giovedì 10 gennaio 2013

JUVE - MILAN: PAGELLINE DI COPPA

Immagine tratta da ecodellosport.it
Ecco le nostre pagelle su alcuni dei protagonisti della sfida di ieri tra Juventus e Milan in Coppa Italia.
Marrone, voto 6,5: Mettetevi voi nei panni di un ragazzo a cui viene detto che oggi, al posto di un certo Andrea Pirlo, tocca a lui prendere in mano le redini del centrocampo. Inizia un po' timido, e bada di più a contenere gli avversari che a creare, poi con il passare dei minuti prende sicurezza e fa vedere alcune buone giocate e passaggi interessanti per i compagni. Sfinito, lascia il campo al maestro poco prima dei supplementari. Centrale nella difesa a tre o in mezzo al campo, di sicuro è l'uomo del futuro per Conte. Promettente.
Ambrosini, voto 6,5: Essere il capitano del Milan non è cosa da poco, lui dimostra ancora una volta di avere le qualità e il carisma per meritarsi quella fascia. Vecchietto in mezzo ai giovani con i suoi 36 anni e rotti, Ambro si carica sulle spalle il centrocampo quando vede che la pressione bianconera rischia di mandare in tilt i compagni. Si piazza davanti alla linea difensiva e fa scudo, bloccando più di un'azione e cercando di far ripartire la squadra. Vittima dei crampi, deve lasciare il campo poco prima dei supplementari. Anima.
Vucinic, voto 7: C'è poco da fare, quando il montenegrino decide di scendere in campo con le scarpette anziché in pantofole è davvero un signor giocatore. Entra al posto di Giovinco e fa subito capire di essere in palla con alcune ottime giocate per i compagni e cercando con insistenza l'azione da gol. Poi, proprio come un anno fa si fa trovare pronto durante i supplementari, nell'occasione che decide la sfida per i bianconeri. Della serie "ancora tu, ma non dovevamo vederci più?". Killer.
Mexes-Acerbi, voto 5: E pensare che questi due ragazzi dovrebbero essere rispettivamente il presente e il futuro della retroguardia rossonera. Il francese cerca in tutti i modi di andare sotto la doccia in anticipo, prima con un'entrataccia su Giovinco, poi con una carica al portiere assolutamente inutile. Dulcis in fundo, manca il pallone che manda in porta Vucinic. Il suo compagno di reparto non è da meno, visto che procura ingenuamente la punizione del pareggio bianconero, e che nel confronto con la Formica Atomica vede più volte i sorci verdi. Insomma, se loro due sono i pilastri su cui costruire la squadra, ci vorrà un architetto da premio Nobel. Giganti d'argilla.
Matri, voto 5: La sua partita sembra tutta un "vorrei, ma non posso." Il centravanti si impegna, si sbatte, lotta, ma a conti fatti non indovina mai la giocata giusta. Si mangia un gol quando Giovinco gli pennella sulla testa un pallone d'oro in piena area di rigore, appare sempre in ritardo o in anticipo nei movimenti rispetto alle idee dei compagni, e con stanchezza e nervosismo non fa che perdere di lucidità. L'anno scorso segnava gol pesanti, ed era stato decisivo per portare lo scudetto a Torino, adesso sembra veramente un corpo estraneo a questa squadra. Fuori dal coro.
El Shaarawy, voto 6,5: Un anno fa, era una promessa per un futuro lontano e non ben definito, oggi è una delle poche certezze di questo Milan in continuo rinnovamento. In attacco è l'uomo più pericoloso della squadra, non solo per il gol segnato, ma per il continuo movimento con cui tiene in apprensione la difesa bianconera. Quando poi lo vedi nella sua area, a chiudere su Lichtsteiner solo davanti al portiere, non puoi far altro che alzarti in piedi ed applaudirlo. Cala nel finale, quando gli avversari per fermarlo lo raddoppiano e i compagni non riescono più ad aiutarlo. Faraonico.
Bonucci, voto 6: Con questo ragazzo non sai proprio come comportarti, una volta vorresti stringergli la mano per la bravura, un attimo dopo vorresti mandarlo a quel paese senza rimpianti. Il centrale della difesa bianconera fa un'ottima partita in fase difensiva, annullando prima Pazzini e poi il suo sostituto Niang. Allo stesso tempo, però, è sempre lui che spesso da il là ai contropiedi rossoneri sbagliando l'appoggio con i centrocampisti, e che proprio a tempo scaduto regala una punizione al limite con un fallo piuttosto ingenuo. Il ragazzo è così, prendere o lasciare. Due facce.
Traoré, voto 6: Da assoluta meteora, a quasi eroe per una notte. Il centrocampista maliano, che doveva essere uno dei rinforzi a parametro zero dell'estate rossonera, finora aveva visto il campo solo una volta in campionato, e secondo molti ha già le valigie pronte. Nondimeno, Allegri decide di mandarlo in campo quando capitan Ambrosini alza bandiera bianca. Il ragazzo non si tira indietro, gioca discretamente durante i tempi supplementari, e ha addirittura sui piedi la palla del clamoroso pareggio. Peccato per lui che Storari gli neghi il gol che, forse, gli avrebbe permesso di lasciare un piccolo segno negli annali del Milan. Carneade.

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