lunedì 20 ottobre 2014

LA CRITICA DEL MARTEDI' /7

Immagine tratta da daringtodo.com e modificata su befunky.com
- Allegri legge male la gara contro il Sassuolo: il 4-3-3 proposto nella ripresa dal tecnico livornese è il momento chiave, in negativo, del match. Nel momento in cui i neroverdi padroni di casa crollano fisicamente, alla Juve mancano le certezze di posizioni e movimenti del suo solito 3-5-2, e va in confusione. Risultato: 1-1 e Roma tritatutto che si avvicina a -1.
- Salta la prima panca, Corini al Chievo. Ok, han perso male, dopo mezz'ora erano già sotto di 3 gol a Roma, ma si giocava contro una squadra di un altro pianeta. E' pretestuoso esonerarlo per una sconfitta all'Olimpico, tanto valeva cacciarlo prima della sosta, dando a Maran due settimane in più per ambientarsi con la rosa a disposizione. Negli ultimi 3 anni il Chievo ha sempre cambiato allenatore a campionato in corso, Campedelli sta prendendo la via del mangia-allenatori. Non arrivare a mangiare il pandoro sta diventando un'abitudine. Comunque, tutto molto strano, specie perchè solo questa estate Corini aveva firmato un triennale.
- Inter e Napoli. La partita è stata indecente per 79', con due squadre timide che parevano aver paura di segnare. Poi scatta qualcosa, e la sarabanda di gol è servita. Finisce addirittura 2-2. Le difese qualcosa di inguardabile, la sagra della perdita delle marcature. Finisce con un pareggino-brodino che lascia entrambe le squadre sulla graticola. Da notare come sui 28 giocatori entrati in campo, gli italiani siano stati solo due: Ranocchia e Insigne. 
- Lazio, Atalanta e Torino puntellano la classifica con i tre punti. Laziali e granata stanno trovando continuità e buone trame di gioco, specie nel caso dei biancocelesti nel primo tempo di Firenze. I bergamaschi vincono all'ultimo respiro contro il Parma, ma potrebbe essere la classica vittoria che dà tranquillità a giocatori e ambiente.
- Il Milan va. E va in contropiede. Subisce parecchio (il referto conterà 22 tiri, 8 in porta per il Verona e solo 12, 5 in porta, per i rossoneri), ma quando lancia i suoi nelle ripartenze è micidiale. La natura della creatura di Inzaghi è questa: chiudersi e ripartire. Quando prova a fare la partita, si incarta. 
- La Fiorentina continua a non convincere. Perde in casa, approccia la gara nel modo sbagliato, regala il primo tempo alla Lazio. Montella non sta riuscendo a trovare qualcosa di diverso, la squadra sembra giocare troppo lontano dalla porta, anche Babacar dà il meglio di sè rientrando e tirando dal limite dell'area. Domenica ha fatto il 59% di possesso per 2 soli tiri in porta. Molti ricami, poca concretezza, e le 5 reti in 7 partite sono lì a dimostrarlo.

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