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martedì 4 novembre 2014

LA CRITICA DEL MARTEDI' /10

Immagine tratta da corrieredellosport.it e modificata su befunky.com
- Genova in paradiso. La Samp del vulcanico Presidente Ferrero è terza e continua la sua marcia trionfale. Batte la Fiorentina, ma soprattutto cambia modulo e fa un bel turnover. Proprio come una grande, o aspirante tale. Mihajlovic ha costruito un giocattolo perfetto, motiva alla grande i suoi uomini ed è tatticamente preparato. Il Genoa continua la sua serie positiva dando spettacolo a Udine: poche balle, il laboratorio rossoblu è l'ambiente ideale di Gasp. Che pare non essersene mai andato. C'è molto di suo in questo quinto posto con vista europea, e il 3-4-3 così criticato nel periodo interista è la sua marcia in più.
- Milano affonda. La crisi di Milan e Inter va al di là delle gare perse, male, contro Palermo e Parma. Restando al rettangolo verde, non c'è uno straccio di gioco da nessuna delle due parti del Naviglio. Tutto è affidato ad azioni estemporanee dei calciatori più talentuosi, e spesso non basta. Il Milan è totalmente in confusione, non si sa cosa vuol fare, tatticamente, da grande: se il contropiede, se un calcio fisico, se un calcio offensivo, se usare una prima punta o un falso nueve. Si brancola nel buio, Inzaghi non pare avere le idee molto chiare. Certo è che quel centrocampo lì, non lo aiuta. Mazzarri deve fare i conti, 7-0 con il Sassuolo a parte, con 2 reti su azione nelle restanti 9 gare. Una miseria. E non piace ai propri tifosi, che lo vedono troppo provinciale. WM è in difficoltà, non sa come dare una svolta e un gioco ai suoi. L'Inter è lenta, avanza lentamente, è macchinosa. E Mazzarri pare un po' rassegnato, forse ha troppa pressione addosso e non riesce a gestirla positivamente.
- Napoli in festa. Se il Napoli è questo, tutto dinamismo, corsa, concentrazione difensiva, allora è possibile la rimonta per i primissimi posti. Ma deve riuscire a proporre calcio anche in trasferta. Con convinzione e determinazione il Napoli può battere chiunque, compresa la Juve meno affamata di Allegri e la Roma stanca di Garcia.
- Si muove la parte bassa della classifica. Delle ultime dieci in graduatoria perdono solo Cagliari e Empoli. Sono vittorie che possono dare un grosso slancio quelle del Parma e Palermo. Il pareggino brutto da vedere di Chievo e Sassuolo, serve più ai neroverdi che ai clivensi, l'Atalanta con lo 0-0 di Torino fa un buon punto, ma accentua una stitichezza imbarazzante (4 gol in 10 gare). Il Cesena pareggia in casa, e prosegue la sua preoccupante astinenza da vittoria che va avanti dal 30 agosto.

domenica 9 febbraio 2014

UNA COPPA "DI PROVINCIA"

Immagine tratta da gazzetta.it
La Coppa Italia di basket del 2014 rimarrà sicuramente negli annali per la prima affermazione, meritatissima, di una squadra sarda in questa competizione. Ad alzare il trofeo, infatti, è stata un'ottima Sassari, capace in questi tre giorni di esprimere un basket come sempre spumeggiante e finalmente vincente, e ottenendo il primo importante riconoscimento dopo un paio di stagioni ad ottimo livello, pur senza successi.
E' il giusto premio per un gruppo unito, solido, capace di far male a tutte le difese del campionato, anche alla più agguerrita, e di sfatare un insidioso fattore campo, visto che la prima sfida, forse decisiva, è stata contro i lanciatissimi padroni di casa di Milano, battuti dopo una vera e propria battaglia e una rimonta che a tratti era sembrata impossibile. Quel successo ha dato convinzione e fiducia ai sardi, che senza snaturare il loro basket hanno vinto, soffrendo ma meritando, le successive partite contro Reggio Emilia in semifinale e Siena nella finale decisiva. Superlativa la prova di molti dei giocatori del Banco di Sardegna, a cominciare dai terribili cugini Drake e Travis Diener (quest'ultimo premiato MVP della finale), veri trascinatori e leader della squadra. Con loro, preziosa la prova dei due Green, con Caleb autentico protagonista nella sfida decisiva e Marquees sempre presente e decisivo nei momenti chiave del match, e importante l'apporto dell'ormai storico nucleo di italiani, il versatile Bryan Sacchetti, il micidiale tiratore e capitano Vannuzzo, l'utilissimo difensore De Vecchi. E' il successo come detto di un gruppo completo, capace di rialzare la testa dopo un periodo piuttosto difficile e segnato da diverse sconfitte, e soprattutto del coach Meo Sacchetti, stufo come lui stesso ha detto a fine gara di ricevere tanti complimenti senza ottenere nulla di concreto.
Dopo cinque successi consecutivi, Siena per una volta deve accontentarsi del secondo posto, ma non c'è molto da rimoproverare alla squadra di Crespi, che ancora una volta ha dimostrato che quando la competizione conta sa dire sempre la sua, a dispetto di una rosa meno competitiva del passato e di un monte ingaggi sempre più basso. Contro Roma nei quarti e la scatenata Brindisi di questo inizio di stagione in semifinale, i toscani hanno tirato fuori la loro proverbiale difesa, vincendo entrambe le sfide con una certa autorità e guadagnandosi la sesta finale di fila. Qui però nulla hanno potuto Ress e compagni contro la scatenata Dinamo, e pur riaprendo con orgoglio e impegno una sfida in apparenza segnata (da -20 a -3 nel corso del terzo posto), alla fine si sono dovuti accontentare di un argento, seppur meritato. Bella la prova di Reggio Emilia, protagonista di un bel successo ai quarti con Cantù e arresasi a Sassari con l'onore delle armi, positiva anche l'esperienza di Brindisi, rivelazione finora in campionato e non certo abituata a sfide così importanti e con appena un giorno di recupero tra una partita e l'altra. Le prestazioni di queste quattro squadre sono inoltre la testimonianza di come i progetti, la programmazione e la lungimiranza possano portare a risultati importanti, pur senza grandi fondi economici. Siena a parte, le altre tre squadre vengono tutte dalla provincia, hanno costruito con un mercato attento e un lavoro di anni queste formazioni, e adesso stanno raccogliendo i giusti frutti di questa politica.
La più grande sconfitta è ancora una volta Milano, che pur con l'innesto di altri campioni in rosa (Moss, Kangur, Jerrels, Lawal e in ultimo Hackett) e reduce da una serie di importanti vittorie, si è confermata discontinua e da rivedere quando le gare diventano decisive. Contro Sassari, con la partita in mano e il pubblico dalla loro parte, i milanesi si sono ancora una volta inceppati, subendo la rimonta dei sardi e dimostrandosi incapaci di chiudere il match. Un'indicazione importante per Banchi e i suoi ragazzi, che per l'ennesima volta escono delusi dal torneo e devono cospargersi il capo di cenere e lavorare, perché nei playoff un'altro risultato negativo non sarà certamente ammesso con la rosa e il budget a disposizione. Male anche altre grandi del campionato, con Cantù, Roma e Venezia che sono cadute subito nella competizione, lasciando intendere che le squadre hanno ancora bisogno di tempo, e magari di qualche innesto importante, prima di potersi dire pronte per lasciare il segno in questa stagione. Una cosa è certa: se le grandi metropoli vorranno vincere il tanto ambito scudetto, dovranno sudare le proverbiali sette camicie, perché contro le provinciali terribili come Sassari nessuna partita sarà mai facile.

giovedì 20 giugno 2013

IMBATTIBILE SIENA

Immagine tratta da gonews.it
Chiamatela anche l'invincibile. Sono ormai sette anni che la stagione si conclude con la stessa scena: gli avversari che piangono e si disperano, e Siena al centro del campo che alza al cielo l'ennesimo scudetto. Anche quest'anno è finita così, nonostante lo scetticismo e i dubbi che avevano accompagnato la stagione dei toscani, nonostante il ridimensionamento del budget e la partenza di tanti giocatori importanti.
La bravura del nuovo allenatore Luca Banchi, una vita come secondo di Pianigiani e ora per la prima volta al timone della squadra, è stata quella di mischiare bene l'esperienza dei "superstiti" del gruppo precedente con il talento e la voglia di vincere dei nuovi arrivati. Impegnata su più fronti, Siena è sembrata a tratti inadeguata per vincere il confronto con rivali agguerrite e che erano apparse superiori durante la stagione. Ma i toscani hanno nove vite, anche quando sembrano morti sanno sempre trovare nuove energie ed affidarsi ad un protagonista diverso se una delle stelle non è in giornata. La Coppa Italia aveva già dimostrato che Siena restava una squadra temibile anche senza i campioni delle stagioni precedenti: pur partendo da sfavorita, aveva sconfitto prima Sassari e poi Varese, le squadre che stavano dominando la stagione regolare, aggiudicandosi il primo trofeo della stagione. Si era detto allora che i senesi erano più esperti e abituati degli altri a giocarsi tutto nella partita secca, e che in una serie di playoff non sarebbe stata la stessa storia. Il calo fisico inevitabile, causato dall'impegno in contemporanea in campionato ed Eurolega, aveva alimentato le voci di quanti credevano che fosse davvero arrivata la fine del dominio dei biancoverdi in Italia. Invece, pur eliminata dolorosamente dalla più prestigiosa competizione europea per club, Siena ne ha approfittato per recuperare le energie, ritrovare la forma e la concentrazione migliore e giocarsi tutto nei playoff scudetto.
Il primo segno di riscossa l'hanno lanciato contro Milano, dopo essere stati sotto 2-0 e 3-2 e aver rischiato seriamente un'eliminazione precoce: espugnando il campo avversario in gara 7 e aggiudicandosi la serie, i toscani hanno ribadito che non era così facile buttarli fuori. Contro Varese in semifinale è arrivata la seconda dimostrazione di forza dei senesi, che sono andati sul 3-1, hanno subito la rimonta avversaria perdendo gara 6 in casa con un canestro beffardo a 62 centesimi di secondo dalla fine, ma hanno vinto la sfida decisiva ancora in trasferta chiudendo la serie e guadagnandosi la finale. Qui si è compiuto l'ultimo capolavoro, contro Roma, a cui è stata imposta la superiorità fisica e la maggiore abilità nel gestire gli ultimi decisivi possessi, che ha consentito di vincere in cinque partite la serie e conquistare quello che è il settimo scudetto consecutivo, record assoluto per il Campionato Italiano di basket. Tanti i giocatori meritevoli di una citazione per l'impegno e l'impatto nelle varie serie, ma tre nomi spiccano su tutti gli altri: Bobby Brown, David Moss e Daniel Hackett. Il primo, l'abbiamo già detto più volte, non è sicuramente Bo McCalebb o Terrell McIntyre, non eccelle forse come playmaker, ma ha tanti punti nelle mani, e sa prendersi le sue responsabilità nei momenti caldi delle partite, riuscendo in un attimo a trasformarsi da oggetto misterioso ad uomo decisivo; il secondo è una delle anime di Siena, difensivamente ormai è uno dei migliori se non il migliore in Italia, ha una grande intelligenza cestistica e se è anche in giornata con il tiro da 3 è un'arma fondamentale nell'attacco senese; il terzo, al suo primo palcoscenico importante, è stato a lungo l'uomo decisivo nei playoff, prendendo spesso in mano la squadra nei momenti di difficoltà e mostrando una maturità incredibile, che gli è valsa il titolo di MVP della Finale, che va ad aggiungersi a quello già vinto in Coppa Italia, entrambi meritatissimi.
Condottiero e artefice della vittoria è, indubbiamente, anche l'allenatore Luca Banchi, che ha raccolto una difficile eredità ed è riuscito nonostante tutto a ripetere il prestigioso double Scudetto-Coppa Italia, convincendo anche i più scettici delle sue capacità. Partito con una rosa ridimensionata e molto scetticismo, ha saputo correggere in corsa la rotta mantenendo sempre alta la concentrazione della squadra e confermando alcuni principi fondamentali della gestione precedente, come la difesa dura e la capacità di giocare per creare tiri aperti per il giocatore meglio piazzato. Le scommesse Hackett e Brown si sono rivelate vincenti, il gruppo storico con Moss e gli italiani Carraretto e Ress ha fatto il suo, il resto della rosa è riuscito a turno a fare la sua parte, e così si è costruito l'ennesimo trionfo della gestione Minucci. Ieri è scattata ancora una volta la festa nella città del Palio, mai sazia di successi e di vittorie, e che ha visto nello sport un riscatto dopo un'annata difficile e tante polemiche che non hanno nulla a che fare con lo sport. Permettetemi di concludere facendo un appunto al comportamento pessimo dei tifosi, o presunti tali, di alcune squadre, che non hanno saputo accettare il verdetto del campo reagendo in modo violento e a volte incomprensibile, come a Varese quando hanno sommerso di oggetti e insulti i senesi, e anche ieri a Roma purtroppo si è avuto qualche momento difficile, anche se poi la premiazione si è svolta nella massima tranquillità. Considerando i problemi finanziari e l'evidente calo di qualità a cui va incontro il nostro basket, sarebbe bello che almeno lo spirito sportivo rimanesse inalterato e che certe scene non si vedessero più nei palazzetti italiani. Sarebbe quello il primo passo per rilanciare un movimento che ha grande bisogno di aria nuova, e che merita decisamente un seguito e una visibilità maggiori. Adesso iniziano le vacanze estive, ma tutti aspettiamo con ansia l'inizio di una nuova, entusiasmante stagione, e vediamo se si confermerà ancora il finale di questi ultimi anni: Siena vince, e tutti gli altri stanno a guardare.

venerdì 10 maggio 2013

QUESTO SCUDETTO A CHI LO DO?

Immagine tratta da liquida.it
Con le sfide Roma-Reggio Emilia e Sassari-Cantù di ieri sera sono ufficialmente iniziati i playoff della Serie A di basket 2012-13. Per la prima volta da sette anni a questa parte non è Siena la testa di serie numero uno, e  regna l'incertezza assoluta su quale possa essere la squadra che si aggiudicherà il tanto sudato Scudetto. In coda, intanto, Biella ha riassaporato l'amarezza di una retrocessione dopo dodici anni di grande basket e enormi soddisfazioni nella massima serie, sempre che il fallimento di altre squadre non permetta ai piemontesi di restare in serie A.
Analizziamo un po' gli accoppiamenti di questa griglia playoff e vediamo quali sono le favorite per il passaggio del turno e la vittoria del titolo.
Cimberio Varese - Reyer Venezia: Sulla carta non dovrebbe esserci grande storia, Varese ha chiuso al primo posto la stagione, ha una squadra molto forte e completa, trascinata dagli ottimi Ere, Banks, Dunston, Mike Green e dal giovane Polonara, oltre che da un allenatore, Frank Vitucci, capace e motivato dal titolo di coach dell'anno appena vinto. Il problema per i lombardi è che Venezia li ha già battuti due volte in campionato, unica in tutto il torneo a espugnare il PalaWhirpool, ha un roster di tutto rispetto e nelle serie ad eliminazione diretta può far saltare il banco anche da sfavorita. Il nostro pronostico rimane per i varesini, che hanno il vantaggio del campo e per tutto il campionato hanno giocato forse il miglior basket di tutta la serie A, ma occhio ai vari Clark, Szewczyk, Bowers e all'esperienza di Young, Bulleri e Marconato. Pronostico: 4-2 Varese.
Armani Milano - Montepaschi Siena: Solo un anno fa, e in tre delle quattro stagioni precedenti, questa sfida assegnava il titolo di campioni d'Italia, oggi è solo un quarto di finale e, per la squadra perdente, decreterà l'ufficiale fallimento dell'anno. Milano si è rinforzata molto in estate e durante l'anno, è partita male ma si è rialzata e adesso lancia la sfida ai grandi rivali senesi, contro cui ha avuto la meglio due volte su due in campionato. Il roster è probabilmente il più forte di tutto il campionato, l'arrivo a stagione in corso di Marques Green, Bremer e Mensah-Bonsu ha ulteriormente rinforzato la squadra e colmato alcuni vuoti, soprattutto in regia. Il trio di italiani Melli-Gentile-Basile è un mix di esperienza, talento, fame di vittoria e atletismo, e l'allenatore Scariolo ha l'esperienza e le capacità per regalare ai milanesi uno Scudetto che ormai manca da diciassette anni. Di contro, Siena ha smantellato la squadra degli ultimi anni, per questioni di budget e altre esigenze, il nuovo allenatore Luca Banchi si è rivelato bravo ma non è un mago, e nonostante la vittoria della Coppa Italia è evidente che questo gruppo non sembra avere la forza e le qualità di quelli precedenti. A livello fisico i toscani sembrano in calo, il crollo con eliminazione in Eurolega lo dimostra, ma mai scommettere ad occhi chiusi contro Hackett, Bobby Brown, Ress e compagnia. Pronostico: 4-2 Milano.
Acea Roma - Trankwalker Reggio Emilia: Con questa sfida spumeggiante si sono aperti i playoff, e la sensazione è che questa sarà una serie estremamente equilibrata e combattuta. Roma ha disputato una stagione molto positiva, ha ridotto le spese e costruito ugualmente una squadra competitiva e di talento, che ruota intorno all'estro dell'MVP Luigi Datome. Il resto del gruppo ha finora dimostrato grande compattezza e ottime potenzialità, ben orchestrato dalla panchina dal coach Calvani, anche se il finale di stagione è andato un po' in calando, con tre sconfitte nelle ultime quattro partite di campionato. Reggio Emilia, dal canto suo, è la vera sorpresa positiva della stagione, viene da un'annata fantastica, con la qualificazione ai playoff appena un anno dopo la promozione in serie A. L'allenatore Menetti ha costruito un ottimo gruppo, guidato dal capocannoniere Taylor e dal supporto degli esperti Bell, Slanina, Brunner e Andrea Cinciarini, oltre ad alcuni giovani di buona prospettiva. In gara 1 gli emiliani hanno dimostrato di non essere qui solo per fare presenza, vogliono continuare il loro sogno, ma se Roma riesce a ritrovarsi in fretta ha la possibilità di rimettere a posto le cose e conquistarsi la semifinale. Pronostico: 4-3 Roma.
Banco di Sardegna Sassari - Lenovo Cantù: La sfida che doveva mettere di fronte due serie candidate alla conquista del titolo rischia di rivelarsi la meno equilibrata delle quattro, come ha già mostrato gara 1 di ieri sera. Sassari ha un gruppo fortissimo, ha aggiunto il talento e l'esperienza di Becirovic ad altri campioni come Thornton e i cugini Diener, e ha una guida sapiente ed efficiente in coach Meo Sacchetti. In più ha il vantaggio del fattore campo, con il pubblico sardo che più volte si è rivelato il sesto uomo e ha trascinato la squadra a grandi vittorie. Al contrario Cantù, nonostante le grandi aspettative e l'ottimo potenziale di inizio stagione, ha subito un evidente calo nella seconda parte dell'anno, in coincidenza con la cessione di Markoishvili, il che ha evidentemente destabilizzato il sistema di gioco del gruppo di Trinchieri. Mancinelli è un giocatore indubbiamente di talento, il gruppo è comunque forte e solido, ma sembra che qualcosa si sia smarrito, e la debacle della prima sfida a Sassari conferma questa teoria. A meno di clamorose inversioni di marcia, comunque possibili per una squadra esperta e forte come quella canturina, i sardi potrebbero passare il turno senza eccessivi patemi. Pronostico: 4-1 Sassari.
Titolo: Difficile dire ad oggi quale sia la squadra davvero in grado di aggiudicarsi lo Scudetto, tante sono le variabili che ha offerto questo campionato. Di certo Varese e Sassari sono sembrate avere una marcia in più durante tutto il campionato, e sono le logiche favorite per disputare la finale decisiva, ma le sorprese sono sempre dietro l'angolo. Occhio alla vincente della sfida Siena-Milano, perché hanno entrambe il talento e la capacità di rivelarsi un'outsider e di lottare per il titolo, e non bisogna dare per morte nemmeno Roma e Cantù, che come detto hanno il talento per rimettersi in corsa e arrivare fino in fondo. In ogni caso, speriamo come sempre che vinca il migliore, e che per una volta in estate non si parli di fallimenti, problemi economici e cessioni illustri.

martedì 15 gennaio 2013

PALLA A SPICCHI AL GIRO DI BOA

Immagine tratta da outdoorblog.it
Con il posticipo di ieri sera tra Sassari e Siena si è concluso ufficialmente il girone di andata di questo appassionante campionato di basket 2012-13. E' il momento giusto per tirare un po' le somme, vedere quali sono state finora le sorprese positive e negative del campionato, e fare alcune valutazioni in vista delle Final Eight di Coppa Italia e della successiva corsa allo Scudetto.
Cominciamo a scorrere la classifica dall'alto, e troviamo subito la grande sorpresa di quest'anno: Varese. La squadra lombarda era sicuramente considerata un'ottima formazione alla vigilia del torneo, e l'imbattibilità durante le amichevoli di preparazione sembrava confermare queste previsioni, ma nessuno si sarebbe aspettato di trovarla in cima alla classifica a questo punto del torneo, soprattutto con appena due sconfitte, l'ultima in casa proprio nell'ultimo turno da parte di Venezia. Il merito di quest'ottimo inizio di stagione va ricercato sicuramente nel roster, che ha nella guardia Banks e nel centro Dunston due punti di forza notevoli, ma che vanta anche la presenza di due bei prospetti italiani, il play De Nicolao e l'ala grande Polonara, entrambi classe '91, che si stanno mettendo in mostra. Il vero segreto di questa squadra, però, è sicuramente l'allenatore Frank Vitucci, reduce da due buone stagioni ad Avellino, che sta guidando autorevolmente il suo gruppo e ha impresso grande energia positiva alla squadra. E' altrettanto innegabile l'influenza dell'allenatore su un'altra squadra che si sta dimostrando una grande di questa stagione, ed insegue da vicino Varese: si tratta di Sassari, allenata da Meo Sacchetti. Rinforzata dall'esperto Bootsy Thornton, e sempre forte dei due cugini Diener, la squadra sarda ha un attacco stellare, come dimostra la vittoria schiacciante di ieri su Siena, e un pubblico che in casa da davvero una marcia in più. Dopo due stagioni ottime, la Dinamo sembra pronta a fare il grande salto e a competere fino alla fine con tutte le rivali nella corsa al titolo.
Dietro di loro, ma non di molto, troviamo due formazioni che sono partite con i favori del pronostico, ma che ancora non hanno dato il massimo, complice anche l'Eurolega: Siena e Cantù. La prima in realtà sta facendo un lavoro eccellente, se consideriamo il ridimensionamento del budget e lo stravolgimento che ha subito il roster in estate, con la partenza dell'allenatore Pianigiani e di quasi tutti i suoi giocatori storici. Con una squadra pressoché nuova e Luca Banchi che ha lasciato il ruolo di vice per prendere in mano le redini del gruppo, Siena è partita con qualche balbettio, ma adesso ha fatto gruppo ed è risalita al terzo gruppo in classifica, rimanendo anche l'unica italiana in corsa nell'Eurolega. Reduce da sei scudetti consecutivi, siamo sicuri che non cederà lo scettro tanto facilmente. A differenza dei toscani, Cantù ha confermato il coach Trinchieri e buona parte del roster, ma ha iniziato molto presto la stagione per accedere all'Eurolega, e ha pagato il doppio impegno concedendo qualcosa in campionato. Il gioco della squadra brianzola è sempre convincente, soprattutto in casa, e sta prendendo sempre più fiducia Pietro Aradori, una promessa del nostro basket che finora non aveva trovato continuità e spazio, e adesso invece comincia a diventare un punto fermo anche per la Nazionale. Entrambe le squadre possono sicuramente dire la loro nelle prossime Final Eight di Coppa Italia, e anche nella corsa allo Scudetto rimangono due delle grandi favorite.
Quinto posto per Roma, che ha costruito una buona squadra intorno al neo capitano Gigi Datome e sta disputando una stagione positiva, anche se forse non potrà aspirare al titolo. Ottime le prestazioni di Reggio Emilia e di Brindisi, rispettivamente sesta e settima: entrambe le squadre sono neopromosse dalla Legadue, ma giocano con grande personalità e dimostrano di possedere un ottimo gruppo, oltre ai due capocannonieri della serie A, rispettivamente Taylor e Gibson, il che dovrebbe garantire a tutte e due una tranquilla salvezza, e forse anche un posto nei playoff per lo scudetto. All'ottavo posto c'è la vera sorpresa negativa di questo inizio di stagione, vale a dire Milano, partita come la favorita numero 1 per il titolo anche quest'anno ma arrivata alle Final Eight di Coppa Italia solo per il rotto della cuffia. La squadra di Sergio Scariolo è uscita malamente dall'Eurolega, ha sostituito ben tre giocatori di recente, tra cui il play e capitano Cook e il centro Hendrix, che era arrivato in estate con grandi aspettative, il che dimostra una cerca confusione a livello dirigenziale. Il gruppo ha un enorme potenziale, ma il gioco stenta ad arrivare, e finora lo scudetto sembra un sogno per questa squadra, ma da adesso a maggio tante cose possono cambiare, e la Coppa Italia in casa potrebbe aiutare Milano a risorgere. 
Discreta la stagione di Caserta, che sta conducendo un campionato tranquillo e viaggia a metà classifica senza grossi patemi. Non bene invece Venezia, che in estate ha rinforzato il roster dopo l'ottima stagione scorsa, ma non ha ottenuto grandi miglioramenti, con una percentuale di vittorie interne davvero bassa e un gioco che va ancora migliorato. Malino anche la Virtus Bologna, decimata anche da una serie di infortuni, ma lontana dalle zone nobili della classifica e con qualche buco da riempire nella formazione. Soffre ma lotta Cremona, che ha perso in estate il suo leader Marko Milic e sta cercando di ottenere un'altra importante salvezza. Stesso obiettivo per Montegranaro, guidata dal vecchio Charlie Recalcati, e per Avellino, squadre dal passato recente più che positivo ma che ultimamente hanno affrontato problemi di budget e hanno ridimensionato le loro aspettative. Sorprende un po' trovare ultima Pesaro, ridimensionata per ragioni economiche: solo un anno fa lottava per lo scudetto, e ora invece viene da una bruttissima serie di sconfitte, interrotta solo nell'ultimo turno. A condividere con lei il fondo della classifica è Biella, altra squadra dal buon passato nella serie A ma in grave crisi di risultati e di gioco. Per entrambe si prospetta una dura lotta per riuscire a ottenere la salvezza ed evitare quell'ultimo posto che comporterebbe la retrocessione in Legadue.
Questa è la situazione della nostra serie A di basket al termine di un interessante e combattuto girone di andata. Tra un mesetto, come detto, si disputeranno a Milano le Final Eight di Coppa Italia, che assegneranno il primo titolo dell'anno e forse chiariranno ancora di più le gerarchie nella lotta per il titolo di Campione d'Italia. La strada verso lo Scudetto è ancora lunghissima, e molte cose possono cambiare nel corso della stagione e durante i playoff, quindi mettiamoci comodi e godiamoci questo girone di ritorno, sicuri che alla fine vinceranno i migliori, come sempre, e che lo spettacolo non mancherà.

lunedì 11 giugno 2012

Adieu gran Milàn


Adieu Thiago Silva.
Il difensore brasiliano ad un passo dal PSG. Al Milan 50 milioni di euro. Al giocatore 9.
È la notizia del giorno.
foto tratta da sportemotori.blogosfere.it
Il condizionale è però d’obbligo, dopo l’affaire Pato, saltato all’ultimo secondo a Gennaio, sempre sull’asse Parigi-Milano.
Si concluderebbe l’affare del terzo millennio, perché la squadra più titolata al mondo andrebbe a vendere il difensore più forte del mondo alla squadra che vorrebbe diventare la più forte, per una cifra astronomica, soprattutto per un difensore.
Adieu al Milan che non vendeva i suoi campioni.
Nel giro di pochi anni vende prima Kakà al Real Madrid, regala Pirlo alla Juve e poi quasi vende Pato al Manchester degli sceicchi.
Adieu al Milan degli invincibili, alla conquista dell’Italia, dell’Europa e del mondo. Dei campioni che rincorrevano il sogno di vestire la maglia rossonera.
Adieu al Dio denaro della famiglia Berlusconi.
Il modo di accaparrarsi giocatori negli anni 80 e 90 sperperando miliardi, come un boomerang, ora, li costringe a cedere ai petroldollari.
Gran Milàn, frase del milanese doc, ad indicare la grandezza della capitale economica dell’Italia, nonostante la nebbia.
Nebbia che ora scende fitta su Milanello, prossimo orfano del vero fenomeno della squadra, dopo gli addii illustri di fine campionato. Sulla testa di Galliani, costretto a parare i malumori del tifo milanista, degli altri big delle squadra ed ad inventarsi un mercato che nonostante questa copiosa entrata, sarà povero di euro.
Alla fine vincono i soldi, quelli illimitati degli sceicchi contro quelli che il Milan di Berlusconi non vuole più spendere-perdere. 

giovedì 17 maggio 2012

SIENA CONTRO TUTTI

Immagine tratta da sportlive.it

Non solo in America, anche in Italia stanno per partire i playoff di basket che assegneranno il titolo di Campione nazionale. Il contesto è assolutamente diverso, non ci sono le superstar con contratti di milioni di dollari, bensì 8 formazioni agguerrite, alcune attese altre decisamente sorprendenti, che sono pronte a sfidarsi a viso aperto e senza timori. Aspettando l'alzata della prima palla a due (questa sera), facciamo un po' il punto della situazione e tentiamo un pronostico nei vari incontri.
SIENA-VARESE: In panchina gli ultimi due allenatori della Nazionale azzurra, l'attuale Pianigiani con i senesi, il precedente Recalcati con i varesini. In campo la differenza sembra netta: Siena è campione da 5 anni consecutivamente, e ha una rosa nettamente superiore nonostante gli infortuni, con l'ultimo arrivato Maciulis già in forma. Varese ha messo sotto contratto l'americano Weeden, ha un quintetto discreto ma non sembra assolutamente in grado di rivaleggiare con gli avversari. Pronostico: 3-0 Siena.
SASSARI-VIRTUS BOLOGNA: Sfida decisamente più equilibrata, questa, con i sorprendenti sardi di coach Sacchetti che giocano sulle ali dell'entusiasmo e puntano sui cugini Diener per continuare a sognare, mentre i bolognesi ripongono in Sanikidze e nell'ex NBA Douglas-Roberts le loro speranze. Sassari ha il vantaggio del campo e in campionato ha fatto meglio, ma l'esperienza della Virtus potrebbe fare la differenza e ribaltare la situazione. Pronostico: 3-2 Bologna.
CANTU'-PESARO: Altro scontro piuttosto equilibrato, anche se i canturini si presentano con i favori del pronostico vista la grande stagione in Eurolega e le ambizioni non nascoste di titolo. Il ritorno di Shermadini può spostare gli equilibri sotto canestro, ma occhio a sottovalutare il quintetto di Pesaro, che ha tre americani molto forti (Hickman, White e Jumaine Jones) e un Hackett in ottima forma. In stagione, inoltre, i biancorossi hanno vinto entrambi i confronti con i brianzoli, anche se i playoff, si sa, sono un'altra storia. Pronostico: 3-1 Cantù.
MILANO-VENEZIA: Una grande storica contro la vera sorpresa della stagione. Milano ha rimandato già tante volte l'appuntamento con la vittoria, e con Scariolo in panchina sembra aver trovato la giusta quadratura per centrare l'obiettivo. Venezia si è già tolta molte soddisfazioni in questa stagione, ma non sembra avere la rosa adeguata per sostenere il confronto con i lombardi. Pronostico: 3-0 Milano.
SEMIFINALI: Nella parte alta del tabellone, Siena non dovrebbe avere problemi ad arrivare fino alla finale, qualunque sarà il suo avversario. Bologna è l'unica squadra che potrebbe creare grattacapi, ma il passaggio del turno non sembra comunque in discussione, per cui prevedo Siena in finale 3-1. Dall'altra parte, è molto più che probabile una semifinale tra grandi storiche, con Milano-Cantù o Milano-Pesaro. La squadra di Scariolo è la favorita d'obbligo, ma un eventuale derby con i canturini potrebbe cambiare le carte in tavola e rendere molto più difficile la qualificazione, che potrebbe arrivare all'ultimo respiro. In ogni caso, dico Milano in finale 3-2.
FINALE: Forse, per la prima volta dopo 5 anni di dominio assoluto, Siena si presenta all'appuntamento consapevole della forza delle sue rivali e non più dominante come in precedenza. Milano e Cantù hanno dimostrato di poter tenere testa ai toscani, hanno ottimi allenatori che sanno gestire i momenti difficili e dare convinzioni alle rispettive squadre, oltre a rose molto rinforzate rispetto allo scorso anno. Potrebbero incidere in modo importante il fattore campo, con i senesi che in casa costruiscono gran parte dei loro successi, e la lunghezza della serie finale, perché gli uomini di Pianigiani non hanno mai perso più di 1 partita nelle serie di playoff. In virtù di tutto questo, Siena rimane la squadra favorita rispetto alle due lombarde, e nel mio pronostico sarà campione 4-2
Buon fine campionato a tutti, e che vinca il migliore come sempre!