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martedì 9 settembre 2014

LA LOGICA DEL CALCIO PIOMBA SULLA FERRARI

Immagine tratta da formula1.ferrari.com e modificata su befunky.com
"I risultati economici di Montezemolo sono molto buoni. Ma nel caso della Ferrari un manager deve essere valutato sia per i risultati industriali che per quelli sportivi. Luca ha ottenuto risultati industriali straordinari. Sul fronte sportivo sono sei anni che non vinciamo. Abbiamo i migliori piloti, due campioni del mondo, Alonso e Raikkonen, un box super. Non possiamo partire tra il 7° e il 13° posto".
Ecco i titoli di coda messi da Marchionne, amministratore delegato di Fiat, sul rapporto tra Ferrari e Montezemolo. Che dura(va) dal 1991.
Com'è noto, Fiat detiene il 90% della Rossa di Maranello, a fronte di un 10% appartenente a Piero Ferrari. Quindi decide lei.
Quello che la banda Marchionne-Elkann non capisce è che la logica calcistica non può essere applicata alla F1. Proprio no.
Perchè di teste rosse ne sono rotolate, e pure tante. Baldisserri, Dyer, Mazzola, Costa, Domenicali, Marmorini e cosa si è risolto? Niente. Si sta sprofondando sempre più.
E ora si è chiesto lo scalpo più prestigioso. Quello di Montezemolo.
Che, per inciso, avrà sbagliato un po' negli ultimi anni (in primis a non utilizzare il diritto di veto sui regolamenti limitanti test e modifiche alla power unit), ma che non si può trattare, sportivamente parlando, come l'ultimo dei fessi incapace di ottenere risultati.
Per riorganizzare la Ferrari in pista, nel 1991, chiamando Jean Todt al suo fianco, ci mise 3 anni a vincere il primo Gp. Ma da lì in poi fu un crescendo. Arrivò il Campionissimo, Michael Schumacher. Si tenne duro nelle difficoltà e si vinse. Primo Mondiale Costruttori nel 1999, primo Piloti nel 2000. E qualcosa come 8 titoli Costruttori, 6 titoli Piloti, 118 Gran Premi vinti in 23 anni. Più altri sette Mondiali Piloti persi all'ultima gara ('97, '98 e '06 con Schumi, '99 con Irvine, '08 con Massa, '10 e '12 con Alonso).
Non stiamo parlando di noccioline. Sono risultati importanti. Riportare il Mondiale a Maranello dopo 21 anni è stata un'impresa. E in questi ultimi (funesti) sei anni, per tre volte ci si è giocati il Mondiale all'ultima corsa.
Non siamo nel calcio, che cambiando l'allenatore si ottiene la scossa e i ragazzi improvvisamente cominciano ad andare a mille.
Vediamo dominare una Mercedes che ha investito risorse ingenti nella F1 per vincere, ma che prima di riuscire a vincere con costanza è passata per 4 anni in cui è stata ridicolizzata e additata come esempio negativo.
In F1 bisogna programmare a lungo termine. E tutte le teste che sono rotolate e probabilmente rotoleranno non garantiranno risultati immediati. Ma piuttosto un'ansia da prestazione che potrà portare errori su errori, impazienza su impazienza. Per ricostruire la Gestione Sportiva ci vorrà tempo. Chiunque se ne assumerà la guida. 
La Juve degli Elkann ha dato il benservito ad Antonio Conte senza farsi troppi problemi e senza strapparsi i capelli, sottolinenando chi è a comandare. Allontanando il personaggio "scomodo" e troppo ingombrante.
E così sta accadendo in Ferrari. Gli Elkann e Marchionne stanno facendo capire chi comanda. Silurando un simbolo. Ma siamo sicuri che questa congiura ai danni di Montezemolo porterà la Ferrari subito al top? Per riorganizzare un team di F1 ci vuole esperienza nelle corse. Non logiche strettamente aziendali. Non esoneri in corsa.
Con gli esoneri in corsa, forse dopo il '96, il '97, il '98 e il '99, e un Mondiale Piloti che mancava dal '79, sarebbero stati cacciati tutti. Todt, Brawn e Schumi in primis. E addio al ciclo più vincente della Storia della F1. 

sabato 23 giugno 2012

DICA 33

Immagine tratta da f1grandprix.motorionline.com e modificata su cartoonize.net


Il terzo pilota della storia della Formula Uno per numero di pole position. Sebastian Vettel, signori.
Partenza al palo numero 33 per il tedesco della Red Bull, che vede davanti nella all times delle pole solamente due leggende come Ayrton Senna (65) e Michael Schumacher (69).
Qualifiche bellissime ed appassionanti, specie nella Q2, dove tutte le vetture erano vicinissime, ed entrare nella Q3 è stata un' impresa. 13 piloti in meno di 3 decimi. Con due decimi e mezzo di gap dal primo si è rimasti fuori dalla Top 10.
Webber addirittura 19esimo, frenato da mille problemi tecnici, saluta il gruppo in Q1, sopravanzato anche dalla brillantissima prestazione di Heikki Kovalainen, che porta la Caterham al 17esimo posto in Q2.
Nomi eccellenti eliminati anche nella Q2, Massa non va oltre il 13° tempo, Schumacher 12°, Alonso 11°, con il presidente Montezemolo che scuoteva il capo ai box.
La prestazione della Rossa di Maranello nella Q2 non è stata malvagia, il distacco di Alonso dal primo era solamente di 0.218 secondi, quello di Massa 0.291, però non è bastata.
Nella Q1 i valori si sono parzialmente ristabiliti, quantomeno in prima fila.
Tempone di Vettel, che lascia Hamilton a 0.324. Poi troviamo cavallo pazzo Maldonado, pronto a giocare il jolly in partenza. Brutto, cattivo e quando è in giornata, forte. Quarta e quinta piazza per le Lotus, sempre più convincente il francesino Grosjean, che precede Raikkonen. Mine vaganti, per la loro consistenza in gara, ed uniche candidate per il titolo di ottavo vincitore in otto gare.
Chiudono la top 10 Rosberg, Kobayashi, Hulkenberg, Button e Di Resta.
L' unico capace di trovare la medicina in questa F1 super ingarbugliata, quindi, è stato il biondo bi-Campione del Mondo, l' unico che ha risposto alle domande sulla salute della sua Red Bull con un perentorio "Dreiunddreißig!".


Voti: 1°Vettel 10; 2°Hamilton 7,5; 3°Maldonado 9; 4°Grosjean 8; 5°Raikkonen 7; 6°Rosberg 6,5; 7°Kobayashi 7; 8°Hulkenberg 7; 9°Button 6; 10°Di Resta 6,5; 11°Alonso 5,5; 12°Schumacher 5; 13°Massa 5,5; 14°Senna 5; 15°Perez 5; 16°Kovalainen 10; 17°Ricciardo 5,5; 18°Vergne 5; 19°Webber 4; 20°Petrov 6; 21°De la Rosa 8; 22°Karthikeyan 6,5; 23°Pic 4; 24°Glock sv.


Per domani, si preannuncia gara trenino da super pennichella pomeridiana, a meno che decida di guidare il gruppo il buon Bernd Maylander, al secolo il pilota della Safety Car, l' unico che potrebbe ulteriormente mischiare le carte e chi si troverà davanti, a quel punto, avrà fatto il colpo grosso.
Uniche sorprese le Lotus, ma non si prevedono fughe in testa, quindi gara molto serrata, con soste anticipate ed eventuali Safety Car da sfruttare per chi è nelle retrovie.

giovedì 24 maggio 2012

PROMESSE DA MARINAI

Immagine tratta da motorsportblog.it e modificata su cartoonize.net
Ecco le prime dichiarazioni provenienti dal Principato di Monaco, sede del Gp numero 6 della F1 2012. Saranno promesse da marinai?
  • Livello 1. Pastor Maldonado. "A Monaco potremmo essere competitivi". Per la serie, dato che tutto può succedere, possibile che Venezuela Kid offra il bis. 
  • Livello 2. Sergio Perez: " A Monaco il pilota fa la differenza". Verissimo, differenza nel senso di sottrazione, Perez tirò un botto micidiale alla chicane l' anno passato in qualifica e non disputò la gara. Più differenza, nel senso di sottrazione, di quella non esiste.
  • Livello 3. Montezemolo: "Il Mondiale dipende da noi". Come dire, abbiamo la macchina più forte e solo noi possiamo perderlo. Forse è una dichiarazione del 2002. Anzi no. Mah! Beata sicurezza.
  • Livello 4. Jenson Button: "Mi piacerebbe vincere a Montecarlo". Penso che 23 colleghi in griglia la pensino uguale. Forse Karthikeyan no, ma tant'è.
  • Livello 5. Felipe Massa: "Spero che il mio Mondiale 2012 inizi a Monaco". Beh, allo stato attuale delle cose è più probabile che a Monaco il suo Mondiale finisca, piuttosto che rinasca dalle sue ceneri.
  • Livello 6. Sebastian Vettel: "Confuso dalle prestazioni altalenanti della Red Bull". Certo, perchè sulle prestazioni delle altre vetture è tutto molto chiaro no?
  • Livello 7. Ross Brawn: "Schumi tornerà sul podio". Si, senza dubbio, ma in che sport?
  • Livello 8. Bruno Senna: "Arriverà anche il mio momento". Un Senna, a Montecarlo, reduce da super bastonata multipla e carpiata da Maldonado, deve fare bene. La storia lo obbliga.
  • Livello 9. Mark Webber: "I team principali emergeranno a fine stagione". Quando il Mondiale sarà ormai lontano 100 punti. Utile.
  • Livello 10. Pedro De la Rosa: "A Montecarlo guadagneremo terreno". Qualche donazione di latifondi in vista?
  • Livello 11. Lucas Di Grassi: "A Monaco può succedere di tutto". Ok che fai il test driver Pirelli, ma renditi conto che è impossibile: 1)Vedere il suddetto Di Grassi in pista 2)Una vittoria di Massa 3)Un podio di Schumacher 4)Una partenza della Safety Car in prima fila 5)Vedere un Senna sul podio premiato dal Principe Alberto.
  • Livello 12. Pat Fry (team principal Mercedes): "Abbiamo Di Resta nel mirino". Aiuto! Dopo la tamponata epocale ultra-power di Schumi al Senna finto, si annuncia un altro autoscontro del Kaiser. Di Resta è avvertito. Si salvi chi può!