domenica 21 settembre 2014

LA CRITICA ROSSOBLU DEL LUNEDI' /3

Immagine tratta da asroma.it e modificata su befunky.com
Roma-Cagliari 2-0 (10'Destro, 12'Florenzi)
- Non è tanto la sconfitta, ma è il concetto. L'allenatore ha chiesto al Cagliari di andare e giocarsi la partita, anche di perderla e prender schiaffi, ma di giocarla. La squadra è entrata in campo e si è fatta piccola piccola, timorosa e rannicchiata. Quasi come se un destino incombesse su di lei, che fosse tutto già scritto. Non ci siamo.
- E il problema sollevato da Zeman nelle interviste, quello del "non capirsi" è piuttosto grosso. Significa che la squadra non recepisce le idee del tecnico. E l'unico gol su azione su tre partite è un bel campanello d'allarme. Se lo zoccolo duro non entra nell'ottica di idee che si deve attaccare sfrontatamente, qua saranno guai.
- In campo non si salva nessuno. Anche perchè dopo l'uno-due iniziale la Roma non ha infierito, si è riposata e ha controllato i piccoli rossoblu. E' diventata poco più di un'amichevole. E questo è triste. 
- Un tiro in porta. Venuto da Longo, forse il più sfrontato, anzi, l'unico sfrontato, dei cagliaritani. Ma vari ectoplasmi in campo. Pisano sbaglia il solito fuorigioco e si prende gol, come da anni gli accade. Rossettini non la guida la difesa, non decide se farla salire o andare indietro, e gli altri nell'indecisione vanno a nozze, come ha già fatto l'Atalanta. Ekdal vaga. Sau si nasconde. Dessena è fuori forma. Joao Pedro e Farias sono oggetti misteriosi. Il quadro è allarmante.
- Ci vuole tempo e va bene. Ma bisogna provarci. E' la mentalità il problema. E' un Cagliari schierato da Zeman, ma con la mentalità dei vari Arrigoni, Ficcadenti, Lopez, Pulga ed esperimenti vari. Con il Sassuolo ci si accontenta dell' 1-1 perchè si è in trasferta. Con l'Atalanta si fa i leoni e si attacca perchè si gioca in casa. A Roma si sa già che si perde, quindi si parte già ad handicap. Non va bene. E l'equilibrio diventa difficile da trovare. Non si può lasciare fuori tout-court la vecchia guardia, si creerebbe una frattura insanabile. Ma Zeman il meglio l'ha sempre dato con una squadra totalmente nuova. Cambiare la mentalità è dura, durissima. Quanto tempo ci vorrà? Mercoledì arriva al Sant'Elia il Torino, poi si va a San Siro dall'Inter. E intanto si è ultimi. Se si rema tutti dalla stessa parte essere ultimi alla 3a giornata è una barzelletta. Se più di uno non è convinto, la strada è in salita. Ripida, ripidissima.

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