mercoledì 28 marzo 2012

IL PESO DI MASSA O UNA MASSA DI PESOS?


Il recente Gran Premio della Malesia ha contribuito ad ingigantire la ridda di voci attorno a Felipe Massa ed una sua possibile sostituzione a stagione in corso, colpevole di un 2010 e 2011 sottotono e un inizio 2012 addirittura disastroso.
Non ci sono giustificazioni se dopo due appuntamenti iridati il tuo compagno di box è in testa al mondiale con 35 punti e tu sei miseramente a 0, con un palmares che conta un 15esimo posto in Malesia ed un ritiro quando ti trovavi fuori dalla zona punti.
Se a questo aggiungiamo che nella scorsa stagione le sue migliori prestazioni in gara son stati sei quinti posti, ci rendiamo conto che il buon Felipe proprio non riesce a regalare più prestazioni all' altezza del team di Maranello.
Per trovare l' ultimo podio dobbiamo risalire alla Corea 2010, è chiaro che la situazione è critica.
Eppure parliamo di un pilota che ha i numeri dalla sua parte: 11 vittorie, 15 pole position, 33 podi, 14 giri veloci in gara. Nel 2008 Campione del Mondo sino a 3 curve dalla fine.
Ed è proprio quel 2 Novembre 2008 in cui muoiono i sogni iridati del brasiliano per il sorpasso in extremis di Hamilton sulla Toyota-bradipo di Glock, che segna uno dei tre punti di svolta, in negativo, del driver di San Paolo.
Infatti il Gp di Interlagos 2008 è l' ultima vittoria in carriera di Massa, che si ritrova a chiudere il mondiale in seconda posizione ad 1 solo punto dall' anglo-caraibico. E' uno dei punti di svolta della carriera, Massa liberatosi dell' ingombrante presenza di Michael Schumacher, nel 2007 si gioca il ruolo di prima guida con Raikkonen, con quest' ultimo che la spunta diventando campione all' ultima gara, ma nel 2008 ha la meglio sul discontinuo finlandese e si merita i galloni di prima guida. Dopo aver sfiorato il mondiale, affronta il 2009 con l' ambizione di riprovarci.
Ma il 2009 è l' anno delle Brawn Gp, e la Ferrari produce una monoposto non competitiva, ed arriva, dopo il buon podio della Germania, la maledetta molla dell' Ungheria. 26 Luglio 2009. Il brasiliano è vittima della molla del connazionale Barrichello, che lo colpisce sul casco. Il pilota riesce a riprendersi dall' infortunio e dopo una lunga convalescenza, nel 2010 è pronto a scendere nell' abitacolo della sua Rossa.
Secondo punto di svolta: la Ferrari ingaggia l' ingombrante Alonso, e deve scegliere chi affiancargli tra il Campione 2007 Kimi Raikkonen e il convalescente Felipe Massa.
La Ferrari opta per pagare un' esosa buonuscita al finnico pur di confermare Felipe, a cui è legata da un rapporto pluriennale (sin dagli esordi del 2001 in Sauber e dal 2003 dapprima come collaudatore e due stagioni dopo come pilota ufficiale) e per preservare la propria immagine, data l' impossibilità di mettere alla porta un pilota dopo un incidente così grave.
Ma il Felipe Massa che torna nel 2010 è diverso, e chiude con due secondi posti e un sesto posto nel mondiale, subisce oltremodo il compagno Alonso e non riesce quasi mai ad essere un uomo squadra.
Terzo punto di svolta: 6 Febbraio 2011, Robert Kubica, alfiere della Lotus, rimane ferito in un gravissimo incidente rallystico che lo costringe tuttora ad una lunghissima riabilitazione.
Da più parti il pilota polacco è considerato il favorito al sedile del brasiliano nella stagione successiva, ma Kubica, grande amico di Alonso, si salva per miracolo, e ad oggi non sa ancora quando potrà riprendere a guidare una monoposto di F1. Nel 2011 Massa arriva sesto nel mondiale ad una siderale distanza di oltre 100 punti da Alonso. Più per mancanza di alternative che per i risultati dunque, Massa affronta anche il 2012 come driver Ferrari. Le uniche alternative sarebbero i piloti del Ferrari Driver Accademy, con Sergio Perez e Jules Bianchi sugli scudi, ma sono ancora acerbi.
Inoltre Massa ha una positiva rendita per l' immagine Fiat in Sud America.
Ma al Gp della Malesia accade qualcosa che spariglia le carte: l' esplosione del giovane messicano Perez, che sfiora la vittoria sotto le condizioni meteo incerte, con la modesta Sauber. Massa annaspa, Perez brilla.
Perez è giovane, aggressivo, affamato, talentuoso, è sostenuto economicamente dai pesos di Carlos Slim, messicano, tra gli uomini più ricchi del mondo.
Non gli manca niente.
Siamo alle sliding doors, Massa diventa un peso, la massa di pesos di Perez un' alternativa allettante.
Le occasioni per Felipe diminuiscono sempre più, e la figura di Perez è sempre più minacciosa alle sue spalle.
11 vittorie, 15 pole position, 33 podi, 14 giri veloci: sono un anno e mezzo che Massa non rinverdisce questi dati. Ma sono dati importanti, che non possono esser svaniti per una sorpasso su Glock, una molla o una demoralizzazione.
Ci sono ancora 18 occasioni per dimostrare chi è stato per la Rossa Felipe Massa, anche con una vettura non all' altezza, anche con il fiato di Perez sul collo, che con tutto il rispetto, non è ancora nè Schumacher nè Raikkonen, ai quali Massa è riuscito a dar la paga numerose volte in qualifica e un pò meno in gara. 
Massa non era un fermo, non era un peso.
Sta a lui, perchè questa sua copia sbiadita faticherà a trovare un sedile in F1 nel 2013, e quei dati lo meriterebbero.
Qualunque opinione si abbia di lui, sono dati oggettivi, che a 30 anni, non dicono che sei un fermo o sei finito.



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