martedì 6 gennaio 2015

LA CRITICA ROSSOBLU DEL MARTEDI' /17

Immagine tratta da unionesarda.it e modificata su befunky.net
Palermo-Cagliari 5-0 (6'Morganella, 10'Munoz, 33'rig.Dybala, 72'Dybala, 85'Barreto).
Kaputt. 
Zeman o non Zeman, Zola o chiunque altro, qua la situazione è nera, tendente al marrone intenso. E si resta in zona retrocessione, con la salvezza lontana 4 punti, anzi 5 dato lo scontro diretto sfavorevole contro l'Atalanta.
E' una resa. Totale. Braghe calate, senza carattere, senza attenzione e concentrazione. I nuovi che entrano in campo hanno più paura di chi giocava (male) prima: Pisano sull'1-0 concede un cross dalla sinistra stando a tre metri dall'avversario, Colombi si fa passare sotto la mano il tiro deviato di Morganella, nella seconda rete è poco reattivo, nella terza procura il rigore. 
Insomma, il tanto celebrato patto tra i senatori e il nuovo mister Zola naufraga prima di iniziare. La vecchia guardia ha fatto il suo tempo. E' chiaro. Conti, che di primavere ne farà 36 tra tre giorni, ha finito la benzina, e riesce a farsi cacciare dopo 25 minuti come il primo dei pivellini e non come il Capitano di una squadra in chiara difficoltà. Pisano è preda di una involuzione perenne, che non cessa di peggiorarlo, specie nella marcatura: un tempo era il suo punto forte, ora è diventata una sconosciuta. Cossu corre, trotterella, tiene palla, ma la luce non la accende più come qualche anno fa, anzi la lampadina è fulminata da tempo: 34 anni e mezzo si fanno sentire. E se i senatori alzano bandiera bianca chi resta? I carneadi di turno: il morbido Ceppitelli, l'acerbo Crisetig, l'enigmatico Joao Pedro, l'uomo che non vede la porta Farias, e il costantemente impalpabile Longo. Dove si va? 
Qui non è un patto tra vecchi e giovani. Qua è una convivenza tra quasi vecchie glorie e gente da Serie B. Ragazzi che potrebbero esplodere con il tempo, ma che attualmente in Serie A non ci stanno. 
Dispiace per Zola, che si trova tra le mani una patata bollente, ustionante. 
Di quelli andati in campo oggi, sarebbero da tenere Ekdal, forse Avelar e Rossettini e poi repulisti generale. 
Dato che non si può fare, Magic Box si trova davanti a un dramma sportivo a tutto tondo. La squadra oltre ad andare psicologicamente e tecnicamente in difficoltà al primo episodio che va storto, è "leggerina". Nei contrasti, nell'aggressione, nella convinzione. Si cammina, si corricchia a vuoto. Si fanno i falli e si prendono le ammonizioni, ma non si "mena" per niente.
I problemi sono dunque a più livelli: dal parco giocatori, a quello psicologico, passando da quello della "fame" e della grinta. Riusciranno un presidente e un allenatore all'esordio in Serie A a risolvere tutti questi problemi?
E intanto sotto le ceneri cova il coro dell'"arredatece Zeman", e quello ancor più clamoroso del "quando c'era Cellino si stava meglio". 
Adios.

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