giovedì 21 febbraio 2013

ZAZZA ARENAS


Immagine modificata con Photoshop
Colpisce e fa piacere che finalmente una parte della stampa (una..nel senso di uno solo proprio) stia lottando a fianco dei tifosi del Cagliari.
Questo singolo è Ivan Zazzaroni, giornalista sportivo noto al grande pubblico per il suo ruolo di opinionista alla Domenica Sportiva e per condurre Deejay Football Club il sabato in radio, dopo aver diretto Guerin Sportivo ed Autosprint, ed esser stato capo-redattore del Corriere dello Sport, nonchè editorialista di Libero.
Non uno qualunque insomma. E pare l'unico speaker a livello nazionale del caso Is-Arenas.
Sembra esser stato uno dei pochissimi ad essersi informato a dovere sul caso, senza fare trafiletti oltre pagina 20 (vedi Gazzetta di ieri) dove il caso Is Arenas è posto dietro gli articoli sulle ex di Osvaldo e l'esplosione (con tutto il rispetto) di Emeghara.
Basta riportare i tweet più significativi di Zazza, dall'arresto di Cellino ad oggi. Tutti sottoscrivibili.
"Le regole devono essere rispettate, non aggirate: ma questo paese non fa nulla per semplificare la vita a chi ha voglia di fare".
"Il Comune di Quartu nega l'autorizzazione provvisoria all'uso dello stadio #IsArenas per Cagliari-Torino. Perché? Una risposta che convinca".
"#IsArenas: in una società civile non possono esistere agibilità (e illegalità) a giorni alterni. O lo era, agibile, o non lo era. Vedi #Tar".
"Quello che i giornali e i programmi sportivi nazionali non capiscono è che con campagne come quella pro IsArenas ci si riavvicina alla gente".
"Cagliari e il Cagliari non possono ottenere un titolo di prima pagina solo se arrestano Cellino . La legge sugli stadi la impone la Sardegna".
"Esiste un politico anche non sardo disposto a darsi da fare per garantire 2 ore di svago nel loro stadio ai cagliaritani o prevale la paura?"."Su #IsArenas non mollo. Pronto a rompere i coglioni al mondo pur di riaffermare il diritto all'identificazione: il Cagliari non deve morire".
"Oggi è Cagliari. Domani sará Palermo o la mia Bologna o Brescia. E cosí anche la domenica la passeremo davanti alla tv a guardare gli altri".
"Anche le porte chiuse sono un'ingiustizia e una mancata soluzione per la gente e la squadra. #IsArena(ta)s".
"#Abete, #Prefetto di Cagliari, #Beretta e #Malagò, fate un salto a Is Arenas: verificatene personalmente l'agibilitá. Siate seri, se potete".
"Sarebbe opportuno che il #Cagliari andasse in tv per spiegare a chi parla senza conoscere la situazione come stanno esattamente le cose".

Tutto questo prima di presentare oggi i 7 "comandamenti", i motivi per i quali ha preso a cuore il caso sardo, e per i quali dovrebbe farlo tutta Italia.
Imamgine tratta da sportemotori.blogosfere.it
"I mille motivi per i quali ho preso a cuore il caso #IsArenas: 1) il problema non è piú solo sardo: è nazionale, riguarda il futuro della A. 2) Dopo 15 anni di richieste di denaro allo Stato, ecco che un presidente senza Gruppi alle spalle ha deciso di pensare ai tifosi prima che a rinforzare la squadra investendo quasi 10 milioni (9,3) nello stadio/casa e rischiandone 20, ovvero il fallimento 3) È in ballo la regolaritá del campionato: il Cagliari è spesso fortemente penalizzato, alcune avversarie favorite (Roma, Juve, Torino...) 4) Nessuno - fuori dalla Sardegna - si è mosso per tutelare gli oltre 16mila potenziali frequentatori dell'impianto di #Quartu. di piú: le istituzioni locali stanno facendo il possibile per complicare ulteriormente le cose: #Cellino non è esattamente un pr. 5) Nonostante i disagi e i soldi buttati i tifosi del Cagliari non si sono ancora rifatti sul club confermandosi da scudetto della passione. 6) Un uomo è finito in carcere per tentato peculato. Molti ladri e assassini entrano ed escono dalla galera con una disinvoltura spaventosa. 7) La Sardegna è Italia, la parte piú bella e invidiataci dagli stranieri. Ce ne ricordiamo soltanto dal primo giugno al 15 settembre".
Non c'è che dire, migliori parole non potevano esserci. Finalmente qualcuno si schiera dalla parte dei tifosi. In questo blog ci occupiamo della questione stadio da ormai un anno, ma a livello nazionale neppure l'arresto del Presidente (ancora dentro con una accusa di TENTATO peculato e falso ideologico, assurdo in Italia) ha interessato media ed istituzioni sul perchè siamo senza stadio.
Immagine tratta da unionesarda.it
Tutto questo mentre oggi il Sindaco di Cagliari Zedda è pronto alla pubblicazione del bando per un concorso di idee per riqualificare il Sant'Elia (leggi qui). Dopo 10 mesi di abbandono, con questa velocità di esecuzione, tra qualche decennio si farà qualcosa, sempre che il colore della giunta comunale non cambi. 
Ma Zedda quando vuole riqualificare il Sant'Elia, non pensa all'Is Arenas? O lo considera già parte del passato?  Come si vede qui a fianco, tra i due impianti non c'è paragone. Il Sant'Elia sembra quello che è, uno stadio degli anni '70. Di quarant'anni fa.
Un ultim'ora rassicura che il ministro Cancellieri si occuperà personalmente del caso, ma finchè non vedremo, non ci crederemo.
Ognuno pensa al suo orticello e al suo giocattolo qua in Sardegna, ma al giocattolo di tutti, la squadra di calcio e i suoi tifosi, non pensa nessuno.
Tranne Zazza. Grazie Zazza.

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