martedì 7 ottobre 2014

#ForzaJules

Immagine tratta da autosprint.corrieredellosport.it e modificata su befunky.com
Mi si blocca la penna. Mi si bloccano i pensieri.
Tra moto e auto, di queste situazioni ne ho purtroppo vissute più di una.
E mi rendo sempre più conto che, al di là di simpatie e antipatie sportive, a questi piloti vuoi bene. E’ come se ci fosse una sorta di comunione “familiare” tra chi ama questi sport e i ragazzi che vanno in pista. E se succede qualcosa a loro, resti colpito. Ti incazzi, sei svuotato, sconcertato.
Perdi sempre un po’ di più la parte “bambina” di te che giocava con le macchinine, che guardava il mondo con innocenza. Non capisci.
Sale la tristezza, la preoccupazione. Jules è un ragazzo, un pilota forte, e non puoi pensare che stia male.
Per un incidente del genere. Perchè questo è il peggior incubo possibile per chi guida in un circuito. Quando vedo le gru a bordo pista in azione, il mio primo pensiero è sempre quello di sperare che nessuno abbia guasti allo sterzo, ai freni, o alla vettura in genere. E parimenti quando vedo i commissari entrare in pista, attraversandola come dei pazzi. Sono situazioni migliorabili, sia in situazioni estreme di bagnato, ma anche in situazioni di asciutto.
Non ha senso avere ostacoli in pista. Siano esse gru, commissari, altre vetture o detriti. E’ il peggiore evento possibile, non contemplabile da crash test o studi a tavolino.
Bisogna fare qualcosa alla svelta. Lo dobbiamo a quei ragazzi. Quei ragazzi che tra pochi giorni saranno ancora in pista a Sochi. Che non dovranno, innaturalmente, pensare alla paura. E che dovranno sperare, e fidarsi, degli stessi capi che hanno compartecipato all’accidente di Suzuka.
Perchè recentemente abbiamo sfiorato il disastro più volte, con la Sauber di Sutil ferma in rettilineo in Germania, la jeep davanti a Vettel nel 2013. 
Senza fare nulla, sottolineando sorridendo come fosse “andata bene”, e cullandoci in quei vent’anni senza eventi funesti.
E poi arriva la batosta.

Nessun commento:

Posta un commento

Che ne pensi?