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martedì 29 maggio 2012

PAGELLARIO SUL GIRO D'ITALIA

Immagine tratta da gazzetta.it

Anche se con un piccolo ritardo, causa assenza del sottoscritto dall'Italia, ecco le mie personali pagelle sul Giro d'Italia che si è appena concluso, dividendole tra i "buoni" e i "cattivi", ovvero le sorprese positive e le delusioni della corsa. Iniziamo dai BUONI:
Hesjedal: Alzi la mano chi, tra tutti coloro che hanno visto e commentato il Giro, avrebbe messo il suo nome tra quello dei favoriti prima dell'inizio. Invece, questo canadese di 31 anni ha messo d'accordo tutti man mano che le tappe passavano e lui si dimostrava in grado di tenere i migliori, se non addirittura di affrontarli alla pari. Presa la maglia all'arrivo di Rocca di Cambio, l'ha scambiata due volte con Rodriguez, prima di riprendersela nella crono finale. Non ha vinto tappe (la cronosquadre non fa testo), ma è stato regolarissimo, tenace come solo chi, come lui, è stato per anni nella mountain bike da protagonista. Era un uomo di classifica, un Carneade, uno scalatore con una tappa vinta al Tour (anche lì una cronosquadre) e una alla Vuelta, oggi è il primo canadese di sempre a trionfare al giro. Voto 9.
Rodriguez: L'altro grande protagonista della corsa insieme a Hesjedal, ha sognato e accarezzato il successo per molto tempo, ma si è dovuto arrendere all'avversario nella cronometro di Milano, cedendo il simbolo del primato per soli 16 secondi. Alla fine, si è tolto la maglia rosa ed ha indossato quella rossa a punti. Una beffa per Purito, ma comunque rimangono la grande soddisfazione di aver vinto due tappe e di essere arrivato sul podio di uno dei tre grandi giri. In gran forma, ha animato gli arrivi in salita con i suoi scatti, ma non è riuscito a scrollarsi di dosso Hesjedal, almeno non abbastanza per presentarsi a Milano con un margine di sicurezza. Pazienza, sarà per la prossima stagione. Voto 8,5.
Rabottini: Il miglior giovane e il re degli scalatori del Giro è lui, senza se e senza ma. A nemmeno 25 anni, si dimostra molto maturato e pronto a lasciare il segno in una delle grandi corse a tappa. Resterà negli annali il suo confronto con Rodriguez a Pian dei Resinelli: in fuga per 150 chilometri, rimontato dallo spagnolo che sembrava averne di più, ha trovato la forza per lo sprint vincente, che è valso il primo successo al Giro, meritatissimo. Speriamo di sentir parlare di lui ancora per molti anni. Voto 8.
De Gendt: Era un esordiente assoluto al Giro d'Italia, si è rivelato un ottimo atleta, e ha trovato il modo per lasciare un segno indelebile sulla corsa. Al Passo dello Stelvio, nella penultima tappa, ha fatto un numero davvero incredibile, con i tornanti percorsi a tutta in discesa, e un arrivo in solitaria che gli è valso la risalita fino al quarto posto in classifica, diventato terzo dopo la crono. A 25 anni, si è rivelato un corridore intelligente e con tante qualità, che potrebbe essere protagonista anche nelle corse a tappe dei prossimi anni. Voto 7,5.
Cavendish: La maglia di Campione del Mondo è un bel fardello, il suo peso ideale non è certo indifferente, ma lui non ha battuto ciglio. Nelle volate si è dimostrato di gran lunga il migliore, portando a casa tre tappe, sfiorando altri due successi e mancando di un solo punto la maglia rossa. Ha battagliato con tutto e tutti, anche con le cadute e con il dolore, e si è dimostrato più che pronto per le Olimpiadi, che giocherà tra l'altro in casa. E poi, la sua immagine nelle vittorie, quando si presentava alla premiazione con la figlia appena nata in braccio, è una delle più belle del Giro. Voto 7.
Ecco invece i CATTIVI:
I favoriti italiani: Spiace dirlo, ma in un Giro d'Italia sono mancati soprattutto loro, i grandi scalatori italiani, coloro che sulla carta dovevano contendersi la maglia e il podio e invece sono finiti tutti, inesorabilmente, lontano dalle posizioni importanti. La delusione più grande è sicuramente Ivan Basso (voto 4,5), arrivato con i favori del pronostico e uscito a mani vuote da questa corsa. Ha messo sempre la squadra davanti a tirare, aveva con sé i compagni più forti, ma non ha mai piazzato un singolo acuto, benché tutti lo aspettassero con ansia. Il quinto posto finale non è certo memorabile, ci auguriamo che al Tour farà meglio. Male anche la maglia rosa in carica Scarponi (voto 5), che non ha mai trovato la forma giusta per essere competitivo con i rivali, e alla fine ha subito la beffa di perdere il podio proprio nell'ultima tappa. Delusione anche da Cunego (voto 5,5), che si è messo in evidenza con alcuni attacchi ma complessivamente ha faticato e tanto, e da Ballan (voto 5), atteso almeno per un acuto in una singola tappa e invece assolutamente invisibile, come non dovrebbe mai essere un ex Campione del Mondo come lui.
Frank Schleck: Alcuni pensavano che avrebbe potuto ripetere l'impresa di Contador nel 2008, quando lo spagnolo si presentò al Giro appena tornato dalle vacanze e, con una gestione fantastica della corsa, crebbe poco alla volta fino a vincere la corsa. L'illusione è durata una settimana e poco più, poi si è capito che il maggiore dei fratelli Schleck non era in grado di competere per il successo, e la caduta con successivo annuncio di ritiro ha fatto calare il sipario sulla sua partecipazione. Da chi era arrivato terzo al Tour dello scorso anno ci si aspettava comunque di più. Voto 5.
Kreuziger: L'avevamo annunciato come uno dei favoriti, visto che nel 2011 aveva ottenuto il quinto posto finale e la maglia del miglior giovane. E' rimasto nella pancia del gruppo per buona parte del Giro, nella terza settimana doveva fare la differenza, invece è crollato nella tappa di Cortina, dicendo addio a qualsiasi speranza anche per il podio. Si è parzialmente riscattato due giorni dopo, staccando tutti nell'arrivo più difficile del Giro, quello sull'Alpe di Pampeago, ma la sua prestazione rimane comunque insufficiente. Voto 5,5.
Hushovd: Uno tra i velocisti più importanti alla vigilia, Campione del Mondo nel 2010, con numerosi successi al Tour. Non si è praticamente mai visto, surclassato non solo da Cavendish, ma da tutti gli altri cacciatori di volate. E dire che si era presentato alla partenza annunciando che avrebbe portato a casa almeno una tappa con annessa maglia rosa...Voto 5.
Gli organizzatori: Dispiace dirlo, ma il Giro non è più quello di una volta, come dimostra l'assenza di tanti grandi corridori, che preferiscono aspettare il Tour. Il percorso si è rivelato certamente duro, con molti arrivi in salita, ma la corsa nel complesso non ha avuto grandi punti di svolta, animandosi un pochino solo nella settimana decisiva. Inoltre, la scelta di partire in Danimarca sarà stata anche suggestiva e redditizia a livello economico, ma era davvero necessaria, visto che poi il Sud Italia ha assistito alla corsa solo dalla televisione? La pochezza italiana in questo Giro si è vista anche con i conti finali: un solo giorno in maglia rosa per un italiano (Malori), un vincitore canadese, nessun azzurro sul podio, 6 successi dei corridori di casa contro 14 (15 con la cronosquadre) per gli stranieri. Voto 5.

martedì 22 maggio 2012

Punto rosa. Episodio 16


Il riposo su strada

Tappa: Limone sul Garda – Pfalzen. 173 Km
Difficoltà: * *

Immagine tratta da gazzetta.it

Dopo un’assenza “forzata” di 48 ore e il secondo ed ultimo giorno di riposo del giro d’Italia 2012, riprende l’appuntamento con il nostro Punto rosa.
Si parte da Limone sul Garda, dalla provincia di Brescia e si arriva in Trentino Alto Adige, provincia autonoma di Bolzano. Precisamente a Pfalzen, in Val Pusteria, dopo 173 Km.
Inizia la settimana decisiva per l’assegnazione della maglia rosa, edizione 2012.
Altra tappa priva di pianura. Si sale sempre anche se non c’è nemmeno un Gpm.
Il gruppo vorrà mantenere una andatura bassa per risparmiare più energie possibili in vista delle montagne dei prossimi giorni.
Ci sarà qualche attaccante, qualche coraggioso che vorrà mettersi in mostra e darà il massimo.
I big resteranno buoni buoni ma non è detto che la maglia rosa non voglia mettere altro distacco tra lei e i diretti inseguitori.
Poche possibilità per i velocisti che rimarranno legati al gruppo dei migliori. Lo strappo di 2 Km con pendenze anche del 12% ai 2000 metri dal traguardo è uno scoglio duro da superare.
E poi ci sono i  corridori ormai fuori classifica tra i quali Cunego. Nel 2004 qui, praticamente iniziò a vincere il suo giro. Ha ancora energie per potersi ripetere?
Leggo un po’ ovunque il nome dell’italiano Oscar Gatto

venerdì 18 maggio 2012

Punto rosa. Episodio 13


Sarà tappa di trasferimento?

Tappa: Savona - Cervere. 121 Km
Difficoltà: * *

Immagine tratta da cyclingforall.net
Dalle coste liguri la carovana rosa si sposta nell’entroterra in provincia di Cuneo, direzione Alpi.
Classica tappa di trasferimento. La più corta dell’edizione 2012 del giro d’Italia.
Non deve essere presa alla leggera però dai corridori. Ci sono continui saliscendi.
Per tutto il giorno sarà difficile trovare tanta pianura pura.
Oggi terreno ideale per un’altra fuga da lontano, con la speranza che vada a buon fine.
Sarà comunque compito arduo creare selezione, visto soprattutto il chilometraggio contenuto.
Chi non è riuscito a mettersi in mostra fino ad oggi, ha la possibilità di farlo.
Altrimenti altro arrivo in volata.
I big si controlleranno ma premerà loro soprattutto risparmiare più energie possibili in vista delle prossime tappe di montagna.
I pericoli maggiori possono venire dal meteo. Rischio pioggia che può aumentare il pericolo cadute.
Cavendish vorrà vendicare la sconfitta di Sestri levante. Se la squadra lo supporta e il finale sarà allo sprint, può tornare avanti a tutti.
L’ottima momento di forma dell’italiano Ferrari può portarlo al bis in pochi giorni.
Occhio agli outsider di giornata.

mercoledì 16 maggio 2012

Punto rosa. Episodio 11


Si ritorna alla volata?

Tappa: Assisi – Montecatini Terme. 255 Km
Difficoltà: * *

Immagine tratta da regioni-italiane.com

Va di scena la tappa più lunga di questo giro d’Italia. 255 km dall’Umbria alla Toscana
Si arriva a Montecatini Terme, percorrendo strade conosciute al mondo delle due ruote, soprattutto alla Tirreno – Adriatica. Tappa dedicata a Gino Bartali, icona del ciclismo italiano, campione di una classe purissima, che ha fatto la storia di questo sport.
Dopo le fatiche degli ultimi giorni una tappa così lunga non farà altro che appesantire ancora di più le gambe dei ciclisti.
Tappa comunque agevole, senza particolare difficoltà altimetrica. Fa eccezione un Gpm di 3a categoria di Poggio alla Croce (7 km con pendenze massime all’8%) e uno di 4a (circa 5 Km sempre max 8%), a circa 12 km dal traguardo.
Quasi certamente assisteremo ad una volata, anche se gli ultimi mille metri, causa sede stradale, presentano qualche insidia. Il rischio cadute è sempre dietro l’angolo, o meglio curva.
Chi dei velocisti avrà risparmiato più energie?
Chi è il meno acciaccato tra gli sprinter?
In condizioni normali, Cavendish avrebbe la meglio sul resto del gruppo. Dopo già tanti Km di montagna e condizione fisica precaria nulla è scontato. Nemmeno i suoi rivali più agguerriti son messi meglio. E allora spazio alla fantasia e alle seconde linee.
Lo spagnolo Ventoso, vincitore a Frosinone, gli italiani Nizzolo e Caruso possono tornare ad essere protagonisti.
A meno di cataclismi la rosa resterà sulle spalle di Rodriguez.


martedì 15 maggio 2012

Punto rosa. Episodio 10

Immagine tratta da cyclingforall.net
Altro arrivo in salita

Tappa: Civitavecchia – Assisi. Km 186
Difficoltà: * * *

Il giro d’Italia abbandona le coste del Mar tirreno e arriva nel cuore della nostra penisola. L’Umbria.
Anche l’arrivo di oggi è classificato come in salita
Ultimi km. da bettingisland.it
Durante i 186 km di questa tappa non incontriamo nessun gran premio della montagna. 
Sparso qua e la, solo qualche strappetto. Tutta la tappa si concentrerà nel finale
Se non ci saranno fughe partite da lontano, gli ultimi km possono regalare emozioni e perché no, qualche sorpresa. A tre Km dal traguardo ci sarà uno strappo di poco più di un Km all’11% ma con punte del 15%.  Dopo un 1 Km di leggera discesa, la strada torna a salire appena entrati nel centro storico della città di San Francesco. Anche qui si arriverà a punte del 15%. 
Le difficoltà aumenteranno a causa di alcuni tratti in lastricato e della sede stradale molto ma molto stretta che si allargherà solo negli ultimi 100 metri.
A far vivere il tutto ancora con più brividi, la non neutralizzazione del tempo nel caso di cadute proprio negli ultimi 3 Km.
Parlerà ancora italiano il giro?
Se non ci sarà una fuga da lontano, magari anche con più elementi, il tratto finale regalerà spettacolo e si può anche azzardare un attacco di qualche big. Non è detto che tutti riescano a star insieme. 
Il chiodo fisso è ancora su Cunego ma altri due italiani potrebbero dir la loro. Michele Scarponi della Lampre e Giovanni Visconti della Movistar.

lunedì 14 maggio 2012

Punto rosa. Episodio 9

Immagine tratta da www.cyclingforall.net
Tornano i velocisti

Tappa: San Giorgio del Sannio – Frosinone. 166 Km
Difficoltà: * *

Inizia la seconda settimana del giro. 
Torna la pianura, torna l’arrivo in volata. Pian piano si risale lo stivale. 
Si parte dalla Campania e si arriva nel Lazio dopo poco più di 150 Km. Questa nuova tappa del giro d’Italia è una sorta di trasferimento
Classificato come pianeggiante, il nono appuntamento presenta un percorso comunque “misto”, con salitelle e vari saliscendi anche se non c’è nemmeno un GPM. Il finale, nonostante ciò, dovrebbe essere una questione tutta tra velocisti.
Tornano allora i soliti nomi. Il più forte di tutti in questo giro, Mark Cavendish, i suoi rivali più agguerriti, Goss, Hunter, Haedo e il nostro Ferrari.
Avrà più possibilità di vittoria chi si troverà attaccato al treno migliore ma soprattutto chi ha risparmiato più energie dal difficile fine settimana e chi ha recuperato meglio dalle fatiche degli Appennini.
Le insidie maggiori possono arrivare dalla strada. 
Seppur larga presenta curve pericolosissime soprattutto negli ultimi Km. Elevato il rischio di cadute.

domenica 13 maggio 2012

Punto rosa. Episodio 8


Ancora Appennini

Tappa: Sulmona – Lago Laceno. 229 Km
Difficoltà: * * *

Immagine tratta da regioni-italiane.com
Ancora Appennini. Ancora salite. Attraverso le regioni di Abruzzo, Molise e Campania, l’ottava tappa del giro d’Italia, ci regala l’arrivo più a Sud del nostro stivale.
Un continuo saliscendi con due Gran Premi della Montagna è il piatto preferito per attacchi da lontano che oggi potrebbero anche andare a buon fine.
Tutto sommato non una tappa irresistibile. I pericoli maggiori vengono proprio dalla lunga distanza, dalla assenza di pianura ( gli ultimi 4 Km sembrano pianura) e dai due giorni già trascorsi tra Km di montagna.
Potrebbe rivelarsi una tappa interlocutoria ma se si arriva con il gruppetto dei migliori a giocarsi la vittoria di tappa, ci sarà da divertirsi.
Decisiva l’asperità finale di 10 Km con l’ultimo tratto con punte al 9%.
Ieri è stato Scarponi ad aprire le danze.
Oggi, punterei nuovamente su Cunego, ma poi alla fine potrebbe svegliarsi Basso o addirittura la nuova maglia rosa, il canadese Hesjedal.
A meno di improvvisi crolli, la maglia di leader oggi non dovrebbe cambiare proprietario.
Chiusura con critica. Per la partenza dall’estero non è questo il momento di discuterne.
Ogni anno il giro passa sempre di meno dalla regioni del Sud Italia. Business ok, difficoltà logistiche ok, ma le bellezze del nostro meridione meritano di essere ammirate e la nostra corsa rosa è il primo canale di distribuzione nel mondo.

sabato 12 maggio 2012

Punto rosa. Episodio 7


Si sale ancora

Tappa: Recanati – Rocca di cambio. 205 Km
Difficoltà: * * *

Immagine tratta da cyclingforall.net

Primo arrivo in salita del giro d’Italia 2012. Non si tratta di un tappone dolomitico ma l’arrivo in quota a Rocca di cambio può già escludere qualcuno dalla vittoria finale.
Proprio in ragion del suo non elevato grado di difficoltà, ( anche se ci saranno punte al 10%) chi dovesse perdere terreno oggi, quasi certamente non sarà in condizioni di arrivare a Milano con la maglia rosa sulle spalle e nemmeno di lottare per un posto tra i primi 5 della classifica generale.
Dopo la tappa interamente nelle Marche, il palcoscenico odierno è tutto in territorio abruzzese.
Si parlerà italiano anche oggi?
Il nuovo leader, Malori, avrà da sudare per mantenere la maglia rosa ma dovrebbe confermarla anche perché la sua squadra, del capitano Scarponi non può certamente correre in coda al gruppo.
Con molta probabilità assisteremo ad un altro attacco da lontano dove possono inserirsi corridori già fuori classifica dopo i pesanti ritardi di ieri.
Più che parlare di favoriti per la vittoria di tappa, però, meglio concentrarsi su chi davvero deve rimanere tra le prime posizioni.
Con arrivo compatto o con gruppo numeroso, quando il 10% si farà sentire, ci potranno essere scatti su scatti ma sarà dura fare una grossa selezione. Basso, Scarponi, Kreuziger e Cunego dovranno controllarsi a vicenda. Quest’ultimo, in caso di arrivo “in gruppetto” per le caratteristiche degli ultimi Km, potrebbe avere la meglio.

venerdì 11 maggio 2012

Punto rosa. Episodio 6

Immagine tratta da blog.panorama.it

Si inizia a far sul serio

Tappa: Urbino – Porto Sant’Elpidio. 210 Km
Difficoltà: * * * 

Prima tappa insidiosa di questa edizione del giro d’Italia. Paesaggio: gli Appennini marchigiani. 
Si parte da Urbino, città natale di Raffaello per arrivare a Porto Sant’Elpidio, attraversando 4 delle 5 province e tagliando in due la regione. 
Sarà una tappa quasi completamente priva di pianura con continui saliscendi e ben 4 gran premi della montagna, tre di terza categoria ed uno di seconda.
È la prima tappa impegnativa del giro.
Per questo motivo è difficile anche prevedere un favorito su tutti.
Può rivelarsi la classica tappa con attacco da lontano che giunge al traguardo. Ma la classifica è ancora molto corta.
I big si marcheranno bene e cercheranno di tenere unito il gruppone.
L’arrivo è adatto al prototipo di corridore di classiche primaverili.
E allora puntiamo sui nostri colori.
Damiano Cunego della Lampre, Enrico Gasparotto dell’Astana e Giovanni Visconti della Movistar. 
Sulla carta, loro quelli più accreditati.
Potrebbe anche essere la giornata che vedrà fiorire il nuovo combattente di turno, sconosciuto a molti.
La maglia rosa potrebbe anche cedere il passo. Tutto sta alla sua squadra e per quanto tempo voglia fargliela indossare ancora.

mercoledì 9 maggio 2012

Punto rosa. Episodio 4

Immagine tratta da blog.panorama.it

Cronosquadre. Duello anglo-americano?

Tappa: Verona – Verona. 33,2 Km
Difficoltà: * * *

Dopo il primo giorno di riposo, il giro finalmente arriva in Italia. Nella città di Romeo e Giulietta va in scena una cronosquadre di poco più di 30 km che potrebbe dare un primo scossone alla classifica generale e all’intero giro d’Italia.
Non si tratta di una tappa completamente pianeggiante.
Anzi, poco prima di metà gara la sede stradale inizia ad essere molto più stretta e saranno presenti prima un breve tratto in salita con pendenze superiori al 3% e poi un lungo falsopiano in discesa con numerose curve.
C’è da rimanere compatti e prestare molta attenzione.
La maglia rosa Phinney sembra essersi ripreso dopo la caduta dell’ultima tappa “estera” e con la sua squadra,  la BMC, è tra i favoriti alla vittoria.
Rivale più accreditata sembra essere il team Sky con un Cavendish che riesce a dare molto anche in queste prove e Geraint Thomas, in un ottimo periodo di forma.
Da non sottovalutare il team Garmin. L’altra squadra americana presenta una squadra di tutto rispetto e può davvero inserirsi nella lotta BMC-Sky.
Piccole speranze per la squadra kazaka dell’Astana capitanate dal ceco Roman Kreuziger e per l’australiana Greenedge di Goss e company.

lunedì 7 maggio 2012

Punto rosa. Episodio 3


Cavendish per il bis

Tappa: Horsens – Horsens, 190 km
Difficoltà:  *
Immagine tratta da sportlive.it
Terzo appuntamento con il giro d’Italia. Con la tappa di oggi, partenza e arrivo ad Horsens, finiscono i Km in terra straniera. Ancora la Danimarca protagonista del secondo arrivo in volata.
Tappa dedicata alla memoria di Wouter Weylandt, il giovane corridore belga morto il 9 maggio 2011 proprie sulle strade del giro d’Italia. Verrà ricordato anche il sindaco di Horsens scomparso in queste ore per un infarto mentre partecipava ad una manifestazione di contorno alla tappa del giro. 
Tappa un po’ diversa rispetto a quella del giorno prima. Anche oggi c’è un gran premio della montagna ma nulla a che vedere con le salite italiane.
Saranno comunque gli sprinter a farla da padrone.
Favorito indiscusso è nuovamente Mark Cavendish alla ricerca del secondo sigillo consecutivo.
L’ottima volata di ieri lo mette davanti a tutti. Lui e la sua squadra hanno una “pedalata” in più per tutti.
Per la piazza d’onore lotta aperta tra Hushovd, che vorrà riscattare la prestazione opaca del giorno prima, leggermente favorito sull’australiano Goss, secondo ad Herning e l’americano Farrar.
Speranze italiane  nel bresciano Roberto Ferrari, quinto ad Herning.
Un po’ indietro Bennati e gli altri azzurri.
Occhio all’altro britannico del Team Sky Thomas. In caso di vittoria, grazie agli abbuoni potrebbe essere la nuova maglia rosa.


domenica 6 maggio 2012

Punto rosa. Episodio 2

1° round per i velocisti.

Tappa: Herning – Herning, 206 KM
Difficoltà: * *
Immagine tratta da rete24.com
La carovana rosa resta in Danimarca. Anche la seconda tappa parte e arriva ad Herning. Percorso completamente pianeggiante vedrà la prima sfida tra velocisti.
Assenti le salite, ci sarà un piccolo dislivello, utile solo ai fini della maglia verde, ops…azzurra da quest’anno.
Le due stelline dettate dall’incognita proveniente dal meteo e precisamente dal forte vento che potrebbe soffiare sul gruppo.
La vicinanza con il mare mette i corridori di fronte a delle vere e proprie correnti fredde che potrebbero alterare la tappa e soprattutto causare delle pericolosissime cadute, in special modo negli ultimi tratti di gara. Il finale prevede un circuito di 12 Km. Potrebbe favorire qualche fuga ma siamo alla prima vera tappa e i velocisti non si lasceranno scappare questa prima occasione.
Quindi volata finale con due favoriti su tutti, il ventisettenne britannico del Team Sky Mark Cavendish ed il veterano norvegese Thor Hushovd. Il primo ha dalla sua una squadra che corre per lui molto forte nel costruire gli arrivi al fotofinish. Non imbottigliarsi nel gruppone nell’ultimo Km, sarà decisivo.
Tra i due litiganti potrebbero spuntarla l’australiano Goss della Orica GreenEdge o l’americano, capitano della Garmin, Tyler Farrar.
E se alla fine mettessero le ruote davanti a tutti uno tra i nostri Guardini, Chicchi o Bennati?

venerdì 4 maggio 2012

TUTTI PER LA...ROSA!

Immagine tratta da gazzetta.it

Finalmente ci siamo, domani inizia l'evento che tutti i ciclisti e gli appassionati italiani attendono con ansia: parte il 95esimo Giro d'Italia, la corsa a tappe che annualmente attraversa tutta la penisola e assegna al vincitore la sudata (è proprio il caso di dirlo) maglia rosa del campione. Sarà il primo dei tre grandi giri della stagione, precedendo nel calendario il Tour de France e la Vuelta a Espana, e a giudicare dal percorso si preannuncia un evento davvero interessante. Al via ci saranno ventidue squadre, 218 atleti provenienti da tutto il mondo, e anche se alcuni nomi altisonanti mancano, possiamo essere certi che i presenti non faranno mancare lo spettacolo e l'agonismo.
Tra i possibili protagonisti della corsa rosa, ci sono sicuramente i ciclisti italiani, che tengono in modo particolare a far bene in casa propria. Tra questi, i più seri candidati alla vittoria finale sembrano Ivan Basso e Michele Scarponi. Il trentaquattrenne scalatore ha già vinto due volte la corsa (2006 e 2010) sembra in discreta forma, ha l'esperienza per regolare i giovani avversari, e i sei arrivi in salita e l'abilità nelle cronometro possono essere un ottimo aiuto per la sua caccia alla terza maglia rosa, che gli farebbe raggiungere grandi campione del passato come Bartali, Magni, Gimondi e Hinault. Scarponi è il campione in carica, dopo la squalifica di Contador, e ha intenzione di confermarsi in questo Giro per dimostrare che il successo del 2011 non è stato solo merito dell'antidoping. Tra gli stranieri, il più temibile è senza dubbio Frank Schleck, il maggiore dei due fratelli lussemburghesi, reduce dal terzo posto nel Tour del 2011 vinto dal fratello Andy; la sua condizione fisica è un'incognita, la sua partecipazione è stata annunciata solo pochi giorni fa, ma è un atleta che sa fare la differenza in salita, ed è a caccia del primo successo in un grande giro. Possibile outsider è il ceco Roman Kreuziger, un corridore in continuo miglioramento e che già lo scorso anno ha fatto cose egregie, vincendo il premio di Miglior Giovane; quest'anno punta al bersaglio grosso, e se è in forma può dar fastidio a tutti, quindi non bisogna sottovalutarlo.
Per le singole tappe, il plotone di velocisti al via è di tutto rispetto, e su tutti spicca il Campione del Mondo Mark Cavendish, uno degli atleti più forti negli arrivi in volata. Dopo aver ottenuto venti successi di tappa nel Tour de France, l'inglese vuole migliorare il suo record al Giro e onorare la maglia di Campione che ha conquistato a fine 2011. A dargli filo da torcere ci saranno, tra gli altri: Thor Hushovd, l'esperto norvegese che gli ha ceduto il trono nei Mondiali, l'australiano Matthew Goss, vincitore della Milano-Sanremo 2011 e Vice-campione del Mondo, l'americano Tyler Farrar, che vuole tornare grande dopo un paio di stagioni sottotono, e il nostro Daniele Bennati, che in assenza di Petacchi deve dimostrare di essere il miglior velocista italiano in circolazione. Per le tappe intermedie, occhio agli italiani, che presentano tre atleti di ottimo livello: c'è il Campione italiano Giovanni Visconti, il Campione del Mondo del 2008 Alessandro Ballan e il sempreverde Filippo Pozzato, un veterano delle corse.
Insomma, gli ingredienti per assistere a una grande corsa ci sono tutti, quindi attendiamo con ansia domani per dare il via alla competizione e scoprire chi, il 27 maggio, indosserà alla fine la maglia rosa del campione. E speriamo che, per una volta, non sia l'antidoping a dover riscrivere la classifica di questo o di tanti altri percorsi che hanno fatto la storia di questo meraviglioso sport...