sabato 1 giugno 2013

LA MALEDIZIONE DEL FARAONE

Immagine tratta da unionesarda.it e modificata su befunky.com
Nella facile vittoria per 4-0 sulla nazionale amatoriale di San Marino da parte della selezione azzurra guidata da Cesare Prandelli, tutti gli occhi degli appassionati di calcio sardi erano su Marco Sau.
Sesto sardo in Nazionale dopo Cuccureddu, Matteoli, Zola, Cossu e Sirigu, il numero 27 del Cagliari, esordisce al Dall'Ara con la maglia più prestigiosa al 4' del secondo tempo.
Parziale delusione, perchè il nostro toccherà si e no una decina di palloni scarsi, sfiorando peraltro la rete su una ribattuta.
Cade vittima della "maledizione del Faraone". Quella che ha colpito Stephan El Shaarawy facendogli marcare una sola rete nel girone di ritorno, e relegandolo addirittura in panchina nelle partite finali e decisive della stagione. E questa maledizione ha un nome, un cognome e una cresta: Mario Balotelli.
E' il Supermario nazionale a catalizzare tutte le azioni d'attacco della propria squadra, sia essa il Milan o l'Italia. Tutto il gioco, tutti i palloni, sono recapitati a lui, al più classico dei fulcri del gioco.
E Balotelli non sa di avere compagni di squadra, prende, sfonda, dribbla e fa a sportellate. E non passa un pallone. Appena ne entra in possesso diventa una guerra personale: lui e il pallone contro tutti gli altri.
Ieri contro San Marino è stato lampante, per carità, Balo è fortissimo, però prende palla e va. Reclama tutti i palloni, li riceve e tira. Non crea gioco. Lo accentra su di sè, ma una volta che entra nell'azione c'è per forza la conclusione.
Ed El Shaarawy ne ha pagato le conseguenze sulla sua pelle, e così anche il gioco del Milan di Allegri, che è andato via via accomodandosi sul suo possente centravanti.
E in Nazionale, il piccolo Sau non è stato praticamente mai servito, sempre là, malinconicamente largo e non servito sull'angolo sinistro dello schermo.
Balotelli è così. Anche in campo. Prendere o lasciare. Potenzialmente un fuoriclasse, ma un finalizzatore forzuto che non fa gioco. I compagni sanno che passargli il pallone in 9 occasioni su 10 farà concludere l'azione. Lui tira.
Ed El Shaarawy e Sau aspettano larghi. 

Nessun commento:

Posta un commento

Che ne pensi?