martedì 16 dicembre 2014

LA CRITICA DEL MARTEDI' /15

Immagine tratta da facebook.com
- E la Juve rallenta. Pareggio contro la Samp, preceduto da quello a Firenze, e prima ancora la sofferta vittoria nel recupero nel derby di Torino. E' crisi? No, semplicemente i bianconeri pagano le fatiche fisiche e mentali derivanti dalla qualificazione agli ottavi di Champions. Ed essendo ancora primi, a +1 e lo scontro diretto a favore, è un dazio pagato volentieri. La Roma espugna Genova e tiene la scia, in attesa di ritrovare quella freschezza di gioco che contraddistinse la stagione passata.
- Dietro le due contendenti c'è il vuoto. In termini di continuità di risultati e di gioco. Il terzo posto passa di mano a ogni giornata, chi inanella due o tre risultati buoni, poi va a impantanarsi. Ora è il turno del trio Lazio-Genoa-Samp a 26. Si aspettano l'un l'altra e nel gruppone son tornati su il Milan a 24, la Fiorentina a 23, e seppur alla lontana, anche l'Inter a 20.
- Sfatiamo il mito del bel gioco che molti critici attribuiscono a Sassuolo e Palermo. Hanno grossi risultati, perchè i 19 e i 21 punti delle due, sono veramente tanti a dicembre, ma non offrono un calcio propositivo. Il Sassuolo sfrutta il suo potenziale d'attacco con folate offensive da contropiede, e il Palermo ha costruito un'architettura difensiva basata sul consegnare palla a Vazquez e Dybala e vedere cosa succede. Per carità, Di Francesco e Iachini vanno ultra lodati, perchè stanno ottenendo il massimo dalla loro rosa, adattando gli schemi agli uomini, ma per il bel gioco propositivo è meglio guardare ad Empoli.
- Anche questa giornata conferma come le sei posizioni di coda siano assolutamente meritate. A 14 Atalanta e Torino sono le squadre che segnano meno, e hanno un gioco sonnecchiante, lontano parente di quello degli anni scorsi. A 13 c'è il Chievo che con Maran un po' si è rialzato, ma ha dei limiti tecnici evidenti, c'è difficoltà a fare 3 passaggi "puliti" tra compagni di squadra. A 12 il Cagliari di Zeman, che non segna da 3 partite e che quindi proprio di Zeman non è. Senza Ibarbo e Sau è una squadra piccola piccola, con giocatori non da Serie A. Lo spettacolo dello 0-0 di Parma-Cagliari è stato raccapricciante. A 8 il Cesena ha cambiato la panca, ma non la rotta. Qui il deficit maggiore è dato da una rosa globalmente scarsa, che neppure con Guardiola o Ancelotti si salverebbe. Triste, solitario y final il Parma dei 50 mln di debiti di Ghirardi (ma nessuno si è reso conto in tempo della "stranezza" delle 200 operazioni di mercato di due estati fa?), che domenica scorsa ha presentato in campo 11 fantasmi. Svogliati, impauriti, abbandonati al proprio destino. Che pare colare a picco. 

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