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domenica 9 novembre 2014

F1 DIARY - 18, INTERLAGOS, GARA

Immagine tratta da fia.com
Il filo conduttore di questo bel Gran Premio brasiliano è stato l'orgoglio. 
Ed è un filo che lega i grandi "bastonati" di questo 2014: Rosberg, Massa, Vettel e Raikkonen.
Nico ha battuto Lewis. In qualifica e in gara, ha amministrato e non ha fatto un errore, a differenza di Hamilton che si è girato nella foga di recuperare il gap prima della sosta ai box. Ora si gioca il jolly di Abu Dhabi: può vincere il Mondiale con una vittoria e un terzo posto del compagno di squadra. Difficile. Ma è ancora lì, Rosberg sta disputando la miglior stagione in carriera. E tiene botta a un manico globalmente riconosciuto come Hamilton.
Massa. Felipe va sul podio nella gara di casa, bissando l'altro piazzamento nella top3 di Monza. Nel corso dell'anno è stato bersagliato dalla sfortuna (al solito) e offuscato dall'escalation di Valtteri Bottas. Ma oggi è stato fortissimo, è arrivato tranquillamente terzo nonostante un penalty di 5 secondi e sbagliando box al pit stop. Chapeau.
Vettel ha fatto il Vettel per tutto il weekend. Ha tenuto dietro Ricciardo sia ieri che oggi. Ha sorpassato, ha avuto ritmo, ha spremuto al massimo la sua lattina. Il sorridente Daniel non s'è mai visto e una volta tanto le rogne tecniche han riguardato solo la sua vettura.
Kimi ha fatto il Kimi della Lotus. Una sosta in meno degli altri, magistrale gestione degli pneumatici. E si è concesso il lusso di battagliare a lungo per tenere dietro un Alonso con una quindicina di giri in meno sulle gomme. Un duello corretto, leale, malizioso. C'era l'orgoglio e l'occhietto vispo del finlandese nel resistere in una condizione di inferiorità tecnica del pneumatico. E' stato un bel vedere. Kimi non era un brocco bollito sette giorni fa, e non è un fenomeno oggi. Semplicemente alcune modifiche sull'anteriore della vettura gli han dato più fiducia alla guida. Meglio tardi che mai.
Infine, nota di merito per Jenson Button. Un vero signore, un gran pilota. E' corretto e duro nei corpo a corpo, e in queste ultime gare in cui la McLaren è progredita sta portando a casa ottimi risultati. Il 4° posto di oggi è un punto esclamativo sulla ventilata decisione della scuderia di Woking di appiedarlo e tenere l'acerbo Magnussen. Merita un volante, è un Campione del Mondo ed è una garanzia. Perchè mai gli si dovrebbe preferire il danese?

sabato 8 novembre 2014

F1 DIARY - 18, INTERLAGOS, QUALIFICHE

Immagine tratta da fia.com
Quando la pista è bella e ha fascino e storia, i piloti ci mettono qualcosa in più, e osano, ci provano.
Così è stato anche in queste qualifiche brasiliane.
Ci ha provato Rosberg, e gli è andata bene. E' stato ancora una volta più veloce in prova di Hamilton, portando il confronto a 10-7. Tutto sommato è inaspettato questo primeggiare nel giro secco del biondino, accreditato di una tacca di talento in meno rispetto a Lewis. Sarà una bella lotta, con Ham che potrà anche accontentarsi di arrivare 2° in virtù del +24 in graduatoria.
Ci ha provato Massa, senza riuscirci, spinto dalla torcida che ha fatto tremare le tribune di Interlagos. Ha finito a 2 decimi dalle super Mercedes, e per domani sogna un Gp da ricordare. Tra l'altro la sua ultima vittoria in F1 è stata proprio su questa pista, anno 2008, con quel sogno Mondiale svanito 40 secondi dopo aver tagliato il traguardo da Campione.
Ci ha provato Seb Vettel a stare davanti a Ricciardo, riuscendoci per 137 millesimi con un 6° posto a fronte di un 9° del suo sorridente antagonista sulle lattine. Ha spezzato la serie negativa di 4 qualifiche alle spalle del compagno di box. Ora resta da ripetersi in gara. Col naso all'insù pregando la pioggia, per accomiatarsi dalla Red Bull con un risultato prestigioso.
E ci ha provato persino Kimi Raikkonen a mettere le proprie ruote davanti a quelle di Nando Alonso. E' stato davanti in FP2, FP3, Q1, Q2, ma si è sciolto sul più bello. Nella manche decisiva Fernando ha trovato un bel giro, rifilandogli 122 millesimi. Una lotta appassionante. Peccato che le due Ferrari stessero lottando per la quarta e la quinta fila. Alonso scatterà 8° e Raikkonen 10°. In una pista in cui i motori Mercedes han trovato picchi di velocità di punta sui 340 kmh, la Ferrari avrà zero possibilità di sorpasso. Quindi lotterà per i punti piccoli. 
Domani? Ma speriamo in qualche scroscio di pioggia, e diciamo Rosberg primo, Ricciardo secondo e Massa terzo. Ma non giocateci su una schedina eh!

sabato 20 settembre 2014

F1 DIARY - 14, SINGAPORE, QUALIFICHE

Immagine tratta da fia.com
Ma sì, le più belle qualifiche dell'anno! Tutti vicinissimi, tre sessioni in cui Red Bull, Williams e Ferrari si sono illuse di poter defenestrare finalmente le Mercedes.
E invece no. Alla fine la griglia è sempre quella. La solita solfa.
Due Mercedes, due Red Bull, Ferrari e Williams a mischiarsi. 
Alla fine è sempre la casa di Stoccarda a portarsi a casa la prima fila. Stavolta è Hamilton a beffare Rosberg per 7 millesimi. "Damn it!" (trad. "Dannazione!") sbotta Nico via radio appena saputo di essere stato beffato. 
Soliti sorrisetti e strettine di mano di cartone a fine prove. Domani botte vere, sin dalla prima curva. Rosberg non correrà da ragioniere, e se ci sarà la possibilità, renderà la vita dura a Lewis. 
Però gli altri ci sono. Il fenomeno Ricciardo è 3° a meno di due decimi e dichiara di voler puntare al bersaglio grosso. Ha un gran ritmo gara, è da tenere sott'occhio, perchè è uno che sa gestire bene le gomme. Poi quel sorriso con i riflettori splende che manco la pubblicità del dentifricio.
Il duo Vettel-Alonso è 4° e 5°, vicini vicini, come vorrebbero le voci di mercato che tanto fanno infuriare lo spagnolo. Tanto da sgridare pubblicamente la stampa italiana. Pare sceso dalle nuvole, sei alla Ferrari baby, la pressione fa parte del gioco! Nando vuole puntare al podio. Ma se non fa mirabilie al via, sarà tosta: superare chi sta davanti è un dramma da inizio anno per la Rossa, pure attivando il Drs. Anche perchè la Red Bull può mettere le ali e la Mercedes i cavalli.
Ferrari che aveva anche un Raikkonen in palla, in pallissima, per tutte le qualifiche. Kimi e Nando finalmente separati da un soffio, come nel progetto iniziale di Domenicali: 204 millesimi per il finlandese nella Q1, 31 per lo spagnolo in Q2, e meno di un decimo anche nel primo tentativo della Q3. Poi il motore di Raikkonen ha fatto le bizze e addio secondo run. Sarà 7°, con la magra consolazione della partenza dal lato pulito della pista. Ma per la prima volta è andato veramente bene anche nelle prove. "Tutte le volte che la macchina mi dà delle buone sensazioni, capitano dei problemi", il suo amaro commento. L'importante è che il pilota dimostri, come da qualche gara a questa parte, di aver trovato il feeling giusto con la macchina e il box. Che riesca a modificare in meglio gli assetti, e che stia vicino ai tempi di Alonso. Dimostrando di non essere bollito. 
Beh chi vince domani? Classica vittoria di Ricciardo, quello la sa lunga. Anzi, doppietta Red Bull con Vettel 2°. Con il sorrisone super di Ric che convincerà il tedesco a cambiare aria. E Alonso 3° davanti a Raikkonen. Per farlo stare tranquillo e rivendicare le sue vittorie di Pirro contro Kimi alle prime interviste possibili. Alè.

martedì 9 settembre 2014

LA LOGICA DEL CALCIO PIOMBA SULLA FERRARI

Immagine tratta da formula1.ferrari.com e modificata su befunky.com
"I risultati economici di Montezemolo sono molto buoni. Ma nel caso della Ferrari un manager deve essere valutato sia per i risultati industriali che per quelli sportivi. Luca ha ottenuto risultati industriali straordinari. Sul fronte sportivo sono sei anni che non vinciamo. Abbiamo i migliori piloti, due campioni del mondo, Alonso e Raikkonen, un box super. Non possiamo partire tra il 7° e il 13° posto".
Ecco i titoli di coda messi da Marchionne, amministratore delegato di Fiat, sul rapporto tra Ferrari e Montezemolo. Che dura(va) dal 1991.
Com'è noto, Fiat detiene il 90% della Rossa di Maranello, a fronte di un 10% appartenente a Piero Ferrari. Quindi decide lei.
Quello che la banda Marchionne-Elkann non capisce è che la logica calcistica non può essere applicata alla F1. Proprio no.
Perchè di teste rosse ne sono rotolate, e pure tante. Baldisserri, Dyer, Mazzola, Costa, Domenicali, Marmorini e cosa si è risolto? Niente. Si sta sprofondando sempre più.
E ora si è chiesto lo scalpo più prestigioso. Quello di Montezemolo.
Che, per inciso, avrà sbagliato un po' negli ultimi anni (in primis a non utilizzare il diritto di veto sui regolamenti limitanti test e modifiche alla power unit), ma che non si può trattare, sportivamente parlando, come l'ultimo dei fessi incapace di ottenere risultati.
Per riorganizzare la Ferrari in pista, nel 1991, chiamando Jean Todt al suo fianco, ci mise 3 anni a vincere il primo Gp. Ma da lì in poi fu un crescendo. Arrivò il Campionissimo, Michael Schumacher. Si tenne duro nelle difficoltà e si vinse. Primo Mondiale Costruttori nel 1999, primo Piloti nel 2000. E qualcosa come 8 titoli Costruttori, 6 titoli Piloti, 118 Gran Premi vinti in 23 anni. Più altri sette Mondiali Piloti persi all'ultima gara ('97, '98 e '06 con Schumi, '99 con Irvine, '08 con Massa, '10 e '12 con Alonso).
Non stiamo parlando di noccioline. Sono risultati importanti. Riportare il Mondiale a Maranello dopo 21 anni è stata un'impresa. E in questi ultimi (funesti) sei anni, per tre volte ci si è giocati il Mondiale all'ultima corsa.
Non siamo nel calcio, che cambiando l'allenatore si ottiene la scossa e i ragazzi improvvisamente cominciano ad andare a mille.
Vediamo dominare una Mercedes che ha investito risorse ingenti nella F1 per vincere, ma che prima di riuscire a vincere con costanza è passata per 4 anni in cui è stata ridicolizzata e additata come esempio negativo.
In F1 bisogna programmare a lungo termine. E tutte le teste che sono rotolate e probabilmente rotoleranno non garantiranno risultati immediati. Ma piuttosto un'ansia da prestazione che potrà portare errori su errori, impazienza su impazienza. Per ricostruire la Gestione Sportiva ci vorrà tempo. Chiunque se ne assumerà la guida. 
La Juve degli Elkann ha dato il benservito ad Antonio Conte senza farsi troppi problemi e senza strapparsi i capelli, sottolinenando chi è a comandare. Allontanando il personaggio "scomodo" e troppo ingombrante.
E così sta accadendo in Ferrari. Gli Elkann e Marchionne stanno facendo capire chi comanda. Silurando un simbolo. Ma siamo sicuri che questa congiura ai danni di Montezemolo porterà la Ferrari subito al top? Per riorganizzare un team di F1 ci vuole esperienza nelle corse. Non logiche strettamente aziendali. Non esoneri in corsa.
Con gli esoneri in corsa, forse dopo il '96, il '97, il '98 e il '99, e un Mondiale Piloti che mancava dal '79, sarebbero stati cacciati tutti. Todt, Brawn e Schumi in primis. E addio al ciclo più vincente della Storia della F1. 

domenica 7 settembre 2014

F1 DIARY 13 - MONZA, GARA

Immagine tratta da f1grandprix.motorionline.com e modificata su befunky.com
Il dubbio o la pressione.
Hamilton parte male, Rosberg lo infila facile, Lewis alla prima curva sfila 4°. Il destino della corsa pare segnato, a favore di Nico. Ma succede l'inaspettato.
Giro 9, circa 4 secondi di vantaggio su Massa e Ham, Rosberg va lungo alla prima variante ed è costretto a fare lo slalom per tornare in pista perdendo 2 secondi e mezzo.
Giro 29. Poche tornate dopo la sosta ai box, Nico ha la leadership, con Lewis a inseguire a un secondo e spiccioli. Stesso identico errore, bloccatina leggera, lungo, slalom, rientro in pista. Dietro a Hamilton. E a 4/5 secondi ci resta per tutta la gara, senza mai avvicinarsi.
Ecco. Rosberg è stato l'unico pilota a fare l'errorino + gincana seguente, nell'arco di tutta la gara. Strano. Non voglio urlare al "gomblottoooo", ma anche il poco entusiasmo all'arrivo di Lewis è sembrato quantomeno particolare.
Oppure è un fatto di pressione. E di reggere la pressione. E sia Lewis che Nico non sono fantastici sotto questo punto di vista. Hamilton ha cannato clamorosamente la partenza, e Nico ha commesso due errori identici che gli han sfilato dalle mani una gara che poteva solo perdere. Ma i due si detestano, è palese. E ci gusteremo il duello con piacere.
Ricciardo è tra i grandi.
Nuova conferma a Monza, nonostante un 5° posto all'apparenza misero. Alla fine dominio Mercedes a parte, questo 2014 lo ricorderemo per la sua prepotentissima ascesa. 3 vittorie e oggi scrive un'altra pagina di questo sport alla voce "Finta alla Ricciardo". Due sorpassi identici, su Perez e Sua Maestà Vettel. Finta all'esterno e infilata all'interno inaspettata. Chapeau. E' un Campione. Stop. 
Vettel è sull'orlo della depressione. Ma deve capire una cosa: il compagno di box è un Fenomeno vero. E non mettere in dubbio il proprio, di valore. Ricciardo non è uno qualunque che lo sta battendo. E' un pilota speciale.
Note a margine. 
Ci si sta accanendo su Magnussen e gli si appioppano penalità come fossero acqua fresca. E' il regolamento. E ok. Però pare che quando uno tenta il sorpasso, sto regolamento dica "prego si accomodi". E alla lunga diventa noioso. Non è uno sport da damerini. Sennò negli anni '80 si sarebbe dovuta riscrivere la classifica ad ogni arrivo.
Le Ferrari. Kaputt. Alonso motore in pappa e Kimi 9°. Prima del ritiro i due viaggiavano vicini e a braccetto verso la decima posizione. Le discussioni, sentite ancora oggi post-gara sul FenomeNando e l'addormentato Kimi, in una gara dove i due sarebbero finiti appaiati, sono patetiche. Per chi se lo fosse perso, un giro prima del ritiro dello spagnolo, Raikkonen aveva superato Alonso. Il problema è un altro ed è gigantesco. La macchina è ferma. Bisogna fare squadra e lavorare. Ora la Ferrari è la quarta squadra del campionato, dopo Mercedes, Red Bull e Williams. Nessuno fa miracoli, e fare la guerra su chi è più forte tra Fernando e Kimi quando si lotta per il nono posto, è imbarazzante. Stop.

sabato 8 giugno 2013

LA BOTTA(S) DI VETTEL

Immagine tratta da f1grandprix.motorionline.com e modificata su befunky.com
Vettel nelle condizioni di pista bagnata è formidabile, la sua prima pole in F1 arrivò a Monza sotto la pioggia alla guida di una ToroRosso. E qui in Canada non fa altro che dimostrarlo.
39a pole. Ha una freddezza e una precisione incredibile. Non sbaglia una traiettoria, una curva, una gara, è infallibile.
E vede lontani alle sue spalle i rivali più immediati nelle graduatoria iridata. Una bella botta al Mondiale.
Raikkonen fa 9°, a 2 secondi, e partendo da così lontano, nella più ottimistica delle previsioni potrà puntare al podio. E poi viene pure penalizzato (assieme a Ricciardo) per non aver rispettato la colonna delle vetture all'uscita dei box. Sarà 11° al via. Nando Alonso va a confermare i dubbi che stiamo qui esprimendo da un po' di tempo: l'asturiano non è un fulmine in qualifica. Sesto, solo sesto, anche oggi. Mai in palla, mai reattivo, annacquato come la pista dell'isola di Notre-Dame in quest'ora di qualifica.
Domenicali mantiene tranquillità e sicurezza nel passo gara per domani, quando dovrebbe far bel tempo. Ma andare a prendere Vettel che già parte primo, pare una mission impossible.
Purtroppo in casa Lotus e Ferrari quando il caposquadra buca clamorosamente la qualifica, i rispettivi compagni di scuderia, fanno disastrosamente peggio.
Bum bum Grosjean, su cui già gravavano 10 posizioni di penalità in griglia, riesce a fare solamente 19°, dietro a Pic con la Caterham, per intenderci. La pressione lo sta schiacciando, pare di vedere un film già visto lo scorso anno, col francesino nato a Ginevra che invece di rinsavire dai suoi errori, cominciò a fare sempre peggio.
E Massa? Nel pallone più completo. Anche oggi è finito contro le barriere, condannato da un errore abbastanza grossolano (tocca la linea bianca di bordopista). Siamo a tre ciocchi pesanti negli ultimi due weekend. Sembra anche lui vittima di una spirale negativa. Partirà 16°, forse con l'unico obiettivo di non tirare un botto anche in gara.
Le Mercedes mangiagomme forse sì e forse no, sono le uniche guastafeste alla cavalcata annunciata di Vettel. Hamilton 2°(che conferma il feeling con la pista di Montreal) e Rosberg 4° con l'asciutto faranno capire quanto sono stati utili i 1000 km del famoso test "contestato" di Barcellona.
Infine menzione d'onore per Bottas. Valtteri Bottas da Nastola, Finlandia, classe '89, che domani partirà addirittura , confermandosi per tutte le tre sessioni di qualifica molto veloce e reattivo ad ogni minimo cambiamento climatico. Su una Williams in crisi il giovane finnico ha fatto veramente un'impresa: sono queste le condizioni climatiche che fanno uscire il vero talento dei piloti. E lui è solamente alla sua settima gara in F1. Dimostra di essere allo stesso livello di Maldonado, il suo compagno di box, uno che lento lento proprio non è.
Per domani la previsione è una gara da gambero, ma chissà mai che il maltempo possa farlo sbocciare definitivamente.

Pagelline: 1°Vettel 10, 2°Hamilton 7,5, 3°Bottas 9,5, 4°Rosberg 7, 5°Webber 6, 6°Alonso 5, 7°Vergne 8, 8°Sutil 7, 9°(11°)Raikkonen 4,5, 10°(12°)Ricciardo 6,5, 11°(9°)Hulkenberg 6, 12°(10°)Perez 6, 13°Maldonado 6, 14°Button 5, 15°Gutierrez 6, 16°Massa 4, 17°DiResta 4,5, 18°Pic 7, 19°(22°)Grosjean 4, 20°(19°)Bianchi 6, 21°(20°)Chilton 6, 22°(21°)Van der Garde 5,5.

domenica 17 marzo 2013

PREVISIONI RISPETTATE

Immagine tratta da f1grandprix.motorionline.com e modificata su befunky.com
Previsioni rispettate, sia versante meteo che versante cronometro.
La pioggia insistente che ha costretto al rinvio le qualifiche a 6 ore dal via della gara, nelle qualifiche appena conclusesi è stata lieve e ha consentito un bello spettacolo in pista.
Versante cronometro, niente di nuovo o inaspettato sotto la pioggerella australiana.
Pochi sorrisi, le lattine vanno forte. Molto forte, e probabilmente Vettel aveva ancora qualcosa nel taschino, dato che l'ultimissimo giro con le supersoft è stato abortito perchè la pole era già in cassaforte. E dietro di lui il cangurotto di casa Mark Webber. A 4 decimi.
Prima fila tutta Red Bull. Come per dire: è finita prima ancora di cominciare.
Come previsto, la Mercedes c'è e riesce a piazzare Hamilton ottimo 3°, a 6 decimi, e Rosberg 6° a 1 secondo e 1. E' un mistero come Rosberg si eclissi quando c'è da piazzare la zampata decisiva in qualifica, pimpante per Q1 e Q2, è deludente nella Q3, come spesso capitava lo scorso anno.
Le Ferrari. Benino? Bene? Male? Non si sa, il range, come qui annunciato era quello, dal 4° posto in poi. E così è stato. Massa 4° a 1 secondo precede Alonso di soli 3 millesimi. Beccare un secondino in qualifica non soddisfa nessuno, anche perchè il giro buono era su traiettoria asciutta e su pneumatici supersoft. Però poteva andar peggio.
Se il passo gara è quello mostrato nelle libere, c'è concretamente la possibilità di fare un'ottima gara, con un Massa veramente in palla. Il paulista l'anno scorso riuscì ad avvicinarsi in qualifica ad Alonso non prima dell'autunno, ma ha iniziato la stagione molto motivato e sente di avere la fortuna dalla sua. Si sa quanto conti la psicologia negli animi dei piloti brasiliani, e questa può essere una bella iniezione di fiducia per Felipe.
Lotus maluccio 7° con Kimi e 8° con Grosjean, McLaren disastrosa con Button 10° che incassa 2.9 secondi di ritardo dalla vetta e Perez naufragato 15° per colpa della scelta sbagliata dei pneumatici d'asciutto su traiettoria ancora troppo umida nella Q2.
A meno di cataclismi, Red Bull vince, Vettel può fare la sua classica gara da odioso solitario, ma Hamilton, Massa, Alonso e Webber son pronti a giocarsi gli altri due gradini del podio.

Pagelline: 1°Vettel 10, 2°Webber 9, 3°Hamilton 9, 4°Massa 8,5, 5°Alonso 6, 6°Rosberg 5,5, 7°Raikkonen 6, 8°Grosjean 6, 9°DiResta 7,5, 10°Button 6, 11°Hulkenberg 6, 12°Sutil 6, 13°Vergne 7, 14°Ricciardo 7, 15°Perez 5, 16°Bottas 6, 17°Maldonado 5, 18°Gutierrez 5,5, 19°Bianchi 7, 20°Chilton 6, 21°Van der Garde 5,5, 22°Pic 5.

Immagine tratta da sportmediaset.mediaset.it

giovedì 14 marzo 2013

IL CONCLAVE MOTORISTICO

Immagine tratta da static.guim.co.uk e modificata su befunky.com
Come consuetudine, a metà marzo, il circus della F1 si riunisce, dopo la pausa invernale, a Melbourne. Il Mondiale 2013 scalda i motori.
Sono 22 i papabili all'elezione.
Escludendo le candidature folkloristiche e poco realistiche, ecco i cardinali/piloti che entrano al conclave motoristico con buone probabilità di uscirne eletti.
Il favorito, secondo tutti, è Sebastian Vettel da Heppenheim, 25 anni. Si siede sul mezzo da battere, la Red Bull, reduce da tre trionfi consecutivi, se vincerà si chiamerà Sebastian IV.
La macchina è buona, anche se qualche dubbio nei test l'ha suscitato sulla prestazione nel giro secco, ma sui long run la Lattina volante sembra, al solito, ben messa. E' il candidato numero uno.
Nella stretta cerchia degli uomini in pole abbiamo Fernando Alonso Diaz, 32 anni da Oviedo. Alla quarta stagione sulla Rossa, concorre per diventare Fernando III. Si siede sul sedile più prestigioso, a Maranello, dopo i test, tutti sorridono e sono fiduciosi. Come non si vedeva da anni. Fa ben sperare, la vettura non sembra la più performante, ma è sicuramente vicinissima ai primi. Si dichiara il podio come obiettivo minimo della prima gara. Ambizioso.
Kimi-Matias Raikkonen, 33 anni da Espoo, si farebbe chiamare Kimi II. E' sulla Lotus, in una squadra decisamente più povera rispetto ai top-team, che, con la fantasia nel progetto riesce a produrre da un pò di anni, un mezzo decisamente competitivo.
La Lotus è la vettura più stabile, sembra sui binari, ha avuto qualche inghippo di affidabilità, ma sembra essere molto promettente.
Poi c'è il driver dai lineamenti nobili, Jenson Alexander Lyons Button, da Frome, 33 anni anche lui, è il decano per presenze, quindi tra i favoriti d'obbligo. La sua McLaren sembra bella, veloce e consistente. Lui non dovrà concedersi periodi di black-out, e dimostrare il piglio del leader. Sennò un Jenson II non lo vedremo mai.
Quinto ed ultimo papabile, il più rivoluzionario e talentuoso. Lewis Carl Davidson Hamilton da Stevenage, 28 anni. Anche lui aspira a salire al soglio motoristico per la seconda volta, per esser chiamato Lewis II. Ma ha lasciato la sua famiglia, dove si è formato sin da bimbo, per passare alla Mercedes, la casa tedesca in crisi nera di risultati. In inverno è stata la sorpresa dei test, ha stampato dei temponi spesso e volentieri, e giurano a Brackley di aver risolto il problema dell'usura eccessiva delle gomme. Favorito o bufala? Non ci saranno vie di mezzo.
Questi sono i favoriti, ma occhio agli outsider, qualora le fumate delle prime gare dovessero essere nere, ecco allora spuntare il pilota decano (per età) Mark Webber dall'Australia, sostenuto dalla Red Bull, o la sorpresa del giovane messicano Sergio Perez Mendoza dal Messico, che trova il sostegno della McLaren, il tedesco Nico Rosberg, desideroso di scrollarsi da dosso la nomea di eterno incompiuto, sulla Mercedes. Tutti in cerca della prima corona iridata.
Poi al capitolo, impossibili e casinisti, troviamo Pastor Rafael Maldonado Motta, dal Venezuela su Williams e Romain Grosjean dalla Francia, su Lotus. Se vincessero loro, si che sarebbe una vera rivoluzione.
Ah, e poi c'è l'eterno secondo. Seconda guida della Ferrari, secondo di Schumacher e di Alonso. Felipe Massa 31 anni da San Paolo, si è bruciato l'occasione più importante per un solo punto, nel 2008. Raramente il conclave motoristico eleggerà un pilota sudamericano, non più giovane, che per un solo punto già non è stato eletto nell'anno di Lewis I. 
Difficile, ma non è impossibile. Dal conclave si sa, le sorprese sono dietro l'angolo.
Immagine tratta da www.1e2.it

sabato 9 giugno 2012

I PIU' FORTI

Immagine tratta da f1passion.it e modificata su cartoonize.net
Dai, basta. Basta 6 diversi su 6, basta Maldonado, Webber, Button, Rosberg e compagnia cantante. I più forti sono loro.
Il Mondiale è affar loro. Finalmente si capisce qualcosa. Sebastian, Fernando e Lewis. Hanno degli sprazzi di classe assoluta, una testa che gli permette di fornire prestazioni di assoluta regolarità.
La foschia si è diradata, ed anche se sono solamente le prove, c'è un segnale forte e chiaro.
Red Bull, McLaren, Ferrari. Ci sono sempre e regolarmente sul podio. I loro alfieri di punta sono Vettel, Hamilton, Alonso. I loro compagni di box arrancano, chi assolutamente discontinuo, a volte fenomeno ed a volte non ci si accorge neppure che è in pista (Webber),chi in confusione assoluta da qualche mese (Button) e che è tornato in versione paracarro, chi in crisi da anni (Massa), che vede la premiazione del podio solo in tv da un paio di anni.
Vettel fa primo, noncurante di reclami in settimana (sui buchi sul fondo della vettura), e di giornata (prima delle qualifiche la FIA ha dichiarato illegali i fori dei portamozzi anteriori), e piazza un giro strepitoso. Basta che alla lattina si tappino i buchi, che mette le ali. Discutibile.
Pronostico per la gara
Hamilton, grande favorito ad ogni Gp, conferma la sua regolarità e fa secondo, e punta il mirino sul passo gara per la prima, sospirata, vittoria, anche se prende 3 decimini dal buon Sebastian. Alonso fa sempre il massimo, terzo, vista podio, pronto a scattare a molla in partenza e assolutamente deciso a restare sul podio virtuale da cui parte.
Tutto il resto è noia. Sì, bravino Webber quarto, sì Rosberg è regolare è quinto, ma gli manca sempre quel quid per fare il giro della vita, poi Massa va benino, è sesto, ma è gradini sotto il team-mate. Le Lotus si stanno sciogliendo al sole, Grosjean settimo e Raikkonen dodicesimo, che sta perdendo la bussola. Annegano Button, decimo, Schumacher nono, stavolta alle prese con la squadra che lo manda fuori a prendere la bandiera a scacchi senza poter fare il giro buono.
Ah, Maldonado dopo aver baciato la coppa della vittoria, sono oramai 2 Gp che bacia muri e macchine altrui, 17esimo. 
E lui ha vinto. 
Possibile? E' successo davvero?


Pagelline: 1°Vettel 10; 2°Hamilton 8; 3°Alonso 8; 4°Webber 7; 5°Rosberg 6,5; 6°Massa 6,5; 7°Grosjean 6; 8°Di Resta 8; 9°Schumacher sv; 10°Button 5; 11°Kobayashi 6,5; 12°Raikkonen 5; 13°Hulkenberg 5,5; 14°Ricciardo 6,5; 15°Perez 5; 16°Senna 5; 17°Maldonado 4; 18°Kovalainen 6,5; 19°Petrov 6,5; 20°Vergne 4; 21°De la Rosa 8; 22°Glock 5,5; 23°Pic 5,5; 24°Karthikeyan 4,5.


Immagine tratta da F1passion.it e modificata su cartoonize.net
Ps. Tutti attendevano Schumacher dopo la pole a Montecarlo, e dopo la sterminata cabala del 7 (che oltre alla 7a gara della stagione, al numero 7 sulla vettura, ai 7 mondiali, al 7° mondiale conquistato nella 700a gara della storia della F1, ai 43 anni che sono 4+3 cioè 7, alle 7 vittorie a Montreal, ha sommato il 7° posto nelle libere 2 di ieri e nelle libere 3 di questa mattina).
Ma troppa attesa ha fatto attendere troppo il team che lo ha spedito in pista troppo in ritardo e dopo il giro di lancio ha preso la bandiera a scacchi che gli ha impedito di fare il giro d' attacco. Il tempo della Q2 l' avrebbe allineato al livello del 5° posto.
E accortosi di non poter fare l' ultimo tentativo, classico gesto di stizza.
Il pilota non è cotto, ha motivazioni, ma ha una sorte avversa addosso incredibile.
Il risultato arriverà, troppa sfortuna e coincidenze negative sfociano sempre in una fortuna inaspettata. Per forza.
Dai, Schumi!

lunedì 28 maggio 2012

CRONACA PRINCIPESCA

Immagine tratta da f1grandprix.motorionline.com e modificata su cartoonize.net
Nel Principato di Monaco, più che in ogni altro circuito del Mondiale di Formula Uno, chi parte in pole è facile che resti in prima posizione sino a fine corsa. Anche la corsa del 2012 non smentisce questa verità. Webber parte primo ed arriva primo, Rosberg da secondo resta secondo. Impresa dunque di Fernando Alonso che da quarto scala a terzo grazie ad un sorpasso ai box ai danni di Lewis Hamilton, e quarto posto per Vettel, che rimonta 5 posizioni rispetto allo start -ma scegliere di non girare in Q3 è stato un errore enorme- grazie all' autoscontro firmato Grosjean inscenato alla curva uno, e ad una tattica di gara (intesa come scelta dei pneumatici inversa rispetto agli opponenti) che a metà gara lo erge primo in solitaria sino all' obbligata sosta ai box.
Segni di vita da Massa, nella scia del trenino di testa sino alla fine.
Formichina-Hamilton sta cominciando a patire di raccogliere punticini su punticini castrando il suo talento e la sua proverbiale foga agonistica. 
Nella confusione più assoluta Raikkonen, nono mai in palla per tutto il weekend, Button che ha totalmente perso la bussola degli assetti e Grosjean al quarto autoscontro su sei in questa stagione. Capitolo a parte per Maldonado, che da Principe si ritrasforma in ranocchio pasticcione, per lui la gara dura pochi metri prima di baciare un muretto e coinvolgere il povero nonno De la Rosa.
In questo Mondiale irregolare viene premiata, dunque la regolarità, e allora Alonso guida a 76, Vettel e Webber a 73, Hamilton a 63, Rosberg a 59.
Infine, chi pare in gran forma e in rimonta sono Red Bull, Mercedes e Ferrari, mentre la Mc Laren ha perso la sua costanza di competitività di inizio stagione, ma come abbiamo imparato, mai dire mai.
Pagelline della gara: 1°Webber 9,5; 2°Rosberg 8, 3°Alonso 8,5; 4°Vettel 6; 5°Hamilton 5; 6°Massa 7; 7°Di Resta 8; 8°Hulkenberg 7; 9°Raikkonen 4,5; 10°Senna 6; 11°Perez 5; 12°Vergne 7,5, 13°Kovalainen 8; 14°Glock 6; 15°Karthikeyan 4; RIT.Button 4; RIT.Ricciardo 5; RIT.Pic 6; RIT.Schumacher 8; RIT.Petrov 5,5; RIT.Kobayashi 6; RIT.De la Rosa 7; RIT. Maldonado 4; RIT.Grosjean 3,5.

sabato 26 maggio 2012

QUASI 6 SU 6

Immagine tratta da f1grandprix.motorionline.come modificata su cartoonize.net
Benvenuti alla roulette di Montecarlo della F1 2012.
Qualifiche tra le più emozionanti degli ultimi anni, sette-otto vetture in odore di possibile pole position in Q3, e chi la spunta? Schumacher! Anzi no, Webber!
Per la seconda volta in questa stagione molto particolare, chi fa il miglior tempo il sabato non sarà chi partirà davanti a tutti. Mago Bernie arriva a tutto pur di dar interesse e spettacolo.
Se Hamilton era stato retrocesso ultimo per aver avuto un bicchiere di benzina nei serbatoi nel giro buono in Spagna, qui Schumacher deve scontare le 5 posizioni di penalità inflittegli per il botto nel retro di Senna finto.
Dunque salta in prima posizione il canguro Webber, inaspettatamente, seguito dal sornione Rosberg, sempre incisivo nel Principato.
Terzo formichina 2012-Hamilton, sempre e comunque tra i primi, sempre più costante e meno guizzante (ahimè, ma è così che va quest'anno per star davanti), quarto scatterà Grosjean, che nel giro buono ha dato la sensazione di aver lasciato qua e là qualche decimo prezioso.
Quinto Alonso, consistente come sempre, settimo Massa, che in Q3 peggiora il tempone di Q2, ma dà finalmente l' idea di esserci.
Detto di nonno Schumi retrocesso sesto, ottavo un opaco Raikkonen, Maldonado fa nono ma viene spedito diciannovesimo dai commissari per un atto di bullismo nelle terze libere su Perez, e sale quindi 9° Vettel, che inspiegabilmente non gira nella Q3, chissà mai per quale astrusa tattica.
Per domani, la roulette si fermerà sulla pioggia probabilmente, quindi, porte aperte all' inaspettato, papabili vincitori un pò tutti, da Webber a Rosberg, Hamilton, Grosjean, nonno Schumi, ma occhio a specialisti del bagnato Vettel, Raikkonen e Button (disastroso 13°).
Sull' asciutto sarà determinante la prima curva.
Insomma, probabile il 6° su 6 Gp, ma chi?

Pagelline: 1°(6°)Schumacher 10; 2°(1°)Webber 9; 3°(2°)Rosberg 7,5; 4°(3°)Hamilton 6,5; 5°(4°)Grosjean 6,5; 6°(5°)Alonso 6; 7°Massa 6,5; 8°Raikkonen 5; 9°(19°)Maldonado 6; 10°(9°)Vettel 6; 11°(10°)Hulkenberg 6,5; 12°(11°)Kobayashi 6; 13°(12°)Button 4; 14°(13°)Senna 5; 15°(14°)Di Resta 5; 16°(15°)Ricciardo 6; 17°(16°)Vergne 5; 18°(17°)Kovalainen 6,5; 19°(18°)Petrov 6; 20°Glock 6; 21°De la Rosa 7,5; 22°Pic 6; 23° Kathikeyan 5; 24° Perez 5.

giovedì 24 maggio 2012

PROMESSE DA MARINAI

Immagine tratta da motorsportblog.it e modificata su cartoonize.net
Ecco le prime dichiarazioni provenienti dal Principato di Monaco, sede del Gp numero 6 della F1 2012. Saranno promesse da marinai?
  • Livello 1. Pastor Maldonado. "A Monaco potremmo essere competitivi". Per la serie, dato che tutto può succedere, possibile che Venezuela Kid offra il bis. 
  • Livello 2. Sergio Perez: " A Monaco il pilota fa la differenza". Verissimo, differenza nel senso di sottrazione, Perez tirò un botto micidiale alla chicane l' anno passato in qualifica e non disputò la gara. Più differenza, nel senso di sottrazione, di quella non esiste.
  • Livello 3. Montezemolo: "Il Mondiale dipende da noi". Come dire, abbiamo la macchina più forte e solo noi possiamo perderlo. Forse è una dichiarazione del 2002. Anzi no. Mah! Beata sicurezza.
  • Livello 4. Jenson Button: "Mi piacerebbe vincere a Montecarlo". Penso che 23 colleghi in griglia la pensino uguale. Forse Karthikeyan no, ma tant'è.
  • Livello 5. Felipe Massa: "Spero che il mio Mondiale 2012 inizi a Monaco". Beh, allo stato attuale delle cose è più probabile che a Monaco il suo Mondiale finisca, piuttosto che rinasca dalle sue ceneri.
  • Livello 6. Sebastian Vettel: "Confuso dalle prestazioni altalenanti della Red Bull". Certo, perchè sulle prestazioni delle altre vetture è tutto molto chiaro no?
  • Livello 7. Ross Brawn: "Schumi tornerà sul podio". Si, senza dubbio, ma in che sport?
  • Livello 8. Bruno Senna: "Arriverà anche il mio momento". Un Senna, a Montecarlo, reduce da super bastonata multipla e carpiata da Maldonado, deve fare bene. La storia lo obbliga.
  • Livello 9. Mark Webber: "I team principali emergeranno a fine stagione". Quando il Mondiale sarà ormai lontano 100 punti. Utile.
  • Livello 10. Pedro De la Rosa: "A Montecarlo guadagneremo terreno". Qualche donazione di latifondi in vista?
  • Livello 11. Lucas Di Grassi: "A Monaco può succedere di tutto". Ok che fai il test driver Pirelli, ma renditi conto che è impossibile: 1)Vedere il suddetto Di Grassi in pista 2)Una vittoria di Massa 3)Un podio di Schumacher 4)Una partenza della Safety Car in prima fila 5)Vedere un Senna sul podio premiato dal Principe Alberto.
  • Livello 12. Pat Fry (team principal Mercedes): "Abbiamo Di Resta nel mirino". Aiuto! Dopo la tamponata epocale ultra-power di Schumi al Senna finto, si annuncia un altro autoscontro del Kaiser. Di Resta è avvertito. Si salvi chi può!

venerdì 11 maggio 2012

PREVISIONI SPAGNOLEGGIANTI OLE'


Immagine tratta da tuttoblogsport.wordpress.com e modificata su cartoonize.net
Prime sessioni di prove libere sul circuito di Barcellona per la F1, in una giornata come al solito difficilmente decifrabile, stacca il miglior tempo Jenson Button su McLaren, davanti a Vettel (a 0.1), Rosberg (a 0.3), Hamilton, Raikkonen, Grosjean (a 0.5), Schumacher 8°, Massa 11°, Alonso 14°. Le vetture per la maggior parte hanno proseguito i test svolti sul Mugello nello scorso week-end, portando sulla pista catalana le novità in materia di scarichi, ali, f-duct e chi più ne ha più ne metta.
Negli ultimi 2 anni le qualifiche in Spagna hanno segnato un monologo Red Bull, con le vetture che occupavano entrambe la prima fila, Curioso che sia nel 2011 e nel 2010, la cinquina in qualifica sia rimasta identica: Vettel, Webber, Hamilton, Alonso, Button. Con la prima delle Red Bull che regalava alla prima delle inseguitrici un distacchino niente male di 1 secondo.
Favorito per la pole dunque piazziamo Vettel, forte della vittoria in Bahrain, ma a ruota Hamilton e direi Rosberg, con la Mercedes che è sempre un' incognita, specie sul giro secco, assieme a Raikkonen, anche se in Lotus si potrebbe lavorare in ottica Gp come successo nell' ultima corsa.
Per la Ferrari, sarà dura per Massa entrare in Q3, perchè Red Bull, McLaren, Mercedes e Lotus e Alonso dovrebbero monopolizzare le prime 9 posizioni. Alonso, sfruttando il gran premio di casa e le novità portate da Maranello potrebbe avere un range (ottimistico) tra 5° e 8°.
Citazione d' obbligo per Schumacher, che intraprende in solitaria la crociata contro le Pirelli, stavolta definite come delle uova su cui guidare. Nessuno lo segue in questa battaglia, che rischia di ritorcersi contro il Kaiser, specie se la sfiga gli si pianterà sopra come la nuvoletta di Fantozzi anche in questo fine settimana. Dato l' andazzo beccherà una foratura tra qualifiche e primi 3 giri in gara. 
Però dice di avere una macchina da podio. E' ora di farlo sto benedetto podio.

PS. Schumacher-Ferrari, il primo salto sul podio arrivò qui. Anno di grazia 1996. Diluvio universale, vittoria clamorosa per distacco di Schumi sulle Williams di Villeneuve Jacques 3a e la Benetton di Alesi 2a, qualcosa come 45 secondi. Una Ferrari che sembrava un mix tra un catamarano e una vasca da bagno. Un tuffo nei ricordi. Di 16 anni fa. 16.

lunedì 23 aprile 2012

IL RE (NAULT) DEL BAHRAIN

Il Gp: la restaurazione targata Vettel-Red Bull iniziata in prova è proseguita in gara, impeccabile gran premio del Campione del Mondo in carica, che senza troppa fatica, riesce a tagliare per primo il traguardo e a portarsi in cima alla graduatoria iridata con 4 punti di vantaggio su Hamilton.
A completare la festa del podio, un redivivo Kimi Raikkonen e Romain Grosjean, entrambi griffati Lotus, le vere sorprese del weekend del Bahrain, dato che a metà gara il finlandese, partito 11°, ha persino provato il sorpasso decisivo su Vettel, senza riuscirci.
Disastro Mc Laren, con Button costretto al ritiro e Hamilton costretto in ottava posizione per demerito dei meccanici del team. Il regolare Webber chiude quarto, mentre Rosberg in versione videogame impunito sbatte fuori pista prima Hamilton e poi Alonso, e si regala una 5a posizione abbastanza soddisfacente. Ottimo sesto Di Resta, e buon catenaccio alonsista, settimo, con Massa nono, finalmente aggressivo e con il compagno di squadra ad una distanza ragionevole.
Decimo Schumacher che porta ai punti la sua Mercedes, partita 22esima per una penalizzazione sulla griglia.


Classifica iridata: 53Vettel, 49Hamilton, 48Webber, 43Button, 43Alonso, 35Rosberg, 34Raikkonen. 101RedBull, 92McLaren, 57Lotus, 45Ferrari, 37Mercedes.


Voti: 1°Vettel 10; 2°Raikkonen 9,5; 3°Grosjean 8,5; 4°Webber 6,5; 5°Rosberg 6; 6°DiResta 9; 7°Alonso 6,5; 8°Hamilton 6; 9°Massa 6,5; 10°Schumacher 6,5; 11°Perez 6; 12°Hulkenberg 6; 13°Kobayashi 6; 14°Vergne 6; 15°Ricciardo 5; 16°Petrov 6,5; 17°Kovalainen 6; 18°Button 5; 19°Glock 6; 20°De la Rosa 6; 21°Karthikeyan 5; RIT. Senna 6; RIT. Maldonado 6; RIT. Pic 6.


Considerazioni: siamo a 8 piloti sul podio, 4 vincitori di 4 scuderie diverse in 4 gare. E' un minestrone. Oggi 4 motori Renault nei primi 4 posti, in Cina 3 Mercedes nei 3, in Malesia 2 Ferrari nei 2, in Australia altri 2 Mercedes primo e terzo. Tutte coincidenze strane, particolari. La sensazione è che un pò tutti questi team, se riescono a mettere le proprie ruote davanti agli altri, possono dare il ritmo alla corsa. Importante dunque trovarsi davanti, non trovar traffico e aver pista libera. Censurabile, oggi, la difesa di Rosberg, che andava penalizzato, così come i box McLaren che inanellano errori in ogni gara, se Hamilton non è primo in classifica è per colpa loro. Il dominio Red Bull sarà merito degli scarichi spostati all' esterno in questa gara da Newey, o siamo al solito giochino delle gomme e della temperatura?
A questo punto speriamo sia merito degli pneumatici per evitare di ristabilire la monotonia lattina del 2011. Con molte scuderie che preparano importanti modifiche e versioni B della monoposto per il Gp di Spagna, sarà interessante vedere le nuove gerarchie in terra iberica.

domenica 15 aprile 2012

GIALLO MERCEDES


Shangai, Cina, vince Rosberg. Primo alloro in carriera. Prima vittoria dal 1955 della Mercedes come costruttore.
Tantissimi gialli in Cina.
Giallo 1: il casco di Rosberg, velocissimo in prova, velocissimo in gara, lucido, impeccabile, elegante. Meritata prima vittoria in carriera.
Giallo 2: la Mercedes doveva mangiarsi le gomme come fosse gialla groviera svizzera e invece si dimostra la vettura più performante e addirittura la più gentile con gli pneumatici. In 2 settimane  è cambiato tutto. Com'è possibile?
Giallo 3: Michael Schumacher ha avuto gran parte della sua carriera sormontata da una grossa stella gialla della buonasorte. Ma dov'è finita da quando è tornato in F1? Stavolta a rubargli il podio è uno sciagurato meccanico con i guanti gialli che non fa in tempo ad avvitare per bene il dado dell' anteriore destra.
Giallo 4: Perchè in questa stagione Sebastian Vettel viene messo dietro senza grossi sforzi dal casco giallo di Mark Webber, che l' anno passato lo vedeva solo nei box e mai in pista?
Giallo 5: la Lotus giallo-nera di Kimi Raikkonen ha tenuto x 3/4 gara, ma poi le sue gomme si sono squagliate, battendo in un giro il record di sorpassi subiti. Si è ritrovato da secondo a quattordicesimo dietro Massa, neanche fosse un videogioco, nel giro di pochi minuti. Perchè non fermarsi a cambiarle? Magari qualche punticino ci usciva.
Giallo 6: forse forse forse Bruno Senna e il suo casco giallo e blu come lo zio, sono degni di rispetto e non di diffidenza? Dopo il secondo ottimo piazzamento a punti davanti al compagno di box, è lecito pensarlo.
Giallo 7: tre gare tre vincitori diversi. Ma in testa al mondiale c'è quel casco giallo di Lewis Hamilton, sempre più bravo scolaretto che discolo casinista come l' anno passato, più giallo di questo non ce n'è!
Giallo 8: col mio bellissimo grafico a torta ho in pratica preso il podio, i 3 indicati favoriti son saliti alle premiazioni. Ma perchè non ho giocato una schedina alla Snai?
Giallo 9: come la posizione di Alonso, che si impegna e si sbatte, ma parte nono e arriva nono. Il divario in gara non è così netto e senza appello come in prova. Come mai?


Voti: 1°Rosberg 10; 2°Button 7,5; 3°Hamilton 7; 4°Webber 7; 5°Vettel 5; 6°Grosjean 6; 7°Senna 6,5; 8°Maldonado 6; 9°Alonso 6; 10°Kobayashi 5,5; 11°Perez 6; 12°Di Resta 5,5; 13°Massa 6; 14°Raikkonen 6; 15°Hulkenberg 5; 16°Vergne 6; 17°Ricciardo 5,5; 18°Petrov 6; 19°Glock 6; 20°Pic 6; 21°De la Rosa 6; 22°Karthikeyan 5; 23°Kovalainen 6; RIT M.Schumacher 6.


Giallo 10: ma è possibile che questo livellamento di prestazioni in generale, e da una gara all' altra, sia dovuto all' adattamento degli pneumatici più o meno migliore rispetto a questa o quella vettura? Non si capisce molto. La Mc Laren sembra la vettura più costante, ma ne siamo proprio sicuri?

sabato 14 aprile 2012

CIN CIN D' ARGENTO


E' scoccata l' ora anche della Mercedes, alla prima pole dal suo ritorno in F1, grazie a un fenomenale giro di Nico Rosberg, che centra la sua prima pole in 110 apparizioni.
Il distacco inflitto ai primi avversari è stato di oltre mezzo secondo.
In più, la penalizzazione di Hamilton, fa avanzare Michael Schumacher in seconda posizione (miglior risultato per il tedesco dal suo ritorno), per una fila tutta griffata frecce d' argento.
La seconda fila è ancor più sorprendente, con Kobayashi e Raikkonen, che si candidano ad essere gli outsider in una gara con la griglia sottosopra.
Infatti i soliti noti, i "big", sono defilati: posizione 5 per un poco incisivo Button, la 6 per Webber, per la terza volta in qualifica davanti a Vettel, la 7 per Hamilton causa penalizzazione, la 9 per un Alonso sempre senza sbavature, la 11 per Vettel sempre più in crisi di risultati e la 12 per Massa, più convincente rispetto alle ultime apparizioni.
Per la gara, incognita meteo, con la pioggia che potrebbe bagnare l' inizio gara. Le Mercedes non hanno il ruolo delle favorite, poichè distruggono gli pneumatici, bisognerà vedere come sarà il degrado sulla lunga distanza. Se la bacchetta magica di Ross Brawn ha operato bene, sono le lepri da raggiungere, altrimenti saranno delle tartarughe facilmente attaccabili.
Occhio ad eventuali strategie a soli 2 pit stop della Sauber di Kobayashi o Raikkonen, che potrebbero puntare al colpo grosso del podio.
Ma Button ed Hamilton sembrano i più consistenti in configurazione gara e riuscire a vincere a mani basse non sembra un' utopia.
Le Red Bull sembrano in grossa difficoltà e il podio è il massimo risultato a cui aspirare, dato il traffico davanti. La Ferrari correrà in difesa, facendo catenaccio e pregherà per una gara bagnata e incerta, per poter raccimolare qualche punto importante in attesa di tempi migliori.


I voti: 1°Rosberg 10; 2°Schumacher 7; 3°Kobayashi 8; 4°Raikkonen 8; 5°Button 5,5; 6°Webber 6;  7°Hamilton 6,5; 8°Perez 6; 9°Alonso 6; 10°Grosjean 5,5; 11°Vettel 5; 12°Massa 6; 13°Maldonado 6; 14°Senna 6; 15°Di Resta 5,5; 16°Hulkenberg 4,5; 17°Ricciardo 5,5; 18°Vergne 4,5; 19°Kovalainen 6,5; 20°Petrov 6; 21°Glock 6; 22°Pic 6; 23° De la Rosa 6; 24°Karthikeyan 5.


PRONOSTICO:



venerdì 13 aprile 2012

DALLA CINA CON FURORE


Dalle prove libere del Gran Premio della Cina, disputate stamattina emerge che (ovviamente sempre dal mio comodo letto d' osservazione):

-il rettilineo di 1.2 km di Shangai favorisce la Mercedes, che trae grandi vantaggi dall' utilizzo del binomio DRS-F-Duct in qualifica, occhio dunque a Schumacher e Rosberg, almeno in ottica griglia di partenza, perchè in gara i noti problemi di consumo-pneumatici della stella a tre punte la rendono un' incognita.
-la Mc Laren è spuntata, nel senso senza la punta di diamante per la ricerca della pole, infatti Hamilton è penalizzato di 5 posizioni per la sostituzione del cambio. Ma resta a quanto visto la macchina da battere, potenzialmente da doppietta in prova e gara.
-la Red Bull si candida a sfidante principale del duo Button-Hamilton, Vettel sembra in palla e pronto a cogliere finalmente un risultato degno del suo status di bi-campione del mondo.
-la Ferrari (Alonso) si conferma convalescente di lusso, corre in difesa e continua a fare la danza della pioggia. Il suo livello è quello di Sauber, Force India e Lotus a quanto pare. Massa invece conferma enormi difficoltà, e risultati pessimi in termini di prove di velocità sul giro secco e di long-run. 
-si candidano al ruolo di sorprese Force India e, nuovamente SauberUn pochino sembrano appannate le Lotus e le WilliamsLa Toro Rosso galleggia nella sua metà classifica tendente verso l' alto. Caterham, Marussia e Hrt chiudono il trenino, come al solito.

Pronostico per le prove: 40%Button, 25%Rosberg, 20%Schumacher, 15%Vettel, 0%Hamilton.

Ps. Amarcord. Cina 2006 fu l' ultima vittoria in Formula Uno di Michael Schumacher, chissà che 6 anni dopo, sia la volta buona, quantomeno, per un podio.

mercoledì 28 marzo 2012

IL PESO DI MASSA O UNA MASSA DI PESOS?


Il recente Gran Premio della Malesia ha contribuito ad ingigantire la ridda di voci attorno a Felipe Massa ed una sua possibile sostituzione a stagione in corso, colpevole di un 2010 e 2011 sottotono e un inizio 2012 addirittura disastroso.
Non ci sono giustificazioni se dopo due appuntamenti iridati il tuo compagno di box è in testa al mondiale con 35 punti e tu sei miseramente a 0, con un palmares che conta un 15esimo posto in Malesia ed un ritiro quando ti trovavi fuori dalla zona punti.
Se a questo aggiungiamo che nella scorsa stagione le sue migliori prestazioni in gara son stati sei quinti posti, ci rendiamo conto che il buon Felipe proprio non riesce a regalare più prestazioni all' altezza del team di Maranello.
Per trovare l' ultimo podio dobbiamo risalire alla Corea 2010, è chiaro che la situazione è critica.
Eppure parliamo di un pilota che ha i numeri dalla sua parte: 11 vittorie, 15 pole position, 33 podi, 14 giri veloci in gara. Nel 2008 Campione del Mondo sino a 3 curve dalla fine.
Ed è proprio quel 2 Novembre 2008 in cui muoiono i sogni iridati del brasiliano per il sorpasso in extremis di Hamilton sulla Toyota-bradipo di Glock, che segna uno dei tre punti di svolta, in negativo, del driver di San Paolo.
Infatti il Gp di Interlagos 2008 è l' ultima vittoria in carriera di Massa, che si ritrova a chiudere il mondiale in seconda posizione ad 1 solo punto dall' anglo-caraibico. E' uno dei punti di svolta della carriera, Massa liberatosi dell' ingombrante presenza di Michael Schumacher, nel 2007 si gioca il ruolo di prima guida con Raikkonen, con quest' ultimo che la spunta diventando campione all' ultima gara, ma nel 2008 ha la meglio sul discontinuo finlandese e si merita i galloni di prima guida. Dopo aver sfiorato il mondiale, affronta il 2009 con l' ambizione di riprovarci.
Ma il 2009 è l' anno delle Brawn Gp, e la Ferrari produce una monoposto non competitiva, ed arriva, dopo il buon podio della Germania, la maledetta molla dell' Ungheria. 26 Luglio 2009. Il brasiliano è vittima della molla del connazionale Barrichello, che lo colpisce sul casco. Il pilota riesce a riprendersi dall' infortunio e dopo una lunga convalescenza, nel 2010 è pronto a scendere nell' abitacolo della sua Rossa.
Secondo punto di svolta: la Ferrari ingaggia l' ingombrante Alonso, e deve scegliere chi affiancargli tra il Campione 2007 Kimi Raikkonen e il convalescente Felipe Massa.
La Ferrari opta per pagare un' esosa buonuscita al finnico pur di confermare Felipe, a cui è legata da un rapporto pluriennale (sin dagli esordi del 2001 in Sauber e dal 2003 dapprima come collaudatore e due stagioni dopo come pilota ufficiale) e per preservare la propria immagine, data l' impossibilità di mettere alla porta un pilota dopo un incidente così grave.
Ma il Felipe Massa che torna nel 2010 è diverso, e chiude con due secondi posti e un sesto posto nel mondiale, subisce oltremodo il compagno Alonso e non riesce quasi mai ad essere un uomo squadra.
Terzo punto di svolta: 6 Febbraio 2011, Robert Kubica, alfiere della Lotus, rimane ferito in un gravissimo incidente rallystico che lo costringe tuttora ad una lunghissima riabilitazione.
Da più parti il pilota polacco è considerato il favorito al sedile del brasiliano nella stagione successiva, ma Kubica, grande amico di Alonso, si salva per miracolo, e ad oggi non sa ancora quando potrà riprendere a guidare una monoposto di F1. Nel 2011 Massa arriva sesto nel mondiale ad una siderale distanza di oltre 100 punti da Alonso. Più per mancanza di alternative che per i risultati dunque, Massa affronta anche il 2012 come driver Ferrari. Le uniche alternative sarebbero i piloti del Ferrari Driver Accademy, con Sergio Perez e Jules Bianchi sugli scudi, ma sono ancora acerbi.
Inoltre Massa ha una positiva rendita per l' immagine Fiat in Sud America.
Ma al Gp della Malesia accade qualcosa che spariglia le carte: l' esplosione del giovane messicano Perez, che sfiora la vittoria sotto le condizioni meteo incerte, con la modesta Sauber. Massa annaspa, Perez brilla.
Perez è giovane, aggressivo, affamato, talentuoso, è sostenuto economicamente dai pesos di Carlos Slim, messicano, tra gli uomini più ricchi del mondo.
Non gli manca niente.
Siamo alle sliding doors, Massa diventa un peso, la massa di pesos di Perez un' alternativa allettante.
Le occasioni per Felipe diminuiscono sempre più, e la figura di Perez è sempre più minacciosa alle sue spalle.
11 vittorie, 15 pole position, 33 podi, 14 giri veloci: sono un anno e mezzo che Massa non rinverdisce questi dati. Ma sono dati importanti, che non possono esser svaniti per una sorpasso su Glock, una molla o una demoralizzazione.
Ci sono ancora 18 occasioni per dimostrare chi è stato per la Rossa Felipe Massa, anche con una vettura non all' altezza, anche con il fiato di Perez sul collo, che con tutto il rispetto, non è ancora nè Schumacher nè Raikkonen, ai quali Massa è riuscito a dar la paga numerose volte in qualifica e un pò meno in gara. 
Massa non era un fermo, non era un peso.
Sta a lui, perchè questa sua copia sbiadita faticherà a trovare un sedile in F1 nel 2013, e quei dati lo meriterebbero.
Qualunque opinione si abbia di lui, sono dati oggettivi, che a 30 anni, non dicono che sei un fermo o sei finito.