domenica 8 febbraio 2015

LA CRITICA ROSSOBLU DELLA DOMENICA /22

Immagine tratta da cagliaricalcio.net e modificata su befunky.com
Cagliari-Roma 1-2 (37'Ljajic, 85' Paredes, 95'M'Poku)
E intanto le giornate passano, per non ripassare più. E la Serie B si avvicina partita dopo partita. Occasioni buttate su occasioni buttate, si rianimano avversari evidentemente sulle gambe e in conferenza stampa suona il solito ritornello: "Non è arrivato il risultato, ma la prestazione dà grande morale. E' importante crescere, con i risultati arriverà anche la tranquillità nelle giocate". Quando?
Un allenatore soddisfatto, Zola. Che è contento per quanto crea la squadra, per come ha il pallino del gioco e sottolinea miglioramenti in fase difensiva.
Che nella realtà non esistono, nelle 6 partite del post Zeman sono stati incassati 13 gol, una media che supera i 2 per incontro.
E il gioco segue canovacci più improvvisati che studiati. Questo albero di Natale fuori periodo, fa girare la palla tra i quattro difensori e tra i tre centrocampisti, sperando poi nella verticalizzazione improvvisa dei due piazzati dietro la sventurata punta centrale, dedita a prendere botte da sola in mezzo agli avversari. E se i due numeri 10 non si accendono, è notte fonda, si ristagna troppo lontani dalla porta.
Oggi le verticalizzazioni sono arrivate in gran numero dai lanci "ab capocchiam" di Rossettini, e Cop ha fallito due grosse occasioni davanti a De Sanctis.
Gli schemi d'attacco sono poco convincenti, si attacca più per inerzia della partita che con schemi ben delineati, con rabbia e reazione, ma poche idee chiare.
Il centrocampo ha visto il ritorno di Conti (che ha nuovamente fatto rima con un k.o.), affiancato dai corridori Dessena e Donsah. Probabilmente l'ideale sarebbe riproporre il vecchio e caro 4-3-1-2, perchè questi 5 centrocampisti del 4-3-2-1 fanno giocare la squadra troppo lontano dalla porta. E soprattutto perchè i terzini con Zola sono bloccati e la squadra risulta troppo intruppata in tocchetti centrali, senza ampiezza. Gonzalez difende e si vede lontano un miglio che attaccare non è affar suo, mentre Avelar ha sbagliato qualunque marcatura, cross o passaggio possibile per 94 minuti, salvo imbroccare, probabilmente per sbaglio, l'assist vincente per la rete della bandiera di M'Poku.
La Roma oggi era battibile, o quantomeno pareggiabile, data la crisi e le defezioni, ma è rimasta giustamente guardinga, compatta e cinica, aspettando le classiche amnesie difensive della difesa rossoblu, puntualmente arrivate.
E un'altra giornata è andata. Sedici giornate alla fine. Lieta?
P.S. M'Poku è simpatico, ben fisicato, determinato e con personalità. Un po' troppo innamorato della palla. Ma Husbauer, che diamine di fine ha fatto?

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