lunedì 1 ottobre 2012

PAGELLARIO SERIE A: SESTA GIORNATA

Immagine tratta da notiziefresche.info
Siamo giunti alla sesta puntata di questo nostro pagellario sui migliori e i peggiori di ogni giornata della serie A 2012-13. Vediamo chi abbiamo scelto oggi.
I MIGLIORI
Claudio Marchisio: A Firenze, nel turno infrasettimanale, lui non era in campo, e possiamo dire che questa assenza si è notevolmente sentita. Non va a segno contro la Roma come un anno fa, ma lo meriterebbe vista la sua prestazione tutta corsa, geometria e qualità. Mette sempre in difficoltà i giallorossi con il suo movimento continuo e i suoi passaggi illuminanti per i compagni, solo la traversa nel primo tempo gli nega la gioia del gol. Pirlo e Vidal sono un po' fuori forma? Tranquilli, il Principino è sempre più in grado di caricarsi il centrocampo sulle spalle e fare la differenza. In tanti dicono che assomiglia sempre di più a quel Marco Tardelli campione del Mondo 1982 e leader del centrocampo bianconero per molti anni: il tempo e le partite ci diranno quanto sia azzardato questo paragone. Voto 7,5.
Alberto Gilardino: Si è detto più volte che Bologna è sempre stata un'ottima piazza per i grandi bomber a caccia di riscatto, come hanno dimostrato in passato Roberto Baggio, Giuseppe Signori e Marco Di Vaio. Le ottime prestazioni del Gila sembrano confermare questa teoria: con la doppietta di ieri al Catania arriva a quota 5 reti in campionato, una in meno di quelle segnate in tutto lo scorso anno. Con alle spalle l'ottima regia e la fantasia del capitano Diamanti, il bomber di Biella sembra aver ritrovato la fiducia dei vecchi tempi e vuole lasciarsi alle spalle le ultime brutte stagioni, con pochi alti e troppi bassi. A trent'anni appena compiuti il Gila sa di poter dare ancora molto al calcio italiano, anche in chiave azzurra: il Mondiale brasiliano è ancora lontano, lui ha tutto il tempo per riconquistarsi un posto in Nazionale. Voto 8.
Fabrizio Miccoli: Poche discussioni: questo Palermo senza il suo leader e capitano non è la stessa squadra. Se n'è accorto presto il nuovo allenatore rosanero, Gasperini, che dopo averlo mandato in panchina nelle prime due gare della sua gestione (perse), ieri gli ha ridato la maglia da titolare e le chiavi del gioco. Fabrizio ha risposto presente con una prestazione fantastica, coronata da una tripletta che ha mostrato tutte le sue doti di attaccante. A segno su punizione, con un'ottima azione personale e con un incredibile tiro da 40 metri, decisivo anche nell'azione che ha portato alla rete di Giorgi. Il Chievo ha provato in tutti i modi ad arginarlo, ma alla fine si è dovuto arrendere allo strapotere del bomber salentino, che è arrivato a 11 reti contro i veronesi, record personale. Se il Palermo vuole salvarsi farà bene a non togliere più Miccoli dall'undici titolare, altrimenti saranno dolori. Voto 9.
Antonio Cassano: Quest'oggi la Top Four del nostro pagellario premia solo giocatori italiani. Ultimo a meritare la citazione è il Pibe de Bari, Fantantonio, l'eterno ragazzino che fuori dal campo fa ancora discutere spesso e volentieri, ma sul prato verde è sempre più indiscutibile. Arrivato a trent'anni in quell'Inter che lui dice di tifare fin da bambino, Antonio si è subito imposto per la personalità e la voglia con cui è sceso in campo, e con la crescita della forma fisica sono sempre più in crescita anche le sue prestazioni. Contro la Fiorentina è arrivato il suo quarto gol in campionato, a coronare un inizio di stagione mai così positivo. L'assenza di Sneijder potrebbe rivelarsi paradossalmente un vantaggio per l'Inter: rispetto a lui, il barese si sta dimostrando molto più utile e concreto per la squadra e per il gioco che vuole Stramaccioni. Ora arriva il derby contro quel Milan che ha lasciato in estate tra mille polemiche, e siamo sicuri che Fantantonio vorrà fare una degna partita da ex. Voto 7,5.
I PEGGIORI
Zdenek Zeman: Nel calcio bastano poche partite per diventare, da idolo indiscusso della folla, capro espiatorio per tutti i mali della propria squadra. Tornato a Roma in estate dopo tredici anni con tante speranze, Zeman non è ancora riuscito a trovare il suo gioco e a trasmettere alla squadra quello che è il suo sistema di gioco. Dopo le prestazioni altalenanti e le rimonte subite contro Bologna e Sampdoria è arrivata la fragorosa batosta contro la Juventus, con tre gol subiti in appena venti minuti e una sensazione di completa impotenza. Dopo il miracolo a Pescara dello scorso anno, tanti cominciano a pensare che sia vero quanto si dice su Zeman: da spettacolo, fa crescere tantissimo i giovani, ma quando si tratta di vincere fallisce. Nelle prossime partite dovrà smentire queste critiche, anche perché pare che a Roma qualcuno abbia iniziato a rivalutare il tanto bistrattato Luis Enrique, il che è tutto dire...Voto 4.
Luca Rossettini: Giornata decisamente sfortunata per il ventisettenne difensore cagliaritano, protagonista in negativo nella sconfitta casalinga contro il Pescara. In pochi minuti ne ha combinata una peggio dell'altra: prima si è preso un giallo per un fallo evitabile al limite dell'area, poi sulla punizione successiva ha deviato in rete il pallone in coppia con un compagno, infine dopo un paio di minuti ha falciato Weiss prendendosi la seconda ammonizione e finendo anzitempo sotto la doccia. Davvero una domenica difficile per Rossettini, che ha inevitabilmente condizionato l'andamento della sfida con la sua sciocca espulsione, rendendo difficilissima la rimonta del Cagliari. E' arrivato in Sardegna per sostituire Canini, ceduto al Genoa in estate, ma finora lo sta facendo decisamente rimpiangere. Voto 4,5.
Carlos Matheu: Da un difensore ad un altro, che curiosamente aveva già giocato in serie A un paio di stagioni fa proprio con la maglia del Cagliari, che l'ha lasciato partire senza eccessivi rimpianti. Tornato nella nostra penisola quest'estate per andare a Bergamo e dare una mano alla squadra atalantina nella rincorsa all'ennesima salvezza, l'argentino finora non aveva mai trovato spazio, nonostante i numerosi infortuni che avevano colpito la retroguardia nerazzurra. Ieri ha avuto finalmente l'occasione di giocare dopo l'ennesimo problema fisico che ha messo fuori causa Manfredini, ma il suo ingresso in campo non ha giovato alla squadra, anzi. Con lui in difesa, i bergamaschi hanno preso quattro gol in pochi minuti, e lui con tutta la difesa è andato letteralmente in bambola, concedendo troppo spazio ai granata. Un ritorno in Italia, insomma, da dimenticare al più presto. Voto 4.
Domenico Di Carlo: Parlando di allenatori in difficoltà, si merita una citazione il tecnico del ChievoVerona, alla quarta stagione sulla panchina gialloblu dopo le tre concluse ottimamente con una tranquilla salvezza. Quest'anno però le cose non stanno andando come si sperava a Verona, visto che il Chievo dopo la vittoria all'esordio con il Bologna ha perso cinque partite consecutive, mostrando soprattutto lacune preoccupanti nel gioco e nella tenuta mentale. Molle e poco grintosa, la squadra di Di Carlo ha subito fino a questo momento tredici reti, con le quattro incassate ieri a Palermo, ed è andato a segno soltanto quattro volte: numeri davvero allarmanti per una formazione che è sempre stata solida in difesa e cinica in attacco. La classifica comincia a diventare preoccupante, ma preoccupano soprattutto la mancanza di un gioco e la pochezza offensiva della squadra veronese. Il tecnico dovrà trovare al più presto una soluzione, perché la sua panchina comincia ad essere piuttosto traballante. Voto 4,5.

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