lunedì 3 giugno 2013

GAMBERO ROSSI

Immagine tratta da valentinorossi.it e modificata su befunky.com
Ok, Lorenzo è fortissimo. Pedrosa va a un livello veramente alto. Marquez è un inconsciente scavezzacollo, rischia molto, cade e si rialza come un pupazzo di gomma, ma è già al livello dei primi.
Ma Rossi? Dov'è?
La Ducati è un pò come la Mercedes in F1, buoni spunti in prova, ma una mangiagomme sulla distanza di gara. Il giudizio sulla forza effettiva di Vale era sempre influenzato dalla poca competitività della moto. Un pò come Schumacher nel suo triennio in coabitazione con Rosberg sulle frecce d'argento.
Solo che dopo questo biennio Ducati, Valentino Rossi è riuscito ad avere la moto Campione in carica: la sua tanto amata Yamaha. 
E qui, disastro. Senza mezzi termini, non giriamoci intorno. Dopo 5 gare è un bilancio disastroso. Di quelli da dire, ok sono arrivato. Basta, ciao. Guardatemi sulle statistiche.
Come se a Schumacher quest'anno avessero dato la RedBull e le prendeva costantemente da Vettel, in lungo e in largo, in prova, in gara, nei box, nelle interviste, nelle gare di biliardino, e nel bere più birre la sera. Da prendere baracche e burattini e salutare la compagnia prima di rovinarsi la fama rimasta.
Ma sul vecchio Zio di Kerpen non avremmo mai la controprova, non gli han dato una Mercedes, pensate se potevano dargli una RedBull.
Invece su Valentino la controprova la abbiamo. Il destino (il marketing? il palmares?) gli ha consegnato sotto la sella la moto migliore. Con un Lorenzo cresciuto, veloce e ragioniere assieme, e avversari ad un livello forse più alto del Gibernau dei bei tempi, Pedrosa e Marquez.
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Dopo cinque appuntamenti abbiamo dei risultati in prova imbarazzanti: 7°, 8°, 5°, 7°, 7°. Cioè, manco una Ducati. Tenendo presente che in qualifica Lorenzo ha piazzato 1°, 3°, 1°, 2°, 2°°. Bastonate pure, purissime. E in gara la musica non cambia, a partire dai punti marcati, 47 contro 91. Rossi presenta questo bottino: 2°, 6°, 4°, 12°, Rit.; mentre Lorenzo 1°, 3°, 3°, 7°, 1°, quasi sempre da podio. Ma comunque i due non sono mai stati a contatto, nè in prova nè in gara. Lorenzo lo sta regolando in modo costante.
I piloti "giovani" scendono in pista e tirano come fossero sempre in qualifica al giro buono, nelle libere, in prova e in gara, sin dal primo giro. E questo è un limite di Rossi.
Lui è della vecchia scuola, deve prender confidenza con la pista, col ritmo, e via che gli altri son già quei 4-5 secondi avanti, irrecuperabili. Ed avere Crutchlow davanti, con una Yamaha clienti, è un altro schiaffo. Il buon Cal ha segnato già due podi (2° e 3°), un quarto e due quinti. Va come una scheggia. Segno che la moto c'è. Il minimo sindacale è almeno far sempre 4°, ma non riesce neanche quello.
E Vale non ha problemi particolari, è lento a prender il ritmo e lento a trovare il giusto setup, manca sempre qualcosina, ed il distacco fiocca.
Immagine tratta da valentinorossi.it e modificata su befunky.com
Si aspettava il Mugello, la sua pista, per avere delle risposte finalmente convincenti, ed invece è stato un weekend a base di gambero: libere uno 2°, libere due 3°, libere tre 4°, qualifiche 7°, abbattuto da Bautista in gara dopo 300 metri. Tutti si migliorano, di parecchio tra una prova e l'altra, mentre Rossi migliora sempre di poco, in certe sessioni non si migliora, non riesce a fare quei passi necessari per stare tra i primi. 
E' una debacle. Non vince da 44 gare.
A 34 anni questo sembra un tramonto Rossi bell'è buono. 
Salire sul podio solo per salutare i tifosi, sa di resa.
Bisogna tirare fuori il coniglio dal cilindro. 

1 commento:

  1. come mai non aggiorni il tuo articolo ? ... cos'e'? Hai perso il cilindro?

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