martedì 2 dicembre 2014

LA CRITICA DEL MARTEDI' /13

Immagine tratta da canalejuve.it e modificata su befunky.com
- I minuti di recupero stanno facendo girare il campionato nel verso juventino: se hanno tolto nella gara di Marassi contro il Genoa, hanno dato nel big match contro la Roma e nel derby contro il Torino di domenica pomeriggio. La determinazione della Juve in dieci è stata ammirevole: bravo Allegri che ha cercato di vincere la partita, passando alla difesa a 3 e a schemi mandati a memoria. E la giocata del fuoriclasse Pirlo gli ha consegnato i tre punti, in barba (è proprio il caso di dirlo) alla presunta incompatibilità di milaniste memorie tra Andrea e Max.
- L'Inter ha perso 4-2 a Roma. Ma si intravede qualcosa. Mancini sta provando a infondere coraggio ai suoi, voglia di fare la partita, di provare a giocarsela a viso aperto. E' un processo lungo e complicato, perchè molti giocatori non hanno ancora acquisito la sicurezza necessaria e perchè se schieri Mvila-Medel-Kuzmanovic come trio di mediana, supportati sulla trequarti da un evanescente Guarin, significa che la strada è qualitativamente molto in salita.
- Il Milan di Inzaghi torna a vincere eliminando l'equivoco del "vero nueve". Niente da fare, la squadra riesce a rendere bene in campo solo con il trio leggero davanti. Menez è già arrivato a quota 7 in campionato, eguagliando sia il massimo di reti segnate in carriera in una stagione che il totale di reti insaccate nella sua prima esperienza italiana a Roma. Di questo passo per arrivare a 7 reti stagionali, Torres e Pazzini impiegheranno un'eternità.
- L'Atalanta e il Chievo diventano il fortino dei piccoli passi. Nelle ultime tre trasferte Colantuono ha messo via altrettanti 0-0 contro Empoli, Sassuolo e Torino. Dato un attacco asfittico oltremodo, da 5 reti su 13 gare, difendere lo 0-0 almeno in trasferta, sta diventando una buona strategia per restare a galla. E mettere in mostra un ottimo Sportiello. Maran a Chievo pensa per prima cosa a non prenderle, con 1 vittoria e 3 pari come striscia positiva e solo 2 reti subite. E resta aggrappato al treno della lotta salvezza, sperando prima o poi di riuscire ad innescare i vari Maxi Lopez, Paloschi, Pellissier, Meggiorini, Botta, Birsa...
- Preoccupante la fase calante, calantissima, al limite della depressione di Verona, Cesena e Parma. Che prendono schiaffi a destra e a manca, e che mostrano limiti e crisi di gioco piuttosto evidenti. Diverso il discorso del Cagliari, tipico del suo allenatore, che gioca per fare una rete in più degli avversari. Peccato che se hai in avanti Farias (24 gol su 135 gare da professionista), Ibarbo (21 su 215), Cossu (12 su 234) e fai subentrare Longo (3 su 36), tutta gente che in carriera non ha mai segnato molto, succede che anche se crei occasioni perdi 0-4 in casa, come accaduto contro la Fiorentina.

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