mercoledì 24 aprile 2013

IL MIO CAGLIARI/ 33°T.

Immagine tratta da cagliaricalcio.net e modificata su befunky.com
ZERO PUNTI E DUE PUNTI
Bentornati al tempo delle pacche sulle spalle, dei complimenti e zero punti.
Ma stavolta è indolore. I 42 punti in classifica autorizzano a prendere con filosofia e senza troppa rabbia, la sconfitta del San Paolo contro i rivali storici del Napoli.
Una sconfitta che arriva al 92', con una palombella dello scugnizzo Insigne aiutata dalla deviazione di Perico, reo di marcarlo a due metri di distanza, il che è stata poi la causa della sventurata deviazione.
Le considerazioni principali da fare sono due, al netto dell'ottima partita disputata dal Cagliari.
Due punti, al netto degli zero rimediati in terra partenopea.
Uno. Astori. Si legge che Astori vale dai 10 ai 15 milioni. Ragioniamo obiettivamente: non li vale. Ha eleganza, è forte, fa degli anticipi e delle chiusure degne di un grande difensore.
Ma ha una pecca, gigantesca. Ed è incredibile come non se ne sia accorto nessuno.
Nelle partite importanti, sul finire delle gare, va in totale agitazione e panico. Specie contro le big, possiamo ricordare a spanne l'autogol all'andata contro l'Inter, o questo contro il Napoli, o l'espulsione contro la Juventus o il rigore procurato su Balotelli contro il Milan. Per non parlare il rigore del momentaneo 3-3 al 90' e oltre procurato contro il Torino, in quella rocambolesca partita poi vinta 4-3.
Sarà una mancanza di concentrazione o di freddezza, ma crea più danni che altro. Inaccettabile dopo oltre 130 match nella massima serie.
Il sottoscritto lo stima, è uno dei difensori più eleganti e puliti visti in maglia rossoblù, ma oramai ha il terrore delle sue ormai abituali disattenzioni nei minuti finali.
10 milioni o 12 o addirittura 15 sono tanti soldini. Una valutazione serena, sarebbe giusto farla.
Rossettini, valutato molto meno, dimostra di non essere assolutamente inferiore al collega e l'anno venturo potrebbe essere il leader della difesa sarda senza sfigurare.
Punto numero due. L'unica spiegazione che si dà della costante, assidua, sfibrante presenza in campo di Thiago Ribeiro è il tentativo di fargli segnare qualche gol, al fine di recuperare in estate almeno la metà dei 5 milioni gettati al vento per acquistarlo.
E' inguardabile, non ce la fa proprio, ha dei limiti enormi, giganteschi. E vederlo in campo nell'ultimo mese, a discapito del fortissimo Sau (meravigliosa la sua rete al Napoli, alla Zola), relegato sempre tra le riserve, è un insulto a chi capisce di calcio. Si spaccia la sua presenza in campo in virtù della duttilità tattica, in quanto può fare l'ala sinistra, il trequartista o la seconda punta. Ma il nocciolo è che fa tutto male, che poi non gioca neanche male o svogliato, pare proprio non esser bravo. Si vede che si impegna, ma ha dei limiti colossali. Fa quasi rimpiangere Larrivey. E qui mi fermo.

Pagelline: Agazzi 6; Perico 5,5, Rossettini 6 (46'Ariaudo 5,5), Astori 5,5, Murru 6,5; Dessena 6, Nainggolan 6, Ekdal 5,5; Nenè 5,5 (57'Cabrera 6), Ibarbo 7, ThiagoRibeiro 5 (69'Sau 7).
Pulga-Lopez 6.

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