lunedì 3 dicembre 2012

IL MIO CAGLIARI / 15°T.

Immagine tratta da cagliaricalcio.net e modificata su cartoonize.net
S..PROFONDO ROSSO...BLU

Sconfortante prestazione in quel di Udine della compagine rossoblù. 1-4.
Come spesso accade negli ultimi tempi, specie in trasferta, la squadra parte benino, 25-30 minuti incoraggianti, ma al primo gol subito si squaglia al sole (a dire il vero del tutto assente al Friuli), senza mostrare segnali di reazione.
Ancora privi di Pinilla e Cossu (non al meglio ed in panchina), con la defezione dell' ultima ora di Agazzi causa influenza, la coppia Pulga-Lopez presenta il classico 4-3-1-2. Avramov, all' esordio stagionale, davanti a lui il quartetto base, Pisano e Avelar sugli esterni con Astori ed Ariaudo centrali, il centrocampo con Conti mediano basso, ai suoi lati Dessena ed Ekdal, Nainggolan finto trequartista, con Sau e Nenè di punta.
L' Udinese, sin dalle prime battute, appare lontana parente delle zebrette europee delle ultime stagioni, defezioni importanti (Benatia, Domizzi, Basta, Armero, Pinzi, Lazzari, Muriel) la costringono a schierarsi con molti elementi under 21, il risultato è una manovra poco fluida e con poche idee. Ma dopo qualche buona manovra del Cagliari, l' Udinese trova la rete con Pereyra in modo quasi casuale. Conti si esibisce in uno scellerato passaggio danzante sul limite della propria area, un invito a nozze per Pereyra piazzare la sfera nel sette. Era il 33'.
Trascorrono 5 minuti, miracolo di Avramov su conclusione ravvicinatissima di Di Natale e palla in angolo. Questo corner trova la difesa sarda piazzata in modo osceno, sulla mischia conseguente nessun uomo è a centro area, tutti colpevolmente piazzati lateralmente a coprire chissà chi, e per Angella è un gioco da ragazzi insaccare il 2-0.
Squadre a riposo, ma Pulga e Lopez non infondono la grinta necessaria alla reazione, a fronte di un avversario cinico che si è affacciato solo 3 volte nell' area avversaria, ma non irresistibile.
Ma il secondo tempo è un incubo senza fine: al 3' Di Natale butta in area un cross dalla destra, e pesca Danilo, marcato da nessuno, che insacca comodamente il 3-0.
Squadra totalmente in confusione, i passaggi non arrivavano mai a buon fine, i reparti erano sfilacciati e non uno straccio di idea di gioco nei piedi della mediana. Al 20' i sardi si fanno sorprendere in un contropiede da infarto, 3 contro 1. Fabbrini la mette al centro e Pasquale ringrazia. 
Partita finita. Tempo per Dessena al 34' di siglare il definitivo 4-1 su cross di Cossu, entrato a mezz'ora dalla fine, per l' Udinese di sfiorare a più riprese la quinta segnatura, e per Thiago Ribeiro di sbagliare una rete per cui bisognerebbe solo stringergli la mano, mettendogli sull' altra un bel biglietto di sola andata per Ponte Gestal (sua città natìa).
Non si salva nessuno nel naufragio friulano, detto dell' imbarazzante Thiago Ribeiro, particolari note di demerito per Dessena, sempre più in confusione ed involuzione nelle ultime apparizioni, e Nenè, che tira in porta una partita su tre. Se serve perchè è un lottatore, che lo si mandi a fare wrestling, perchè lo scopo del calcio è indirizzare la palla verso la rete avversaria, fondamentale che il brasiliano sembra aver perso di vista.
Pulga-Lopez mostrano limiti caratteriali e motivazionali, sembrava di vedere in campo la classica squadra ficcadentiana. Senza Cossu, i centrocampisti non creano gioco, Conti è uno smistatore di palloni, ma Nainngolan o Ekdal o Dessena non sono registi. La palla alle punte non arriva mai, i terzini crossano pochissimo. Ora mercoledì il derelitto Pescara in Coppa Italia e domenica il Chievo, entrambi impegni casalinghi. Se non ci si darà la sveglia, saranno guai. Le partite senza vittorie sono già 5.

Pagelline: Avramov 6; Pisano 5, Astori 5, Ariaudo 5, Avelar 5; Dessena 4,5, Conti 4,5, Ekdal 5 (62'Cossu 6); Nainggolan 5 (85'Casarini sv); Nenè 4,5, Sau 5 (68'Thiago Ribeiro 4).
Pulga-Lopez 4,5.

PS. Ma cosa ci tocca leggere sulla descrizione di Thiago Ribeiro sulla sua pagina di Wikipedia: "Seconda punta, Thiago Ribeiro è un calciatore abile nel dribbling e nel saltare l'uomo. Proprio quest'abilità gli è valsa uno dei due soprannomi, Thiago Ribery (l'altro è el Diablo). Molto preciso nelle conclusioni, è stato limitato dagli infortuni."
Meno male che Wikipedia è gratuita, sennò valeva la pena una class action per danni morali.

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