013

IL SIMULATORE DE LA ROS(S)A

Immagine tratta da it.eurosport.yahoo.it e modificata su cartoonize.net
Nell' ormai tradizionale meeting invernale Wroom di Madonna di Campiglio di Ferrari e Ducati (organizzato dall' occulto e innominato sponsor tabaccaio bianco e rosso), la Rossa della F1 ha annunciato un nuovo pilota come collaudatore: Pedro De la Rosa.
Fin qui tutto bene, se non foss' altro che la Ferrari ha già sotto contratto altri 4 collaudatori: Davide Rigon, Marc Genè, Andrea Bartolini e Jules Bianchi, senza contare Giancarlo Fisichella pilota Ferrari, ma senza un ruolo ben definito. A loro si aggiunge il quinto, De la Rosa, che sbarca a Maranello alla tenera età di 42 anni e dopo una carriera assolutamente anonima tra Arrows, Jaguar, McLaren, Sauber e Hrt.
Aggiungiamo un altro piccolo particolare: è dal 2008 che i test durante la stagione sono aboliti, e nei pochi concessi (lo scorso anno a inizio stagione e uno a metà) le scuderie preferiscono schierare i piloti titolari, dunque il ruolo dei collaudatori diventa assolutamente marginale.
La Ferrari ha motivato l' ingaggio dell' esperto pilota spagnolo di Barcellona con l' intento di rafforzare l' area del lavoro al simulatore. I maligni sussurrano che per il catalano, disoccupato dopo il fallimento dell' Hrt, abbiano messo una buona parola in primis Alonso, suo buon amico dai tempi della McLaren, e in seconda battuta, il Banco Santander, sempre pronto a sostenere i piloti spagnoli non solo dal punto di vista del tifo sportivo.
Immagine tratta da lastampa.it
Certo che ingaggiare il collaudatore numero 5 per il lavoro al simulatore, sembra un pò eccessivo. Sul simulatore i piloti si allenano durante la stagione per cercare di riprodurre le sensazioni di guida sulle varie piste, può risultare utile per conoscere i nuovi circuiti, ma pensare che possa fedelmente riprodurre i comportamenti dati da variazioni aerodinamiche o di pneumatici, sembra francamente eccessivo.
Specie poi se consideriamo che la Ferrari lo scorso anno è andata in grossa difficoltà a causa della galleria del vento tarata male, che sballava qualunque dato, e da quest' anno affitterà quella della Toyota a Colonia.
Kimi Raikkonen durante la sua permanenza alla Ferrari, non amava le prove al simulatore, genere nel quale Massa andava forte come non mai, e questo era uno dei motivi per cui le maestranze rosse lo accusavano di scarso impegno.
Kimi, assieme al 7 volte Campione Michael Schumacher, rientra tra quei piloti che non hanno mai amato il simulatore, in quanto ad entrambi ha sempre provocato mal d' auto, con tanto di vertigini e nausea conseguente.
Lo stesso Raikkonen ha recentemente messo nero su bianco cosa pensa di questo "aiuto" dato dal simulatore: "Penso che non ci sia niente da imparare nel simulatore: riesco ad imparare i circuiti in fretta anche senza simulatore, mi bastano pochi giri in pista!".
Usare il computer in F1 nell' era moderna resta comunque basilare.
Come ricorderà bene proprio De la Rosa, il quale nel 2007 in piena Spy Story, da tester McLaren, inviava mail dettagliatissime con tutte le regolazioni della vettura al pilota titolare Fernando Alonso. Peccato fossero le regolazioni della Ferrari, e lui facesse da tramite con l' amico spagnolo nell' affaire di spionaggio più famoso della F1.
Ma il tempo passa e cancella tutti i peccati, ed ecco il nuovo simulatore De la Rosa pronto a lavorare per la Rossa. Olè.

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