domenica 7 aprile 2013

DOTTORE, RIMEDI PER IL QATAR?

Immagine tratta da valentinorossi.com e modificata su befunky.com
La grande attesa era per lui, il 46, Rossi e la sua Yamaha. La moto migliore, campione in 4 delle ultime 5 stagioni, domata dal miglior pilota di tutti i tempi, secondo solo a Giacomo Agostini nella categoria regina.
Lorenzo, Pedrosa, Marquez, la Ducati, gli altri, ma i riflettori del Qatar erano tutti sullo scintillante 46 giallo. E lui ha deluso.
Ha deluso tantissimo. Un fiasco, totale, senza scusanti.
Ha tenuto botta per tutte le libere, sin da giovedì, ma al sabato sera, in tempo di qualifiche, è mancato. Sparito. Inesistente.
7° a 1 secondo da Jorge Lorenzo, che guida la sua stessa Yamaha, e addirittura a 6 decimi dalla Ducati di Dovizioso, la scoppola massima.
In Italia tutti aspettavano Rossi, e chi sforna le prestazioni da urlo sono il Dovi e Iannone. Dovizioso all'esordio sulla maltrattata Ducati, sforna un tempo notevolissimo, da 4° posto, a pochi millesimi da una prima fila che sarebbe stata incredibile. Una Ducati a 4 decimi dalla vetta, roba che non si era mai vista negli ultimi anni. Buon feeling del forlivese con la Rossa, ora la (dura) prova della gara.
Anche Andrea Iannone è in sella a una Ducati, quella del team junior, e si qualifica 10° all'esordio in MotoGp, ma la notizia è che si mette bene dietro il compagno di box Ben Spies, ben più esperto di lui, ed addirittura il ducatista ufficiale Nicky Hayden. Un esordio col botto.
E invece Rossi vede sfilare tutti i ragazzini da una parte e dall'altra, è vero che i giovani si adattano meglio alle novità, ma sbagliare la strategia per le nuove qualifiche non è accettabile.
L'esperienza (Rossi è il più anziano con i suoi 34 anni, dietro il 39enne Edwards) è l'arma in più rispetto agli altri, e in queste qualifiche nuovo formato, dove poteva essere l'arma vincente, si è rivelata inutile, lasciandolo a bocca asciutta come un novellino.
Bisogna rialzare il casco giallo subito, perchè Lorenzo è l'avversario più forte che ha mai avuto, e Pedrosa l'anno scorso ha fatto un salto di qualità notevole ed è temibilissimo.
E Marquez, irriverente e coraggioso, aveva solo 3 anni quando Valentino si è affacciato nel motomondiale nel lontano 1996. E questo rende bene l'idea del tempo che sta passando, veloce. Da subito bisogna tirare fuori dal cilindro giallo il celebre coniglio, la sua arma segreta che trasformava le sue qualifiche così e cosà, in gare entusiasmanti.
Fino a qualche anno fa. 
Dottore, ha qualche rimedio per il Qatar?
Domenica sera (ore 21 italiane) si capirà già tutto.

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