domenica 16 giugno 2013

CONFEDERATIONS CUP 2013: PAGELLE PRIMA GIORNATA

Immagine tratta da wikipedia.org
Oggi inauguriamo una nuova rubrica, come già fatto in occasione dei Campionati Europei dello scorso anno. Occhi puntati sulla Confederations Cup e sulle partite che vengono disputate, con i migliori e i peggiori in campo delle due squadre, un breve assaggio sulla tattica e qualche piccola curiosità. Partiamo con Brasile-Giappone, la gara che ha inaugurato il torneo.
BRASILE
Tattica: il calcio d'attacco è sempre stato un marchio di fabbrica dei carioca, Scolari non si sottrae alla tradizione e lancia una formazione spregiudicata, con tre punte, anche se Hulk e Neymar giocano larghi e Fred è il vero centravanti, e due rifinitori molto offensivi come Oscar e Paulinho, oltre a terzini aggressivi come Dani Alves e Marcelo. Con il Giappone funziona, da riprovare contro avversarie più quotate.
Migliori:
-Lo cercano in tanti, l'Inter lo sogna da mesi, e Paulinho continua ad alimentare le voci su di lui, giocando una  bella partita e mantenendo intatto il fiuto del gol, anche quando è costretto a fare il centrocampista e a sacrificarsi con tanto lavoro sporco. Talento emergente, vale davvero i soldi che chiede. Voto 7.
-Se il Brasile può permettersi così tanti attaccanti, lo deve sicuramente alla presenza di Thiago Silva al centro della difesa. Capitano di questa Seleçao, si conferma il difensore più forte al Mondo in questo momento, con una sicurezza e una decisione che spaventano letteralmente gli avversari. La roccia su cui si fondano le speranze di titolo mondiale per i verdeoro. Voto 6,5.
-L'uomo più atteso di questa nazionale brasiliana ha risposto subito presente. Neymar spazza via critiche e cattiverie con il gol che inaugura ufficialmente il torneo e fa sfregare le mani ai tifosi del Barcellona, che già sognano pensandolo in coppia con Messi. Non fa molto altro, ma è un campione con la giocata sempre pronta, può diventare davvero un fenomeno. Voto 6,5.
Peggiori:
-Difficile trovare un giocatore che non ha convinto in una vittoria così netta, eppure qualcuno c'è. Non convince ad esempio Hulk, sacrificato largo e lontano dalla porta, poco incisivo in tutta la gara, lento nel gioco. Dovrà cambiare presto passo, Lucas già bussa alla porta di Scolari per chiedere la maglia da titolare. Voto 5,5.
-Contro un attacco piuttosto leggero e a conti fatti mai pericoloso, ci si aspetta una sicurezza maggiore da Julio Cesar. E' anche colpa, a onor del vero, di questi nuovi palloni sempre più leggeri e imprevedibili, però il portierone ex-Inter non va mai deciso sui tiri da fuori degli asiatici. Ci ha abituato a partite ben diverse. Voto 5,5.
-Se l'avversario ti lascia spazio non puoi evitare di affondare, soprattutto se ti chiami Dani Alves. Invece il terzino del Barça sfigura nel confronto col dirimpettaio Marcelo, limitandosi a qualche sgroppata e poco altro. L'assist per Paulinho è l'unica cosa buona di una gara sufficiente e poco più. Voto 6.
GIAPPONE
Tattica: per nulla intimidito dal numero di attaccanti schierati dall'avversario, Zaccheroni mantiene il modulo con tre trequartisti alle spalle dell'unica punta Okazaki. L'organizzazione in campo è buona, però manca completamente peso al reparto offensivo, e il gol subito dopo tre minuti complica una gara già difficile di per sé. Da non sottovalutare comunque nei prossimi impegni.
Migliori:
-Tra i nipponici il più ispirato è sicuramente Honda, esterno offensivo già noto in Europa da qualche anno. Tecnico e veloce, cerca di trascinare i compagni di squadra e impegna con un paio di tiri la retroguardia brasiliana. Cala alla distanza, ma è un talento che può fare la differenza. Voto 6,5.
-Dura la vita se giochi a centrocampo e di fronte hai dei maestri del palleggio come i brasiliani, ma il capitano Hasebe non ha paura delle sfide e gioca a testa alta. Tecnico e abile in mezzo al campo, gioca una buona partita, sempre presente in aiuto dei compagni, come deve fare un leader. Voto 6.
-Entra a partita già decisa, eppure Maeda ha il merito di essere uno dei pochi a impegnare Julio Cesar e procurare qualche grattacapo alla difesa brasiliana. Giocatore esperto, fa meglio del giovane Kiyotake e si candida con prepotenza ad una maglia da titolare per il prossimo incontro. Voto 6.
Peggiori:
-E' vero che aveva di fronte un mostro come Thiago Silva e un altro cliente scomodo come David Luiz, però Okazaki non riesce a fare niente di buono in tutta la gara. Leggero e poco incisivo, spreca una delle poche occasioni buone, e per il resto non si vede mai. Male, può e deve dare di più. Voto 5.
-Non è la partita giusta per i giocatori offensivi della squadra nipponica, come il giovane trequartista Kiyotake. Gioca in Germania come Okazaki, e anche lui affonda davanti ai rocciosi centrali brasiliani, non riuscendo a fare nulla di buono. Contro Italia e Messico dovrà giocare in modo diverso. Voto 5.
-Se la sicurezza di una squadra inizia dal portiere, allora l'errore sul gol di Paulinho pesa come un macigno sulla partita di Kawashima. L'estremo difensore nipponico è incolpevole sugli altri due gol , ma il suo goffo intervento chiude una partita che si poteva ancora riaprire, e questo vale un voto negativo. Voto 5,5.
Curiosità: al terzo confronto in questa competizione, il Brasile riesce finalmente a battere il Giappone, contro cui aveva pareggiato due volte nei precedenti incontri. Nel 1999 la gara era finita 0-0, nel 2005 era arrivato un pirotecnico 2-2, con le firme prestigiose di Robinho e Ronaldinho che non erano bastate per il successo finale.

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