lunedì 26 agosto 2013

POCHE(R) CHANCES /2

Immagine tratta da f1grandprix.motorionline.com e modificata su befunky.com
A Sebastian Vettel bastano 500 metri per assicurarsi il Gp del Belgio. La tanto temuta pioggia non si fa vedere e il buon tedesco sul Kemmel passa Lewis Hamilton scattato in pole.
Poi è fuga, avversari tenuti a distanza di sicurezza e senza la necessità di spingere più del dovuto per dimostrare la propria forza.
In Belgio Vettel segna la sua 31esima vittoria in carriera (quinto assoluto nella classifica all-time) e dà lo scossone definitivo al Mondiale. I punti di vantaggio sull'immediato inseguitore, Alonso, salgono a 46, quelli su Hamilton a 58 e 63 sono quelli su Raikkonen. Avendo la vettura più forte e regolare del lotto, solo eventi soprannaturali potrebbero sfilargli dal taschino il quarto iride consecutivo.
E ricordiamo che Vettel è un fresco 26enne, e che l'eptacampione Michael Schumacher ha colto il primo iride "solamente" a 25 anni. Il futuro e la storia sono suoi.
Ha una Lattina cucitagli addosso da un genio e da una squadra a lui completamente devota.
Immagine tratta da formula1.com
Anche ieri Webber, che non è propriamente un fermo, apparte le sue leggendarie partenze con riflessi da ottuagenario, si è preso mezzo minuto di distacco e ha finito quinto.
Arrivando sempre a podio, Seb coronerà il poker con due o tre gare d'anticipo.
E la RedBull dopo la pausa invernale diventa sempre un missile. Ogni intervento correttivo sulla vettura va a bersaglio. E' incredibile.
Capitolo altri. Alonso firma la solita domenica da leone, dopo il sabato da censura. Al primo giro è quinto, e arriva 2°, dopo una metà gara fatta di sorpassi in rimonta. L'altra metà della gara è accontentarsi e perdere costantemente da Vettel. Alonso lotta e si sbatte, rischia con il coltello tra i denti, ma perde ancora punti. Per vincere il Mondiale dovrebbe vincere tre o quattro Gp consecutivi, sperando in qualche toppa di Seb. Fantascienza.
Massa partiva al fianco di Alonso e arriva a 37 secondi dal compagno di box in un'anonima settima posizione. Correre contro le Red Bull è durissima, ma correre con un solo pilota di livello sta diventando penalizzante. Il rapporto con Felipe è ai titoli di coda dopo 8 stagioni e 11 vittorie (lontanissime nel tempo).
Hamilton e Raikkonen alzano anche loro bandiera bianca. Lewis perde progressivamente terreno e termina 3° a mezzo minuto. La Mercedes è incostante, missile in qualifica, sempre, e incostante in gara. Kimi invece per metà gara sorpassa e controsorpassa, restando però sempre a centro gruppo e viene messo k.o. da un guasto ai freni. Per una Lotus sempre performante, ma quasi mai vincente, è la mazzata definitiva ai sogni mondiali.
Il Mondiale è finito. 8 gare da qui alla fine e Vettel che ha una mano e mezza sulla coppa del titolo. Quella del poker iridato. Per gli altri poche speranze. Poche chances.

Pagelline: 1°Vettel 10, 2°Alonso 8,5, 3°Hamilton 7, 4°Rosberg 6,5, 5°Webber 6, 6°Button 7,5, 7°Massa 6, 8°Grosjean 6, 9°Sutil 6,5, 10°Ricciardo 7,5, 11°Perez 5,5, 12°Vergne 5,5, 13°Hulkenberg 6, 14°Gutierrez 6, 15°Bottas 5, 16°Van der Garde 7, 17°Maldonado 4,5, 18°Bianchi 5, 19°Chilton 5, RIT.DiResta 5,5, RIT.Raikkonen 5,5, RIT.Pic 6.

197Vettel, 151Alonso, 139Hamilton, 134Raikkonen, 115Webber.
312RedBull, 235Mercedes, 218Ferrari, 187Lotus, 65McLaren.

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