mercoledì 31 luglio 2013

NANDO TRA ALAIN E MICHAEL

Immagine tratta da grandprix247.com e modificata su befunky.com
Nell'incontro post Gp con la stampa, Fernando Alonso ha mollato delle vere e proprie bordate verso la Ferrari, dapprima chiedendo (non si sa quanto scherzosamente) una Red Bull per il suo compleanno, e poi facendo notare (poco elegantemente) che da quattro stagioni la Rossa mette in pista una vettura 1 secondo più lenta degli avversari.
Il che è fondamentalmente vero, ma questi sfoghi dovrebbero avvenire all'interno del motorhome della squadra, o quantomeno non resi noti alla stampa. Questa azione di Alonso non è stata gradita dalla Scuderia, che ha manifestato con tanto di articolo sul sito ufficiale il  disappunto sulle dichiarazioni "che non sono piaciute nè al Presidente nè alla squadra", e riportando l'osservazione di Montezemolo che ha ricordato ad Alonso che in Ferrari gli interessi di squadra si pongono davanti a quelli del singolo.
La mossa di Alonso è stata decisa, netta, per nulla improvvisata. Così come lo scompiglio provocato dalla visita del suo manager proprio al capo Red Bull, Chris Horner, nello stesso fine settimana. La versione ufficiale dell'incontro, di una summit per parlare del futuro del giovane talento Carlos Sainz Jr, non convince. Specie in concomitanza dello sfogo di Nando.
Alonso è in Rosso da 4 stagioni, 4 pole, 11 vittorie e due Mondiali persi all'ultima gara.
A 32 anni Nando è ad un bivio. E' tra Prost e Schumacher. 
Alain arrivò in Ferrari da tri-campione del mondo a 35 anni nel 1991. Nella prima stagione perse il Mondiale in Giappone con la speronata "vendicativa" di Senna, e nella seconda venne licenziato in tronco a una gara dalla fine per aver definito la guidabilità della F642 pari a quella di un camion. Il tempo passava per Prost, insofferente e che mal sopportava l'idea di guidare un mezzo non competitivo ed aveva fretta di vincere. Per la cronaca dopo il licenziamento, Alain si prese un anno sabbatico, per poi tornare nel 1993 alla guida della monoposto migliore, la Williams conquistando il suo quarto Mondiale.
Schumacher arrivò da bi-campione alla Ferrari relativamente giovane, a 27 anni. Ma per il titolo dovette attendere ben cinque stagioni, tra Mondiali persi all'ultima gara (1997 e 1998), l'infortunio del 1999 e la stagione d'esordio del 1996 con una Ferrari non ancora pronta per il Mondiale.
Michael tenne duro, riuscì a non cedere alle tentazioni Williams e McLaren, mai una parola fuori dalle righe e colse i magnifici 5 titoli consecutivi, che l'hanno issato in vetta alla storia della F1. 
A 31 anni colse il primo alloro in Rosso.
Alonso è a un bivio, deve scegliere se anteporre i suoi interessi a quelli della squadra. La squadra è stata sempre prostrata ai suoi piedi, arrivando perfino ad umiliare Massa (ricordiamo l'arretramento in griglia ad Austin per far partire il più avanti possibile Nando), ed l'asturiano sta ripagando tutto questo con parole poco eleganti.
La Ferrari non l'ha mai criticato in 4 anni, mai una parola che non fosse di ammirazione e ringraziamento per lo spagnolo. Ed Alonso quest'anno invece sta dando più di un segno di insofferenza, prima non presentandosi nei primi test invernali, poi saltando i test di metà stagione a Silverstone, poi con le bordate mediatiche. Qualcosa si è rotto. La Rossa ha una Storia, di quelle che contano. E non può accettare certe cose.
La Bild parla di una Ferrari che ha offerto un contratto a Kimi Raikkonen, quel Kimi Raikkonen ultimo campione in Rosso nel 2007 e licenziato senza troppi complimenti per far proprio posto allo spagnolo, con lo sponsor personale di Nando che dovette pagare penale e ingaggio anticipato al finlandese per il licenziamento. Una mossa clamorosa, tanto per far capire ad Alonso che i Campioni passano, ma la Ferrari resta.

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