martedì 23 ottobre 2012

DEAD MAN WALKING

Immagine tratta da gazzetta.it e modificata su cartoonize.net
Milan. 7 punti in 8 gare. 5 sconfitte. Solo il Palermo ha fatto meno punti dei rossoneri, dato che il Siena al netto della penalizzazione arriverebbe a quota 8.
Max Allegri è un fantasma che cammina nel ritiro forzato di Milanello.
Ha vinto uno scudetto al primo anno e ha fatto 2° in quello passato, nonostante un pessimo rapporto con i senatori (Gattuso, Nesta, Seedorf, Inzaghi), ma ora è arrivato a fine corsa.
Galliani lo conferma partita dopo partita, ma patron Silvio pare storcere il naso ormai da qualche mese, fosse stato per lui, la testa del mister sarebbe saltata già in estate.
L' impressione è che Allegri sembri non avere molta voce in capitolo in nulla. Nelle cessioni, negli acquisti, nella decisione di andare in ritiro.
Ora il Milan affronterà un Malaga in trasferta che viaggia a vele spiegate sia in Liga (è 3°) sia in Champions. E poi in casa con il Genoa. Il mister ha le ore contate e una squadra che sembra indolente e refrattaria alle sue indicazioni.
In ritiro dovrebbe andare anche Galliani a causa del suo mercato fallimentare. Pazzini non rende, la tripletta abbastanza fortunosa al Bologna è stata ingannevole, 7 milioni + Cassano sono stati un' esagerazione di valutazione. Bojan e Montolivo son due calciatori sempre lì lì per esplodere, ma che dalla voce "promesse" si stanno spostando su quella "inconcludenti". Constant e Traorè non sono da Milan, assieme ad Acerbi e Zapata son spariti negli ultimi match. Niang ha fatto parlare di sè sui giornali di gossip e basta. De Jong è un ottimo comprimario, ma non ha un' orchestra in cui risaltare.
Allegri è noto per le partenze deficitarie in carriera (a Cagliari inanellò 4 sconfitte iniziali), quindi a livello di cabala una chance la meriterebbe. Ma è pur vero che gli undici in campo mancano di grinta ed idee di gioco. Nell' intera rosa dei rossoneri, giocatori che posson cambiare il volto di un match, si contano sulle dita di una mano: El Shaarawy, Pato, Robinho, Boateng e in teoria Bojan. Quest' ultimo infatti è rapido e capace di saltare l' uomo. Ma pecca di continuità. Pato e Robinho han visto più medici che reti ultimamente. E Boateng, anche lui, ha bisogno di un' orchestra per risaltare.
Orchestra che ora non c'è. E a cui manca un direttore fermo, di polso, deciso.
Cosa che Allegri il gestore ora non è più.
Su di lui aleggiano gli spettri di Tassotti, Van Basten e nomi folkloristici come Gattuso, Costacurta, Nesta e Inzaghi. Servirebbe grinta e una trama di gioco semplice e basilare.
Senza i numeri di El Sharaawy, Serie A e Champions sarebbero state ancor più deficitarie.
Ma potrebbe non bastare neppure per una qualificazione europea, specie se i top player rossoneri non si caricheranno sulle spalle il resto della squadra di comprimari.
Serve non un mister, ma un comandante che guidi uno spogliatoio senza condottieri.
Sennò da un solo dead man walking, si passerà ad 11 dead men walking per il resto della stagione. Ed allora saranno guai.

Nessun commento:

Posta un commento

Che ne pensi?